Questa settimana Supernatural ci ha regalato in modo del tutto inaspettato una puntata nettamente di passaggio, ma d’altra parte è anche impossibile per una serie del genere mantenere alta la tensione concentrandosi sulla trama principale per un grande numero di episodi. Perciò, in attesa dei momenti decisivi delle prossime settimane, ci aspetta questo episodio interamente dedicato alla famiglia Novak.
Claire Novak (che abbiamo rivisto non molto tempo fa) è alla ricerca di sua madre. Dopo esser riuscita a tracciare tutti i suoi spostamenti arriva finalmente ad un nome. Il tizio in questione però afferma di non conoscere nessuna Amelia Novak e aggredisce la ragazza quando cerca di saperne di più. Trasportata in ospedale riceve la visita di Dean, Sam e Castiel che, come tutti ormai sappiamo da tempo, si trova all’interno del corpo di Jimmy Novak, il padre di Claire. La ragazza, dopo la sua ultima esperienza con i Winchesters, non vuole alcun tipo di aiuto, ma Dean e Castiel interrogano ugualmente il suo aggressore.
Si viene dunque a scoprire che Amelia è prigioniera di un “guaritore” da qualche anno. Rintracciando un indirizzo i nostri protagonisti arrivano ad una sorta di fattoria abbandonata; qui ritrovano Amelia in uno stato di grande confusione e capiscono che il guaritore è in realtà un Grigori, ovvero un angelo che si nutre di esseri umani.
Amelia è infatti prigioniera di un incubo (se così lo si può definire) che ha luogo nella sua testa, dove si era costruita una specie di paradiso personale in cui si ricongiungeva col marito per qualche istante prima di rendersi conto che qualcosa di terribile stesse accadendo; la donna era perciò costretta a rivivere l’incubo continuamente, senza possibilità di distacco da questo prodotto della sua mente. Nello scontro finale col Grigori a rimetterci le penne è proprio Amelia, che sacrifica la propria vita per salvare quella della figlia.
Negli ultimi minuti ci vengono presentati due scenari diversi. Se da un lato vediamo Jimmy e Amelia ricongiungersi finalmente in paradiso, dall’altro vediamo Claire pronta ad iniziare una nuova vita lontana dal dolore degli ultimi anni. Sarà veramente così? Il pugnale che nasconde nello zaino ci fa pensare tutt’altro, ed è molto probabile che questa non sia la sua ultima apparizione.
L’abbraccio finale con Castiel è sicuramente il momento migliore dell’episodio e simboleggia in qualche modo la chiusura del cerchio. Una futura apparizione di Claire non cambia il fatto che finalmente siano state date delle risposte concrete ad interrogativi che c’erano da tempo, riguardo la triste sorte di questa famiglia.
Nonostante l’abbia definito come un episodio di passaggio, Angel Heart ci ha comunque regalato parecchi spunti di riflessione, ma anche (personalmente parlando) qualche delusione.
Ho infatti trovato del tutto NON necessaria la morte di Amelia. Dopo tutto quello che la famiglia ha dovuto passare a causa dell’avvento di Castiel, sarebbe stato carino vedere madre e figlia riunite ad iniziare una nuova vita insieme.
Claire è sicuramente il personaggio chiave della puntata, e mai come adesso la vediamo in ogni sua sfaccettatura, da ragazza dura pronta a fare i conti con una triste realtà a figlia indifesa alla ricerca di un punto di riferimento. Ho molto apprezzato l’alchimia che la giovane è riuscita ad instaurare con entrambi i Winchesters nonostante i poco felici trascorsi. Dean in modo particolare si rivela quasi un mentore per Claire dandole, tra battute e battibecchi, anche importanti lezioni di vita e rivelazioni sul valore del sacrificio di Jimmy.
In precedenza ho detto quanto in realtà il personaggio di Castiel nelle ultime stagioni mi abbia solamente annoiato, non tanto per il personaggio in quanto tale, ma per le differenti storie che lo hanno avuto come protagonista e lo hanno in qualche modo “cambiato”. Eppure in questo episodio mi è sembrato di vedere il Castiel dei primi tempi, con un lato più “umano” e “docile”, se vogliamo.
Non so quale sarà il suo ruolo nel finale di stagione, ma mi auguro davvero che gli sceneggiatori possano riportarci il Castiel che mi catturava l’attenzione qualsiasi scelta prendesse. Credo di essere abbastanza impopolare con questa mia opinione e non voglio che sembri un’avversione nei confronti del personaggio, o magari dell’attore, ma trovo davvero che la sua storia, nonostante sia praticamente quasi sempre presente in un ruolo anche abbastanza attivo, sia stata quasi trascurata e abbia portato gli spettatori ad “abituarsi” alla sua presenza.
Altra nota dolente è la questione “marchio di caino”: non è un qualcosa che si può affrontare così alla leggera a così pochi episodi dal finale, dato che è la colonna portante dell’intera stagione, e non ho infatti per niente apprezzato il semplice menzionarlo ogni tanto, in modo quasi superficiale.
Per questo motivo, in aggiunta alla triste separazione tra madre e figlia di cui parlavo prima, che poteva essere decisamente gestita in maniera diversa, o non essere gestita affatto portando ad un finale più “felice”, non posso dare più di 3 porcamiseria su 5.
Twitter freaks
Le opinioni che ho letto sull’episodio sono abbastanza discordanti, ma con un episodio del genere non poteva essere altrimenti.
Cinque minuti e ho già capito che questa puntata di #Supernatural sarà di una noia che metà basta.
— We were the best, Richard (@ShariDeschain) April 30, 2015
https://twitter.com/sofastsofar/status/593721570482331648
CHE MERAVIGLIA È STATA LA 10X20 DI #SPN ROBBIE THOMPSON NON DELUDE MAI
— Noemi (@fluohalo) April 30, 2015
Porcamiseria
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