Supernatural ritorna dopo due lunghe settimane di assenza. Col botto? No, ma con un episodio piacevole e per certi versi malinconico. La serie è sempre stata in grado di raccontare l’evoluzione dei propri personaggi pur rimanendo fedele a se stessa e mantenendo una certa coerenza narrativa: ciò è particolarmente visibile all’interno di The Chitters che, seppur affrontando il “solito” mostro della settimana, dà modo ai Winchesters di riflettere ancora una volta sul proprio futuro incerto.
Dato che la ricerca di Amara e Lucifero non conduce ormai da nessuna parte, Sam e Dean decidono di buttarsi a capofitto sul proprio lavoro ed arrivano in Colorado dove, con grande stupore, devono affrontare qualcosa mai incontrato prima. Una sorta di mostro dagli occhi verdi sembra risvegliarsi ogni 27 anni per poter rapire una piccola parte della popolazione di una cittadina e trasformarla. I testimoni di questi rapimenti danno delle descrizioni più o meno simili, ma non vengono mai creduti per via dell’assurdità dei loro racconti. I due fratelli sono per la prima volta spiazzati, non sanno che tipo di strategia difensiva utilizzare poiché sembra impossibile riuscire ad identificare queste misteriose entità. La svolta arriva con Jesse e Caesar, due cacciatori pronti a tutto pur di porre fine a questa “specie”. I due, sposati, spiegano ai Winchesters che si tratta del cosiddetto Cicada Spirit che, come suggerisce lo stesso nome, riprende un po’ quelle che sono le abitudini e i meccanismi di “riproduzione” delle cicale. Il motivo che spinge i due ad essere così ossessionati dalla cosa è la terribile situazione vissuta da Jesse 27 anni prima quando suo fratello fu rapito da una di queste creature. Non riscontrare dei parallelismi con la storia di Sam e Dean è praticamente impossibile, in particolare per la sua iniziazione alla caccia avvenuta per motivi estremamente personali. Ciò ci rimanda inevitabilmente alle prima stagione dello show, quando la caccia ad Azazel era ciò che tormentava i Winchesters costantemente. La battaglia finale si conclude nel migliore dei modi e Jesse può finalmente ritrovare quella pace interiore perduta quasi tre decadi prima.
La presenza di Jesse e Caesar è sicuramente il punto di forza dell’intero episodio, in primis per i diversi parallelismi tra le due storie delle due diverse coppie di cacciatori, ma anche per il tipo di riflessione che innesca negli ultimi minuti nelle menti dei Winchesters. Raramente Supernatural ci ha mostrato il cacciatore come una figura “positiva”, destinata alla felicità; questo è un po’ il tipo di riflessione che da sempre noi telespettatori facciamo sull’ipotetico futuro dei due fratelli quando tutto sarà finito. Fin dai primissimi episodi viene lasciato intendere che essere un cacciatore equivale ad estraniarsi da tutto il resto, sacrificare qualsiasi altro aspetto della propria vita per poter essere completamente focalizzato sui propri obiettivi. Questa è un po’ la storia di John Winchester, Bobby e tutti gli altri cacciatori presentatici nel corso di questi undici anni, non è un caso che ogni tentativo fatto da Sam e Dean di ricostruirsi una vita sia fallito miseramente. Vedere Jesse e Caesar raggiungere quella pace interiore ed arrivare ad una sorta di chiusura fa parecchio riflettere i due fratelli che, nonostante qualche esitazione, evitano di chiedere il loro aiuto per sconfiggere Amara. In realtà sarebbe bello rivedere questi due personaggi, specialmente per come ci sono stati presentati e per come la loro storia è stata perfettamente ricostruita, ma allo stesso tempo questo loro “finale” alternativo fatto di nuovi inizi ed opportunità non dovrebbe essere rovinato. Sarà questo il destino dei due Winchesters? Arriverà per loro la parola fine? L’evoluzione dei due personaggi nel corso delle stagioni ci potrebbe far pensare di sì, ma è anche vero che la caccia è per loro una vera e propria vocazione, ciò ci riporta senza dubbio allo spirito che animava i due fratelli nei primi anni della serie quando, nonostante le varie divergenze, cacciare era l’unico istinto da seguire.
Nonostante questo episodio ci sia servito per riprendere un po’ il respiro dopo tutti gli incredibili avvenimenti degli episodi precedenti, ci auguriamo davvero che i prossimi quattro si concentrino esclusivamente sulla trama di questa stagione. L’estrema complessità della situazione che si è venuta a creare necessita di una degna chiusura e ciò non può essere possibile se tutto il materiale a disposizione verrà concentrato negli ultimi due episodi della serie. Ognuna delle varie storyline meriterebbe una propria chiusura, ma qualcosa mi dice che almeno uno dei due nemici non verrà sconfitto in questa undicesima stagione.
In attesa di scoprire cosa ci aspetterà nel mese di maggio, assegno all’episodio 3,5 porcamiseria su 5 perché, nella sua semplicità, è riuscito a trasmetterci una malinconia degna di nota.
Episodi filler più interessanti della storia principale #Supernatural
— Nonna Serea🐛 (@Unicones_) April 28, 2016
Perdonate Dean che non riesce a distinguere una coppia sposata da una coppia di fratelli: per lui sono la stessa cosa.#Supernatural
— Sammy (@Nevermin29) April 28, 2016
Dean che non riesce a chiedere ai due cacciatori di unirsi a loro perché non vuole trascinarli in un'altra battaglia! #SupernaturaI #spn
— Veronica (@VperVero) April 28, 2016