Supernatural12×13 Family Feud

I Winchesters incontrano Gavin, il figlio di Crowley, per risolvere un caso collegato al suo passato. Nel frattempo, Mary continua a lavorare con i Men Of Letters britannici e Dagon, sorella di Ramiel, entra in contatto con Kelly. L'episodio ci svela una volta per tutte come Crowley sia riuscito ad imprigionare nuovamente Lucifero.

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Dopo l’episodio magistrale della scorsa settimana, Supernatural decide di fare qualche passo indietro e si prende una pausa dalla sua complessa trama orizzontale. In realtà, questa pausa viene vissuta solo dai Winchesters. Family Feud si divide infatti in quattro diversi segmenti e porta avanti tutte le storyline della stagione, con risultati non proprio eccellenti.

Il caso della settimana riporta in scena Gavin, figlio di Crowley, costretto a fare i conti con il fantasma della fidanzata, in cerca di vendetta dopo gli abusi subiti in seguito all’abbandono del giovane. Il caso non è particolarmente entusiasmante, se non fosse per il coinvolgimento di Rowena e l’intrigo famigliare che segue. Sebbene al dramma di Gavin venga dedicato molto spazio, gli elementi su cui riflettere sono altri, fra tutti Mary che continua a collaborare con i Men Of Letters britannici diventando una vera e propria fan della tecnologia a loro disposizione e dei metodi da loro impiegati. Il senso di colpa della donna è praticamente inesistente in questo episodio e la Mary che ci viene presentata è ormai abituata a mentire ai propri figli con estrema semplicità. Il suo doppio gioco aveva aggiunto un po’ di pepe nel suo rapporto familiare, ma la rivelazione fatta a Sam e Dean alla fine dell’episodio va in qualche modo a distruggere una pista che avrebbe potuto regalarci ancora diversi momenti interessanti.

Fa il suo ingresso anche Dagon, membro dei Principi Dell’Inferno. Il “demone” salva Kelly da morte certa in seguito ad un incontro non piacevole con degli angeli. Come ci aveva anticipato Ramiel la scorsa settimana, Dagon sembra avere a cuore il destino dell’erede di Lucifero e, ovviamente per un tornaconto personale, è disposta a tutto pur di tenere al sicuro la madre del bambino. Le poche scene che la vedono protagonista non ci permettono di fare un’analisi completa del personaggio, ma ci bastano per capire ciò che la differenzia maggiormente dal fratello Ramiel. A differenza di quest’ultimo, Dagon ci dà l’impressione di voler essere coinvolta negli ultimi eventi che riguardano il mondo sovrannaturale. Il desiderio di Ramiel di essere lasciato in pace e di voler condurre una vita tranquilla è diametralmente opposto alla voglia di mettersi in gioco e sporcarsi le mani della sorella. Il discorso di lei sul confine labile che separa bene e male potrebbe anche darci l’impressione di un lupo solitario, che agisce principalmente per assecondare i propri desideri, ma dovremo aspettare prima di giungere alle nostre conclusioni.

Quello di Mark Pellegrino è il ritorno che forse un po’ tutti aspettavamo. La sua presenza dà inspiegabilmente una credibilità importante al personaggio di Lucifero. Nella prima parte di stagione, quest’ultimo si era trasferito di corpo in corpo e il suo atteggiamento un po’ brusco e in qualche modo parodico ci avevano fatto perdere l’interesse per una storyline che, adesso, ha ancora molto da offrire. Associare il personaggio ad un volto ben preciso è a questo punto un elemento di straordinaria importanza. Scoprire come Crowley sia riuscito ad imprigionare nuovamente Lucifero e come abbia mantenuto il vita il corpo che l’ha ospitato per così tanto tempo serve a dare una certa coesione alla storia ed è anche relativamente interessante, ma lo scambio di battute fra i due è ciò su cui vorremo soffermarci. Sebbene fra i due non scorra buon sangue e sua molto probabile che un imminente scontro diretto, c’è da dire che un’ipotetica collaborazione non sarebbe poi così male. L’arrivo dell’erede va in qualche modo a contrastare i piani egemonici di Crowley, ma un accordo che possa giovare a tutte le parti in gioco potrebbe mescolare ancora una volta le carte in tavola. La presenza di Lucifero ha adesso un significato, ma finché la sua condizione di prigioniero persisterà ci sarà ben poco di cui discutere.

La puntata scorre velocemente e porta con sé tanti spunti di riflessione, ma la confusione generata dai diversi piani su cui si struttura ha dei risultati piuttosto contrastanti. Poco spazio dedicato a ciò che realmente ci interessa nel lungo periodo e di conseguenza un focus esagerato sul caso della settimana, oscurato ad ogni modo da tutte le altre storyline. Sperando che Family Feud sia servito a dare il via a diverse strade che nel prossimo futuro si incroceranno, assegniamo alla puntata 3 porcamiseria su 5.

3

 

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