Supernatural14×12 Prophet and Loss – 14×13 Lebanon

Dean è pronto a dire addio a Sam, ma quest'ultimo non è pronto a salutare il fratello. Un ritorno inaspettato riporterà nelle loro vite una serie di emozioni perdute. Tutto è adesso possibile.

8.8

Iniziamo col botto: Dean Winchester sogna di essere rinchiuso in una gabbia per sempre nelle profondità dell’oceano. La claustrofobia di quella scena di apertura è stata sufficiente per darci i brividi. 

In Prophet and Loss è anche molto appropriato che l’annegamento sia un po’ il tema del caso a cui i Winchester indagano – una delle vittime è stata persino annegata in acqua salata. A tutto ciò si aggiunge il coma del profeta Donatello che fa sì che Dean sia in qualche modo turbato da diversi aspetti della sua vita quotidiana. In particolare, il coma ci porta a una riflessione piuttosto importante sull’equilibrio tra vita e morte. Senza dimenticare che i Winchester stanno letteralmente trainando quella scatola con l’Impala ovunque vadano. Si tratta di una sorta di metafora visiva della sofferenza che appesantisce le loro coscienze. Per Dean, quella scatola rappresenta la sua responsabilità verso il mondo e la sua inevitabile e orribile dipartita. Per Sam, la scatola è una manifestazione fisica dell’atteggiamento smodato di Dean.

Le promesse fatte da Sam non sono nulla che i fan della serie non abbiano già visto, ma le sue parole riescono comunque svolgere il loro ruolo: emozionare lo spettatore. L’amore che lega i due fratelli è ancora oggi il fulcro dello show e ciò che alimenta il principio e la fine di ogni storyline.

Nel frattempo, seguiamo ancora l’evoluzione della storia di Nick, domandandoci dove andrà a parare e perché un mortale sia stato reso improvvisamente un antagonista così importante. Il fatto che la casa sia infestata dal fantasma della sua ex moglie non è sufficiente a distogliere Nick dalla sua disperata ricerca di Lucifero, così disperata da confonderla per lui. La sua delusione è palpabile. Questa contorta sindrome di Stoccolma non ci convince del tutto, l’infatuazione di Nick è quasi un pretesto per parlare sempre meno di Michael e dei suoi piani. Lo spazio ad egli dedicato sembra quasi forzato, un modo per continuare a mostrare Mark Pellegrino sui nostri schermi. Non sappiamo quanto durerà, ma per ora sembra che si vogliano gettare le basi per una storia ben precisa.

L’attesissimo trecentesimo episodio di Supernatural è al contrario un’esperienza unica nel suo genere – sia in quello che realizza sullo schermo sia in quello che rappresenta fuori campo rispetto all’eredità dello show.

300 episodi rappresentano una pietra miliare rara per qualsiasi tipo di serie e quale miglior modo di festeggiare questo grande traguardo se non con uno dei personaggi storici della serie? John Winchester.

Non abbiamo paura di dire che John Winchester sia una figura problematica e controversa nella storia dei due fratelli. 

Le sue scelte di vita sono piuttosto discutibili, ma egli ha sempre agito in nome dell’amore, nonostante ciò che è costato alla sua famiglia, e i suoi figli lo sanno. I sentimenti contrastanti che Sam e Dean provano nei confronti del loro padre sono un punto di trama ininterrotto in tutte le diverse sfaccettature, da “mio padre era un bastardo ossessionato” a “stava facendo il meglio che poteva”.

Dal primo giorno, la relazione tra padre e figli è estremamente difficile. L’adorazione di Dean nei suoi confronti sfocia nell’illusione e la voglia di evasione di Sam lo ha profondamente allontanato da lui.

È la trama della prima stagione di Supernatural. Chi segue la serie dall’inizio sa però che nonostante ci si trovi davanti una famiglia del tutto disfunzionale, le manifestazioni d’affetto presenti nello show sono sempre state particolarmente toccanti. Non c’è dubbio che Sam e Dean siano cresciuti danneggiati – e non solo a causa dello stile di vita dei cacciatori; ma proprio per questo la mancanza di una famiglia alle spalle ha fatto sì che i due vivessero determinate sensazioni in modo del tutto amplificato. 

L’attesissimo trecentesimo episodio è un’esperienza unica nel suo genere – sia in quello che realizza sullo schermo sia in quello che rappresenta fuori campo rispetto all’eredità dello show 

L’apparizione di John per una serie di dinamiche – che è forse inutile andare ad approfondire ai fini di quest’analisi – riporta in scena una serie di fattori che ci mostrano l’essenza dello show in ogni suo aspetto. La delicatezza con cui John è ripresentato alla sua famiglia, Mary inclusa, e agli spettatori, fa sì che ci sia spazio per una serie di riflessioni sul ruolo che la solitudine ha giocato nella vita di ciascuno dei membri della famiglia Winchester. Le performance degli attori sono strabilianti e Samantha Smith in modo particolare riesce a comunicare con dei semplici sguardi le emozioni di un personaggio incredibilmente complesso. L’episodio diventa quasi una sorta di redenzione del personaggio di John, un uomo disposto ad assumersi le sue responsabilità e a chiedere scusa per gli errori commessi. La sua fugace apparizione chiude in un certo senso un pezzo di questa storia che probabilmente non verrà mai più riaperto.

Entrambi i fratelli si allontanano da questo episodio cambiati in meglio, probabilmente in modo permanente. Ognuno riceve un regalo molto speciale e individuale grazie alla presenza di John, qualcosa di molto più grande della semplice possibilità di una cena in famiglia. Crescita, chiusura, accettazione: la sensazione che lo sguardo di Dean e Seam ci lascia potrebbe essere chiamata in mille modi diversi. 

  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 10/10
    Emozione - 10/10
8.8/10

Summary

Le emozioni di Sam e Dean in una doppietta di episodi che fa rivivere il glorioso passato della serie con un inaspettato ritorno.

Porcamiseria

8.8

Le emozioni di Sam e Dean in una doppietta di episodi che fa rivivere il glorioso passato della serie con un inaspettato ritorno.

Storia 9 Tecnica 7.5 Emozione 10
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