Tell Me a Story1×01 Chapter 1: Hope

Series Premiere Tre delle favole più amate diventano canovaccio per un thriller intricato nell'America di Trump, in un gioco di chiaroscuri e parallelismi non sempre immediati. Vi spieghiamo perché Tell Me a Story vince i pregiudizi iniziali e si rivela essere invece una bella sorpresa.

7.7

La nuova serie antologica per CBS All Access, Tell Me a Story – basata sulla serie messicana Érase una vez – arriva sugli schermi un po’ in sordina e anche con qualche pregiudizio di troppo, data la sinossi e il suo legame con tre delle fiabe più conosciute al mondo: I Tre Porcellini, Cappuccetto Rosso e Hansel & Gretel. A ciò si aggiungono poi le riserve su un cast pieno zeppo di volti noti della serialità mainstream: Kim Cattrall (l’indimenticata Samantha di Sex & The City), Paul Wesley (star di Vampire Diaries), Danielle Campbell (The Originals) e tanti altri, tra cui il bravo James Wolk.

Insomma, il pericolo di ritrovarci di fronte ad un nuovo Once Upon a Time era lì dietro l’angolo ma fortunatamente è sufficiente arrivare alla bella opening sequence per capire che Tell Me a Story è ben più di una rielaborazione delle fiabe in chiave moderna.

Le tre fiabe e i loro personaggi si intrecciano tra loro e diventano rispettivamente canovacci e archetipi di un intricato thriller i cui pezzi si compongono sapientemente per tutta la durata di questo pilot. Ed è proprio questo il bello.

Tell Me a Story 1x01 Hope recensione

Le intenzioni della serie si palesano infatti già con la sigla per cui nello spettatore scatta sin da subito il meccanismo di associazione con le fiabe, una sorta di gioco che lo vede impegnato ad incasellare situazioni e personaggi in questa sorta di parallelo tra il mondo fiabesco e quello di un’America ai giorni di Trump, tutt’altro che mero riferimento temporale. E se identificare i “buoni” delle fiabe risulta abbastanza facile, più arduo sarà identificare i lupi o la strega di Hansel & Gretel: saranno dei personaggi veri e propri, saranno dei cattivi simbolici? Lo scopriremo solo nel prosieguo della serie.

Ed è proprio per non togliervi il gusto nell’individuare le varie connessioni che non ci addentreremo dunque nei dettagli della trama o nella descrizione puntuale dei protagonisti, che riescono a restare cuore pulsante dell’episodio, senza essere adombrati dai loro corrispettivi fiabeschi. Ciò che colpisce maggiormente infatti, oltre alla duplice lettura offerta dal suddetto parallelo, è anche l’attenzione all’introduzione dei personaggi, da subito interessanti e poco anonimi, pieni di sfumature, in un gioco di chiaroscuri per cui i buoni delle favole non sono poi così buoni e viceversa.

Nonostante i tempi duri in cui viviamo, nonostante la disillusione che alberga nell’animo dei protagonisti, il pilot si focalizza inizialmente – come suggerito dal titolo – sulle loro speranze: di poter iniziare una nuova vita, di far qualche soldo in più, di pagare l’affitto, di poter formare una famiglia. Speranze più o meno grandi ma che inesorabilmente andranno in frantumi, accentuando quasi la dannazione delle loro anime.

Tell Me a Story 1x01 Hope recensione

Buono anche il comparto tecnico: attenzione nei dettagli, un montaggio serrato e attento nonostante qualche attimo di torpore che risulta però funzionale ad evitare un palesarsi troppo anticipato delle varie connessioni tra i personaggi. Si potrebbero forse lamentare un po’ di fanservice qua e là e qualche esistenzialismo forzato di troppo, ma il loro utilizzo è finora misurato ed in linea con l’inquietudine dei personaggi e le immagini proposte, talvolta audaci e sopra le righe.

Hope è in definitiva un pilot che convince tutti e che, quando la componente thriller/crime è ancora tutta da sviscerare, semina sapientemente il terreno dell’impazienza per il secondo episodio. Il giochino del parallelo con le fiabe funziona poi alla grande, speriamo solo che non si esaurisca tutto nel giro di qualche episodio.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.7/10

Summary

L’idea di una rielaborazione dark di tre delle favole più conosciute a sottendere un thriller intricato è sicuramente vincente, in quanto permette di associare alle dinamiche di genere, un simpatico gioco di associazioni e metafore che intrattiene e tiene alta l’attenzione dello spettatore. Una buona introduzione dei personaggi, mai banali e scontati, un buon ritmo e immagini audaci sono la giusta spinta al prosieguo degli episodi successivi.

Porcamiseria

7.7

L'idea di una rielaborazione dark di tre delle favole più conosciute a sottendere un thriller intricato è sicuramente vincente, in quanto permette di associare alle dinamiche di genere, un simpatico gioco di associazioni e metafore che intrattiene e tiene alta l'attenzione dello spettatore. Una buona introduzione dei personaggi, mai banali e scontati, un buon ritmo e immagini audaci sono la giusta spinta al prosieguo degli episodi successivi.

Storia 7.5 Tecnica 7.5 Emozione 8
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