The Bastard Executioner1×01 Pilot 1, Part 1 – 1×02 Pilot, Part 2

Series Premiere Sangue, budella, sesso e denti storti: basterebbe questo a descrivere sinteticamente il doppio pilot di The Bastard Executioner, solo che non posso perché i miei colleghi di SerialFreaks già si lamentano del mio scrivere poco, quindi figuriamoci. L’attesa per il nuovo prodotto di Kurt Sutter, lo stesso produttore di Sons of Anarchy, si infrange già dalle primissime scene di […]

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Sangue, budella, sesso e denti storti: basterebbe questo a descrivere sinteticamente il doppio pilot di The Bastard Executioner, solo che non posso perché i miei colleghi di SerialFreaks già si lamentano del mio scrivere poco, quindi figuriamoci. L’attesa per il nuovo prodotto di Kurt Sutter, lo stesso produttore di Sons of Anarchy, si infrange già dalle primissime scene di quella che dovrebbe essere una serie basata sulla storia della ribellione dei Gallesi contro l’oppressore Inglese del XIV secolo: trame, intrighi, guerra e tutto quello che una vicenda realmente accaduta può offrire ad uno show televisivo sono messi in secondo piano, per dare spazio a scene che lasciano a bocca aperta per quanto siano sgradevoli.

TV STILL -- DO NOT PURGE -- THE BASTARD EXECUTIONER - "Pilot" Episode 101/102 (Airs Tuesday, September 15, 10:00 pm/ep) Pictured: (center) Lee Jones as Wilkin Brattle. CR: Ollie Upton/FX

Si inizia con un flashback del protagonista Wilkin Brattle (Lee Jones), un tempo cavaliere del Regno, adesso felice contadino di uno sperduto villaggio del Ventrishire.  Quello che subito stupisce nei primissimi minuti è il nervosismo delle riprese, che vorrebbero forse creare un’atmosfera ansiogena, ma che invece provocano solo un fastidioso mal di testa. E il sangue, ragazzi. E gli arti mozzati, le urla, la disperazione che comunicano solo un grottesco tentativo di coinvolgere lo spettatore nell’atrocità della battaglia, ma nulla hanno di innovativo, se non le inquadrature a random. Poteva bastare? Certo che no, perché dovevano anche infilarci una misteriosa bambina dalla carnagione scura con lunghi capelli completamente bianchi, un culo che passeggia in mezzo al carnaio, e un drago: mentre infatti Wilkin scuote uno dei suoi compagni morti, dal torace esce una specie di iguana insanguinata, che squittendo rotea in aria, cresce di dimensioni e vola via. Io onestamente boh.

Al risveglio di Brattle conosciamo la moglie Petra (Elen Rhys) incinta e sorridente che lo stuzzica con gioia adolescenziale, per poi fuggire fuori dalla baracca in cui vivono per giocare ad acchiapparella in mezzo al villaggio. Quindi niente sesso? Ma no, aspetta, la scena successiva ci introduce il Barone Erik Ventris (Bryan F. O’Byrne) che ingroppa Catelyn Tully la Baronessa Lady Love Ventris (Flora Spencer-Longhurst): i due stanno cercando di avere un erede, e l’atto risulta meccanico e privo di passione e sentimento, proprio come il resto del loro rapporto.

the-bastard-executioner-comic-con-promoAlcuni personaggi sono molto interessanti. Ash, un ragazzo un po’ scemo del villaggio, vestito di pellicce di castoro, che ha per fidanzata Miriam, una pecoraGawain Maddox, il boia esecutore delle sentenze capitali, che decide di andare offrire i suoi servigi ad un signore più generoso (tipo il Barone Ventris): tormentato da sensi di colpa tutti cattolici e da turbe mentali, si sfoga con violenza sia sulla famiglia – composta da moglie succube, primo figlio di 8-9 anni che prende schiaffoni senza fiatare, e secondo figlio di circa un anno – sia su se stesso, autoinfliggendosi tagli e marchiature a fuoco. Troviamo Cher Annora, chiamata strega dagli zotici del villaggio, esperta curatrice e con un destino interconnesso con il protagonista Wilkin; insieme a lei un misterioso accompagnatore muto, sfigurato e incappucciato (interpretato dallo stesso produttore, Kurt Sutter).

Tornando al plot del doppio pilot, praticamente il Barone decide di aumentare le tasse, e ne discute – mentre sta defecando – con il fido ciambellano Milus Corbet, altro personaggio molto interessante (sì, è proprio il vampiro Bill di True Blood). C’era bisogno di girare la scena nel cesso baronale? Forse per comunicare quanto importi a Ventris del popolo, visto che si fa pulire il sedere da un paggetto appositamente preposto all’operazione, ma già si capiva che è uno stronzo eh. Le tasse strozzine convincono Wilkin a ribellarsi insieme agli altri uomini del villaggio, che incappucciati intercettano gli esattori delle tasse e li uccidono tutti in un’imboscata. Tutti tranne uno: questi, lasciato andare intenzionalmente, nella fuga incrocia lo strambo Ash.

Altro flashback, sempre relativo alla rovinosa battaglia: scopriamo che il Barone Ventris e il ciambellano Corbet avevano intenzionalmente mandato i propri uomini (che guarda caso erano tutti gallesi) a morire contro gli scozzesi, per ridurre il rischio di insubordinazione e rivolta. I due ne parlano beatamente a voce alta proprio in mezzo ai cadaveri, ignari del fatto che uno di loro, Wilkin, è ancora vivo e intende tutto il complotto.

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Grazie ad un ragionamento un po’ fumoso, con l’aiuto dell’esattore sopravvissuto, il Barone e Corbet risalgono al villaggio dei ribelli, e partono per una missione punitiva. La Baronessa, che intuiamo di origine gallese – un po’ paladina di giustizia e forse un po’ matta –  consiglia al suo sposo di andarci piano con i contadini, e auspica un giusto processo: certo come no. Arrivati al villaggio, gli uomini non vengono trovati, e parte il massacro di donne, vecchi e bambini. Petra fugge inseguita da un soldato, che raggiuntala si impietosisce, forse perché uccidere una donna gravida non è proprio il massimo, e strappatale la croce che porta al collo, la lascia scappare. Poco importa però, il destino di Petra è infatti segnato: poco dopo sopraggiunge un misterioso assassino – che Petra conosce – che la trafigge proprio nel pancione con una daga ingioiellata, e con il sangue le disegna una croce sulla fronte.

La scena a cui assistono gli uomini al ritorno è raccapricciante: una pila dei cadaveri di tutti gli abitanti ammonticchiati al centro del villaggio, con in cima il corpo di Petra sventrato, e il cadaverino del piccolo estratto e riposto di fianco alla madre. La vendetta è quindi l’unica risposta possibile a questo massacro: Wilkin dissotterra le due spade bastarde che usava nella sua precedente vita di soldato, e con gli uomini raggiunge il Barone e le sue guardie: un’altra sanguinosa battaglia ricca di inquadrature sbilenche e arti mozzati si consuma. Periscono tutti tranne Leontell, fratello inetto di Corbet, fuggito a gambe levate.

Remember me? I’m the knight you sent to his death a the hand of the scots!

bastard-executioner-pilotLa trama qua è sul banalotto andante: Wilkin si rivela come uno dei soldati mandati a morire dallo stesso Ventris, e lo intercetta in una sfida all’ultimo sangue, il tutto in stile Braveheart. Ovviamente il Barone viene ucciso, ma Wilkin rimane ferito: a curarlo c’è Annora, che decide simpaticamente di marchiargli sulla guancia una croce, la stessa che ha il boia Maddox, il cui cadavere giace a poca distanza. Al risveglio, la strega rivela a Wilkin che ha avuto le stesse visioni della bambina dai capelli bianchi, e che per per compiere il suo destino dovrà impersonare l’identità del boia. Corbett, nel ricevere la notizia della morte del barone, pare più scocciato che dispiaciuto, anche perché lo viene a sapere mentre sta sodomizzando un giovanetto (il valletto-cartaigienica), e il titolo di ciambellAno assume tutto un altro significato.

Insieme a Prichard, un fedele compagno, Wilkin Brattle porta il cadavere di Ventris al castello, se non fosse per un colpo di scena: il sopravvissuto Leontell rivela che non è lui il boia, ma uno degli assalitori. Viene allora chiamata la moglie di Maddox per l’estremo riconoscimento… E questa è la scena che mi è più piaciuta di queste due ore di MEH: Wilkin si avvicina lentamente alla donna con in braccio il bambino più piccolo, e con gli occhi gonfi di lacrime, chiede perdono. Sembra quasi che lo stia dicendo alla propria moglie e al figlio che non ha mai visto nascere, e in questo caso Lee Jones ha dato prova di essere un bravissimo attore. Incredibilmente la moglie lo riconosce e conferma la sua (finta) identità, forse perché sotto sotto è contenta di essersi liberata del marito violento e instabile in cambio di un discreto pezzo di bono come Brattle.

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Le ultime battute del doppio pilot risollevano un po’ le sorti di questa serie che parte malissimo, deludendo me e mi sa anche la gran parte dei 2 milioni e più di telespettatori. Corbett infatti, in un gioco vile e spregevole, fa arrestare il proprio fratello per diserzione e falsa testimonianza, e lo condanna a morte. Ad eseguire la sentenza capitale sarà proprio Wilkin/Maddox, ora arruolato come vero executioner: Corbett rivela subito a Brattle di conoscere la verità ma di avere al tempo stesso bisogno di un uomo come lui, e Wilkin si trova legato nella menzogna, costretto a dover collaborare con l’uomo che ha causato la sconfitta della sua gente.

“Our buried truth binds us”

Durante l’esecuzione, Wilkin ha una visione: vede Petra con in braccio il loro bambino, e dirigendosi verso di lei, si trova davanti l’uomo che l’ha risparmiata, con la croce legata al collo.

THE BASTARD EXECUTIONER - "Pilot" Episode 101/102 (Airs Tuesday, September 15, 10:00 pm/ep) Pictured: (L-R) Flora Spencer-Longhurst as Baroness Lowry "Love" Ventris, Lee Jones as Wilkin Brattle. CR: Ollie Upton/FX

Vediamo anche Annora – che ha la schiena coperta da tatuaggi runici – recarsi dal muto oscuro intento a disegnare delle strane rune in una caverna. L’uomo sfigurato accoglie Annora, e l’ultima scena raffigura la daga riccamente decorata che ha ucciso Petra.

Qualcuna delle scene vi ricorda qualcosa? Tipo Game of Thrones – Il Trono di Spade? Per dire, il drago e il sesso ci sono, e anche i riti magici ci sono tutti. Perché invece di buttarla sul fantasy, non si è seguito un excursus storico romanzato come accade ad esempio nel caso Vikings, che sarà lento come la fila alle poste, ma resta storicamente attendibile e avvincente? Per il resto, ci sono dei validi attori, circondati però da comparse inespressive; non dimentichiamoci che Ed Sheeran sarà presente in un episodio: non potevano tenerlo solo per la bellissima sigla?

Ci sono fin troppe brutture in questa serie: certo è ancora in corso d’opera, quindi spero che i prossimi episodi siano più simili agli ultimi 15 minuti dei pilot, magari più curati, nelle riprese e nella fotografia, ma soprattutto più avvincenti dal punto di vista della storia e della religione, che sembra giocare un ruolo piuttosto importante. Questo Bastard Executioner per ora si merita 1 PorcaMiseria su 5, ed è stato uno sforzo arrivare alla fine del doppio pilot.

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