Lo ammetto candidamente: non avevo la minima idea di cosa fosse The Dark Crystal fino a qualche giorno fa, e se l’algoritmo di Netflix non me lo avesse suggerito avrei continuato a rimanere nell’ignoranza.
Photo: Kevin Baker (Netflix)
Forse l’ostacolo più grande è proprio quello di riuscire ad andare oltre la prima impressione, ovvero quella di una specie di cartone animato fatto con dei pupazzoni stravaganti. Una volta superato questo preconcetto però si capisce che The Dark Crystal: Age of Resistance è una produzione atipica e colossale, che affonda la sua storia direttamente nel fantasy degli anni ’80 – decade su cui Netflix sta spingendo parecchio, ultimamente. Questa serie è infatti il prequel del film omonimo del 1982, un’era di sceneggiature sperimentali e innovative, come il più famoso – almeno da noi in Italia – La Storia Infinita (1985), e produzioni Disney meno di successo ma ugualmente affascinanti, come Ritorno a OZ (1985). Il regista del film fu Jim Henson, nome che compare nel titolo di questa serie, che è stato tra le altre cose il creatore dei Muppets, tutt’ora attivi dopo più di settant’anni.
Tutti i personaggi sono infatti delle marionette (in alcuni casi molto grosse): pupazzi reali, mossi da burattinai esperti come l’originale di quasi quarant’anni fa. L’intervento della CGI è marginale, giusto per integrare alcune emozioni e creare effetti speciali di luce, mentre la tecnologia degli animatronics è stata implementata per dare mobilità espressiva ai visi dei protagonisti. Tutto il resto delle scenografie e degli oggetti è stato ricreato fino al più insignificante dei particolari, dando una profondità incredibile ad ogni frame che ci passa davanti. In un momento in cui i competitor sfornano remake ricreandoli interamente al computer con risultati eccellenti a livello di fotorealismo ma mediocri a livello di espressività, applaudiamo e ringraziamo per questa scelta.
Photo: Kevin Baker (Netflix)
L’ambientazione fantastica è fiabesca e quasi infantile: i protagonisti sono i Gelfling, così simili all’immaginario collettivo di come debbano essere gli elfi che la parola “elfi” è pure nel nome, e il loro mondo, il pianeta Thra, è pieno di creature pelose e pucciosissime. I Podling sono invece dei troll bruttini e adorabili che parlottano una lingua tutta loro, e sono i servitori prediletti della razza che governa questo mondo, gli Skeksis, bestie simili ad avvoltoi.
Nei primi minuti le storia è presentata dalla voce narrante – usata già nel film originale, ma qui è al femminile – e come un pilot che si rispetti nel primo episodio vengono gettate le basi per introdurre i protagonisti e le successive vicende fantastiche. L’istinto potrebbe essere quello di bollare The Dark Crystal come una roba per bambini, ma l’attenzione viene presto catturata da una narrazione per nulla scontata e da storyline secondarie che si intrecciano magistralmente fino alla fine, in alcuni punti persino sinistre e violente.
Photo: Kevin Baker (Netflix)
La forza espressiva di The Dark Crystal è data sia dalla peculiarità dell’uso dei burattini, sia dalla scrittura dei personaggi, che seppur stereotipici del loro ruolo rendono la serie avvincente, quasi un miracolo per una stagione con puntate da un’ora ciascuna, e le puntate sono dieci. Nella versione originale a prestare le voci sono attori del calibro di Sigourney Weaver, Harvey Fierstein, Taron Egerton, Helena Bonham Carter, e anche “intrusioni” da Game Of Thrones come Lena Headey, Nathalie Emmanuel e Natalie Dormer – quindi vi consigliamo caldamente di guardarlo in inglese, se possibile.
Netflix non ha badato a spese per questa produzione, ricreando interamente il mondo fantastico di Thra come l’originale. Non è nemmeno strettamente necessario ricordarsi i nomi di tutti i personaggi, caratterizzati così bene che seppur di una stessa razza hanno una loro presenza scenica distintiva e immediata. Thra è un vero e proprio universo ricreato, e dal film originale del 1982 sono scaturiti fumetti, romanzi, e una vera e propria mitologia fatata che verrà integrata con altre stagioni in futuro. I produttori e gli sceneggiatori infatti erano bambini e grandi fan di Dark Crystal, e il loro amore e il loro entusiasmo per questo prodotto traspare dallo schermo.
Photo: Kevin Baker (Netflix)
Nonostante sia una storia ormai del secolo scorso, gli sceneggiatori hanno attualizzato il messaggio virando sull’uguaglianza e sul rispetto della natura, dando una morale moderna utilizzando la retorica favolistica, seguendo il solco tracciato da Tolkien. Ci abbiamo letto anche dei messaggi molto girl power, con i gelfling organizzati in una società matriarcale con solo le femmine che possono volare, opposti agli skeksis sudditi di un imperatore dispotico. Guerra, amore, morte e magia, in The Dark Crystal: Age of Resistance c’è proprio tutto per immergersi in un universo nuovo e fantastico per lunghe ore, che per alcuni saranno tante, ma per chi ha voglia di perdersi in un sogno passeranno veloci come carezza.
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Storia - 7.5/107.5/10
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Tecnica - 10/1010/10
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Emozione - 8/108/10
Summary
The Dark Crystal unisce il fantasy classico alla narrazione dinamica e per nulla scontata di una sceneggiatura meticolosa, con il plus delle marionette che rendono il prodotto ancora più magico.
Porcamiseria
The Dark Crystal unisce il fantasy classico alla narrazione dinamica e per nulla scontata di una sceneggiatura meticolosa, con il plus delle marionette che rendono il prodotto ancora più magico.
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