The Deuce1×04 I See Money

I riflettori di questo episodio di The Deuce sono su Candy e le difficoltà a tornare a una vita estranea alla prostituzione. Vincent prosegue nei suoi affari con la mafia, che non ci pensa due volte a menare le mani per far quadrare i conti.

8.5

Con I See Money, The Deuce sposta i pesi della sua bilancia morale, passando da una panoramica disillusa della New York degli anni ’70, veicolo di rivoluzioni e rotture nel rigido tessuto sociologico americano del decennio precedente, a una visione quasi in soggettiva dei drammi quotidiani della prostituzione, vissuti attraverso la protagonista Candy.

Gli interrogativi sono quelli tipici che permeano la condizione di chi vende il proprio corpo, dove persino la volontarietà di Candy, priva di un protettore, vacilla davanti ad una serie di inconvenienti tecnici. La risposta a cosa spinge una donna a prostituirsi non viene mai data perché, come dice Darlene, non c’è nulla da spiegare o da capire: ruota tutto attorno a denaro, privilegi e occasioni più o meno fortuite, elementi a cui Abby ha rinunciato per uno spirito di ribellione intrinseco, in gesti di cui ancora non comprende le conseguenze.

Per Candy è una lotta tra le abitudini professionali e la volontà di mettersi in gioco in un senso più strettamente sentimentale. Maggie Gyllenhaal riesce nel compito delicato di veicolare la lotta interna di Candy tramite piccoli gesti, da come spinge via il cliente appena dopo l’amplesso, a come evita di instaurare ogni tipo di dialogo con loro, fino a come anche un appuntamento canonico reca disagio alla protagonista, abituata implicitamente a rifiutare gesti di affetto. È un quadro realistico, privo di abbellimenti e artifici, ma allo stesso tempo trasmette tristezza e malinconia a chi guarda, chiosando con un finale apparentemente corale, ma in realtà concentrato sull’imbarazzo di Candy e sulla sua fuga mentale dal microcosmo della prostituzione.

La seconda macro-storyline di I See Money è per Vincent e i rapporti con la mafia, permeata di crisi identitarie e difficoltà a ritagliarsi uno spazio nel mondo non contaminato dallo stato di necessità. Pipilo forza i dipendenti di Bobby a incassare lo stipendio secondo i suoi metodi, mentre Vincent viene trasportato su un altro mercato dagli sviluppi ancora incerti. Era inevitabile succedesse, e aggiunge crudeltà a una serie che non risparmia momenti di bieco realismo. Più tardi, il rapporto tra Abby e Vincent è nuovamente un rimando al sesso e alle sue capacità comunicative, nel contrasto netto tra il lavoro di Candy e la passione di Abby: la regia in tal senso fa un lavoro magistrale, indugia su dettagli diversi con prospettive diverse, riuscendo a evidenziare l’antipodicità tra i due amplessi.

Lateralmente The Deuce riserva il giusto spazio anche ad altre storie, come la condizione di Paul e la difficoltosa situazione della comunità LGBT di quegli anni, reduce da Stonewall e ancora in sommovimento per il riconoscimento del diritto all’esistenza. Vincent prova a solidarizzare, ci riesce in qualche misura, ma si percepisce come l’alleato eterosessuale non possa mai comprendere le sfumature di una vita disseminata di difficoltà come quella di Paul, dall’alto della sua condizione privilegiata.

Il sottotesto di The Deuce è la trappola che la vita può costituire, l’impossibilità di fuga da una condizione di vita imposta vuoi dalla natura, vuoi dal denaro, vuoi dall’indole di chi la vive. È un intreccio di storie ricco e finalmente semplice da assimilare, testimonianza di un’epoca passata, capace di dare notevoli spunti di riflessione sui passi avanti fatti dall’uomo, e che riesce a intrattenerci fornendo una molteplicità di prospettive.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 9.5/10
    Tecnica - 9.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8.5/10

In Breve

The Deuce continua a raccontare la sua storia con i giusti ritmi, le giuste pause e la giusta riflessività. I riflettori sono su Candy e le sue frustrazioni, mostrando l’invisibile gabbia della prostituzione e la difficoltà nella creazione di nuove prospettive. Maggie Gyllenhaal offre un’interpretazione eccellente, a riprova della complessità del personaggio che interpreta.

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8.5

The Deuce continua a raccontare la sua storia con i giusti ritmi, le giuste pause e la giusta riflessività. I riflettori sono su Candy e le sue frustrazioni, mostrando l'invisibile gabbia della prostituzione e la difficoltà nella creazione di nuove prospettive. Maggie Gyllenhaal offre un'interpretazione eccellente, a riprova della complessità del personaggio che interpreta.

Storia 8 Tecnica 9.5 Emozione 8
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