The End of the F***ing WorldThe End Of The F*****g World Season 2: solo il tempo lo dirà

Season Recap The End of the F*****g World 2 riesce a comunicare ancora una volta tantissime emozioni e a coinvolgerci nel proseguimento della storia di Alyssa e James, con qualche colpo di scena in meno, ma sempre parecchia introspezione e indagine nel mondo adolescenziale.

8.0

No matter how bad life got, there was always something good. You had to focus on the good.

Tempo che passa e non sempre cambia le cose. Tempo da darsi per trovare pace. Tempo da non perdere più nel cuore di chi odia. È solo questione di tempo, per tutti noi e per le nostre vite, figuriamoci allora per chi è ancora giovane e ha dalla sua una vita non poco ingarbugliata. Solo il tempo dirà come andranno le cose, intanto il dream team più psicolabile e (non poi così) anormale della serialità è tornato sui nostri schermi a due anni dalla produzione della prima stagione di una serie che ci aveva letteralmente affascinato.

Nata non come una serie originale Netflix, nonostante abbia delle caratteristiche che potrebbero benissimo distinguerla come tale, riparte la storia di Alyssa e James da dove li avevamo lasciati, o meglio, altrettanti due anni dopo dall’epilogo con cliffhanger al cardiopalma dei primi otto episodi di The End of the F*****g World, la serie che ha debuttato a fine 2017 su Fox e passata solo successivamente su Netflix. Oggi possiamo riprendere le fila della trama intessuta dalle mani della regia di Jonathan Entwistle e Lucy Tcherniak, che ci introducono alla season première con un flashback davvero inatteso per tutti coloro che avevano seguito la prima stagione e di cui non vi daremo alcuno spoiler, se non che farà capolino una nostra vecchia conoscenza rediviva.

Il primo episodio pone anche le basi per approfondire sin da subito la conoscenza di Bonnie, la troublemaker di questa stagione: una ragazza di colore che ha ormai come unico scopo della sua vita quello di togliere di mezzo dal proprio cammino Alyssa e James, infuocata da una violenta vendetta passionale che pensavamo di aver letto e conosciuto solo nei romanzi epici. Indaghiamo subito all’inizio della stagione sulla sua storia e scopriamo che anche lei ha avuto un difficile passato, dall’educazione rigida che l’ha tenuta lontana da qualsiasi forma di leggerezza mondana a causa di un potere materno incontrastato nel corso della sua vita, fino a farle perdere la testa.

Un’altra novità, non di poco conto, è che sentiremo profumo di fiori d’arancio subito agli esordi della serie; Alyssa sarà di bianco vestita, ma non sarà il belloccio Todd a conquistare definitivamente il suo cuore, né a sistemarle quell’intreccio incasinato che la ragazza ha al posto della psiche. Se la linea generale della storia non prevede particolari variazioni, se non una virata parziale di genere che approfondiremo in seguito, ci sono d’altro canto degli aspetti che sembrano non essere cambiati per nulla, se non quasi peggiorati.

Sometimes, doing the right thing feels like committing a crime.

Alyssa continua a essere molto dura caratterialmente. Sembra non essere in grado di provare sentimenti, forse è addirittura più spenta emotivamente rispetto alla prima stagione e ancora più scontrosa. James è invece diventato un ragazzo, ormai un giovane adulto di quasi vent’anni dai tratti tipici anglosassoni. Proprio la rottura in mille pezzi della sua anima nel corso della prima stagione gli sta permettendo di mettere a nudo, fino a ogni singolo osso del suo scheletro, le emozioni che prova all’interno del suo essere, altrimenti rimaste nascoste. E nel frattempo, non ha solo subìto fratture emotive e metaforiche.

Come di consuetudine durante la prima stagione, anche nella seconda ritroviamo la tecnica altamente sfruttata dell’alternanza tra flashback e flashforward, in maniera forse meno schizofrenica e compulsiva rispetto ai primi otto episodi, ma pur sempre presenti per consentire anche a chi si è perso qualche parte o l’intera prima stagione di recuperarne i tratti salienti. A queste descrizioni sempre così dettagliate, alle spiegazioni esplicite e quasi ridondanti concesse dal continuo sbalzo temporale dovuto a questi tagli, avremmo preferito un po’ più di “non detto” favorendo così una maggiore emozione nella sceneggiatura. L’uso di questa tecnica però non va a inficiare la comprensione dello spettatore, anzi sbriglia ancora una volta i vari nodi del lungo filo narrativo che la regia ha saputo usare per tessere una maglia non troppo fitta, né troppo lunga: anche questa seconda stagione è caratterizzata da un formato che già conosciamo, ossia 8 episodi da circa 20 minuti l’uno.

Non andiamo a darvi troppi spoiler su questa seconda stagione, ma possiamo dirvi con una certa tranquillità che la prima stagione sembrava avere un approccio forse più originale e inaspettato, soprattutto che ci consentisse di conoscere a fondo la psicologia di ciascun volto sul nostro schermo anche grazie a un linguaggio quasi disturbante e in grado di colpire lo spettatore. Invece questo prosieguo della storia perde un po’ di quel lato paranoico e compulsivo che indagava senza censure la fragile e psichedelica identità psicologica dei ragazzi (e non solo). The End of the F*****g World lascia il passo a nuances più thriller, contrastate da parecchi momenti semiseri, autoironici e chiaramente tragicomici che non mettono del tutto in ombra il desiderio di viaggiare ancora una volta nei sentimenti e nel salire in macchina con Alyssa e James per un altro viaggio, verso un’altra meta.

Si ricade talvolta nei propri vizi, si indugia spesso e volentieri sulle problematiche pazzoidi e sugli anfratti più malati della propria mente; qualcuno riuscirà a superare le proprie barriere psicologiche, qualcuno invece se ne costruirà di nuove, la famiglia continuerà a essere un luogo pressoché inutile e da cui scappare, anche dopo aver dato una seconda possibilità. Questa è una storia di cui non vogliamo anticiparvi davvero nulla, se non che la vivremo ancora una volta tutta d’un fiato e potremo sentirci spettatori di personalità nelle quali troveremo sempre un po’ di qualcuno che abbiamo conosciuto nelle nostre vite, se non perfino noi stessi.

  • 8.3/10
    Storia - 8.3/10
  • 7.3/10
    Tecnica - 7.3/10
  • 8.4/10
    Emozione - 8.4/10
8/10

Summary

The End of the F*****g World 2 prosegue in maniera pedissequa gli avvenimenti della prima stagione, con qualche cambiamento di rotta e ancora un bel po’ di emozione nel mondo della difficile psiche tra adolescenza ed età adulta.

Porcamiseria

8

The End of the F*****g World 2 prosegue in maniera pedissequa gli avvenimenti della prima stagione, con qualche cambiamento di rotta e ancora un bel po' di emozione nel mondo della difficile psiche tra adolescenza ed età adulta.

Storia 8.3 Tecnica 7.3 Emozione 8.4
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