The Good Doctor1×06 Not Fake

Con "Not Fake" The Good Doctor mette alla prova i nostri 3 specializzandi preferiti in situazioni di emergenza dove le decisioni vanno prese a mente fredda, bene ma, soprattutto, in fretta. Come ne usciranno?

8.0

Il titolo di questo episodio – “Not Fake” – ci riporta a un momento in cui Shaun non riesce a intendersi con i suoi pazienti, perché hanno punti di vista differenti su se un femore di titanio sia da considerarsi come un “vero” osso o meno. Questa non sarà di certo l’unica incomprensione da superare nell’episodio, poiché ognuno degli specializzandi in questo episodio affronterà una sua battaglia personale, vincendola o perdendola.

Fin dall’inizio vediamo i dottori al pronto soccorso durante quella che sembrava essere una notte tranquilla, fino a quando un autobus con più di 20 persone non ha un incidente ed è compito loro salvarle. I tre vengono messi davanti a pazienti più o meno nello stesso stato, con patologie diverse ma tutte e tre gravi e complicate da curare. Questa diventa un’occasione per vedere situazioni in cui i 3 specializzandi – Jared, Shaun e Clairesi trovano in difficoltà e sbagliano come medici. Che sia a livello emotivo ed empatico, come Shaun e Jared, o a livello pratico, come nel caso di Claire, questa si rivela essere una bella sfida per ciascuno di loro. Come combatteranno contro se stessi e le loro debolezze?

Cominciamo dal personaggio che va incontro ad una grossa trasformazione durante questo episodio, il Dr Jared Kalu. Si è sempre dimostrato molto chiuso verso i suoi pazienti durante questi 6 episodi, ma questa volta cambia qualcosa. Una paziente con un’ustione molto grave deve affrontare la sua nuova condizione, fisicamente e mentalmente, e Kalu la deve aiutare. Anche se quest’ultimo è un bravo medico e sa eseguire le procedure alla perfezione, raramente lo abbiamo visto fare quel “miglio in più” per i suoi pazienti, se non affiancato da Claire o Shaun. Ora però è da solo con questa paziente in una soffocante stanza d’ospedale e non sa come aiutarla perché non capisce cos’altro può fare se non curare normalmente l’ustione. Claire viene di nuovo in suo aiuto e gli dà qualche suggerimento, ma è Jared da solo che arriva a organizzare uno scambio con un altro ospedale (pagando anche di tasca sua) per poter provare una tecnica sperimentale di rigenerazione della pelle sulla sua paziente che permetterebbe ad essa di far diventare meno evidenti le bruciature sul suo corpo. Ciò significa non solo curare la ferita, ma farlo in modo che la paziente risenta meno dei danni dell’ustione in futuro, sia fisicamente che psicologicamente. Pagella ottima quindi per Kalu che sembra aver capito che i pazienti non sono procedure standard da eseguire e che spesso le soluzioni meno convenzionali sono più difficili da trovare e da applicare, ma danno più soddisfazioni.

Anche Shaun e il Dr Melendez si trovano con una bella patata bollente in mano: l’amore. Troviamo incosciente sul letto d’ospedale un ragazzo, Marco, in procinto d sposarsi,con una gamba che deve essere amputata perché impossibile da riparare. Con lui ci sono la sua futura sposa, la madre e il padre e devono decidere sul da farsi. Questa volta sul tavolo ci sono l’amputazione oppure la ricostruzione del femore in titanio per salvare la gamba,questa volta idea di Claire. I genitori vogliono amputare per essere sicuri al 100% di salvare il figlio, mentre la sposa sa quanto per il suo futuro marito sia importante potersi muovere e vuole rischiare anche di perderlo pur di salvare la sua gamba. Il dibattito su chi di loro può decidere del futuro di Marco, la quasi-sposa o i genitori, diventa l’occasione per indagare più a fondo il rapporto fra Jessica e il Dr Melendez. La prima, più pragmatica, dà ragione alla sposa e sostiene che bisogna rischiare e andare fuori dai binari per poter dare un’altra possibilità al paziente. Il secondo, più tradizionalista, applica la procedura standard ed è convinto che siano i genitori a dover avere l’ultima parola essendo i due non ancora sposati. In tutto ciò sul piatto c’è anche Shaun, che dimostra di saper affrontare bene le situazioni di stress, anche se a suo modo e con i suoi tempi. Il problema più grosso per lui è, come sempre, capire i suoi pazienti e in questo caso capire i diversi tipi di amore e i diversi modi di dimostrare il proprio amore, quello dei genitori e di una fidanzata. Nel suo passato ha perso tutti coloro che ha amato e rifiuta questo sentimento per non rimanere ulteriormente ferito. Il suo distacco viene ancora di più sottolineato quando non è lui ad avere l’idea brillante su come salvare il femore, ma Claire, la più empatica dei 3. Egli è quasi “estraniato” dal caso perché non riesce a capirlo fino in fondo, o forse perché non vuole. Pagella discreta per lui che aiuta a risolvere il problema medico, ma che non riesce a comprendere a fondo il caso.

E ultima ma non per importanza, Antonia Thomas – alias la Dottoressa Browne – che ci dà il miglior esempio di recitazione di questa puntata. Ella è già abituata a fare il miglio in più per i suoi pazienti, è empatica ed è un medico brillante come si è più volte sottolineato. Qual è la sua debolezza? Lo intuiamo già a inizio episodio quando il Dr Melendez la rimprovera per come si comporta con un paziente grave in pronto soccorso: non riesce ad agire bene e in fretta sotto stress. Quando si tratta di ritrovare una paziente dispersa e di farle una complicata operazione al cervello per salvarla, non ha problemi a ritornare sul luogo dell’incidente per cercarla e di eseguire l’operazione. Eppure, nel momento in cui ritrova la paziente in condizioni gravi e deve affrontare l’emergenza, si agita e sbaglia l’intubazione, una procedura che ha eseguito mille altre volte. Questa è la prima volta che perde un paziente per un suo errore ed è il Dr Glassman a cercare di aiutarla a superare il trauma, ma Claire ne esce comunque distrutta. Pagella buona per lei che perde la sua prima paziente, ma ha fatto comunque del suo meglio per salvarla.

 

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Questa puntata rappresenta un punto di passaggio per la serie, che l’ABC  ha già annunciato di voler proseguire visto il suo successo. Il focus dell’episodio non è più su Murphy e sulle sue particolarità come dottore o sulle sue stranezze, ma su tutti i medici. Non è il solo a mettersi in gioco e sembra paradossale visto che nei primi episodi abbiamo riscontrato il problema contrario, ovvero il poco spazio riservato ai personaggi secondari. Ciò viene sottolineato anche da un cambiamento nello stile di regia, infatti questo è il primo episodio senza flashback. Se confrontato con il primo episodio in cui si faceva fatica a seguire il filone principale visto l’elevato numero di flashback, sembra molto più chiaro e lineare. Le 3 storie dei 3 specializzandi si succedono e si intrecciano fluidamente, non ci sono difficoltà nel seguirle tutte. Lo screen time è ben bilanciato e ognuno sembra avere il suo spazio senza sbilanciarsi troppo su Shaun o su un paziente in particolare. Ci soffermiamo ancora sul dialogo fra la la Dottoressa Browne e il Dottor Glassman perché è stato uno dei momenti più commoventi della serie e uno dei meglio recitati. Schiff passa dal ruolo di direttore dell’ospedale a quello di padre comprensivo quando cerca di aiutare la giovane specializzanda a superare la crisi. Quello del direttore/padre è un tipo di atteggiamento che spesso assume in questa serie e un ruolo che sembra adatto a Schiff che ha ormai risolto i momenti di crisi di metà dei personaggi di questa serie.

Ci sembra rilevante anche come questa serie dedichi molto spazio alla spiegazione di come delle nuove tecniche possano aiutare a curare i pazienti dell’ospedale. Un punto forte di questa produzione che risalta in questo episodio in particolare è sicuramente l’interesse che suscita nella medicina. Fra femori ricostruiti e tessuti ricostruiti con pesci alla Aquaman, uno si chiede se altre alle ossa fratturate e alle polmoniti passi davvero tutto questo ogni giorno per i corridoi dei nostri ospedali. Un punto debole è invece sicuramente l’originalità dei casi trattati. Se confrontata con altre serie mediche come Dr House, i casi non sembrano variare molto e sembra piuttosto che si curino le stesse patologie in modo diverso.

Insomma, questa volta The Good Doctor mette a dura prova il cast proponendoci un episodio in cui è essenziale interpretare bene la propria parte senza sfociare nell’overdamatic e sembrano aver superato brillantemente la prova. Finalmente arriviamo a scoprire qualcosa in più sul resto della squadra e speriamo che la cosa non finisca qui.


https://twitter.com/addictedtodob/status/926580061184167937

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8/10

In breve

Un buon bilanciamento della regia che segue tutte e tre le storie allo stesso modo dando a ciascuna il suo screen time. Gli attori sono riusciti a interpretare bene le difficoltà dei propri personaggi. Da migliorare sembra invece la varietà dei casi medici, perché sembra di avere a che fare con gli stessi casi più volte, anche negli episodi precedenti, a cui si applicano soluzioni diverse.

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Porcamiseria

8

Un buon bilanciamento della regia che segue tutte e tre le storie allo stesso modo dando a ciascuna il suo screen time. Gli attori sono riusciti a interpretare bene le difficoltà dei propri personaggi. Da migliorare sembra invece la varietà dei casi medici, perché sembra di avere a che fare con gli stessi casi più volte, anche negli episodi precedenti, a cui si applicano soluzioni diverse.

Storia 8 Tecnica 7 Emozione 9
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