La politica torna protagonista a The Good Wife con le elezioni a Procuratore Distrettuale alle porte e più vicina è una scadenza importante come la fine di un’elezione, maggiori sono le tensioni che ne scaturiscono: tensioni politiche, familiari e, perchè no, sessuali.
Florrick vs Florrick
In queste ultime puntate l’evoluzione di Alicia da “buona moglie” a donna di politica disposta a qualche compromesso, ha subìto un’impennata notevole. D’altro canto, scopriamo che anche il suo avversario non è da meno: se da una parte ha rinnegato se stesso lasciando credere a tutti di essere gay (è gesuita e ciò gli ha impedito di giacere con altre donne dopo esser rimasto vedovo), dall’altra accetta di attaccare trasversalmente Alicia prendendo di mira l’operato di Peter quand’era procuratore.
Per controbattere a queste mossa e non perdere terreno, anche Alicia dovrà attaccare Peter (o quantomeno ammetterne gli errori). Questo atto non resterà certo impunito e, anzi, Peter metterà in pratica una piccola vendetta che rischierà di compromettere tutto. Con eccessiva enfasi infatti, dichiara prematuramente di non essere affatto preoccupato di una possibile sconfitta di Alicia: questa eccessiva sicurezza causerà una diminuizione dell’affluenza alle urne, favorendo così Prady. Peter se la gode un po’ ma poi mette in scena un altro colpo da sottile stratega per riportare la gente alle urne e Alicia finalmente può raggiungere il suo obiettivo tanto ambito.
Sarà interessante capire come si evolveranno le dinamiche tra i due ora che dovranno anche avere rapporti di natura politica.
Regina di Cuori
Nello scorso episodio abbiamo visto Alicia dire simbolicamente addio al compianto Will e aprirsi finalmente a nuove possibilità anche in campo amoroso.
Da un lato c’è Jonathan, il campaign manager, col quale c’era gia stato un limone un primo contatto. I sentimenti dell’uomo nei confronti di Alicia si fanno sempre più forti e poco valgono i suoi princìpi etici a riguardo. Questo suo coinvolgimento si fa sempre più forte nel momento in cui decide di perseguire gli interessi di Alicia quando Eli gli offre un lavoro molto importante a Los Angeles imponenendogli come unica condizione lo stop agli attacchi a Peter.
Fatto sta comunque che, com’è e come non è, Jonathan si reca a casa di Alicia con non so quale scusa e va giù di nuovo di lingua. The Good Wife è sempre misurato e attento in ogni sua scena: non è dato quindi sapere come si è evoluta la faccenda. Alla fine dell’episodio Jonathan deciderà comunque di abbandonare Chicago: un peccato.
Nella vita di Alicia c’è poi Finn Polmar: personaggio entrato nella vita di Alicia con la morte di Will e divenuto nel corso dei mesi molto importante. Finn è un amico fidato, leale, fin troppo ma è anche l’unico uomo che sa tirare fuori qualcosa di diverso da Alicia, un lato giocoso e allegro che poche volte le abbiamo visto. In tutto questo comunque riesce ancora a tirarsi fuori dalla cosiddetta “friendzone”, complice una tensione sessuale che magari è meno carnale di quella con Jonathan ma di sicuro si estende ad un piano più cerebrale. In Red Meat regala Halo ad Alicia per aiutarla a spezzare la tensione dell’attesa: tra uno sparo e l’altro Finn si lascia scappare il fatto di aver iniziato a frequentare qualcuno e la faccia di Alicia è stata impagabile (senza mai scomporsi si intende). Bravo Finn… già lo so… striscerà ai tuoi piedi. Io tifo per lui, si sappia.
Guns’n’Lockhart
Anche in casa Lockhart la politica crea qualche dissapore: non è la campagna di Alicia in questo caso ad essere oggetto di discordia quanto la più generale questione “repubblicani vs democratici”. La miccia viene accesa per via di un caso a cui lavora Diane e in cui il marito Kurt viene chiamato come consulente esperto. Un ragazzino idiota diffonde in modalità Open Source un file col progetto di una pistola in plastica da potersi stampare comodamente in casa tramite una come stampante 3D. Un uomo rimane paralizzato per colpa di un simile arnese e quindi il giovane viene accusato. Le responsabilità in casi come questo non sono mai chiare ma gli spunti di questo caso sono interessantissimi: controllo delle armi, terrorismo, etica morale. I punti di vista tra Kurt e Diane si fanno via via diametralmente opposti ma per fortuna il tutto si appiana tanto che i due partono per un SIMPATICISSIMO weekend repubblicano tra caccia e SPA. Diane ne approfitta per portare qualche nuovo ricco cliente allo studio ma si dovrà cimentare nell’esercizio della diplomazia, essendo lei una democratica convinta, e nella caccia arrivando persino ad ammazzare un povero cervo.
Lemond/Kalinda
Lemond Bishop realizza che l’unico modo di far vivere a Dylan (che nel frattempo viene cacciato dalla scuola per via del padre) un’infanzia serena è quello di ritirarsi dal giro e iniziare a vivere una vita regolare. Kalinda continua nel suo servizio scuolabus ma è seguita da uomini assoldati da Geneva Pine: probabilmente la donna è interessata ai rapporti tra Kalinda e Lemond. L’uomo tra l’altro preannuncia già contromisure estreme e sollecita Kalinda a parlare col neo-procuratore distrettuale Florrick ricordandole il suo piccolo “debito” nei confronti di Bishop.
Due puntate tiepide queste, che però mettono un punto agli eventi di The Good Wife. Sarà interessante adesso capire come Alicia gestirà le cose con Bishop e l’abbandono (dovuto) alla Florrick, Agos & Lockhart. Mi piacerebbe anche capire quanto Diane e Cary saranno ridimensionati da questa nuova situazione.
Per il lato “leggero” della serie, apprendiamo che Marissa PER FORTUNA continuerà a stare nei paraggi (un personaggio riuscitissimo che ci ha conquistati tutti) e niente, io continuo a sperare in un’evoluzione con Finn.
I porcamiseria per me sono tre!
Porcamiseria
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