The Good Wife6×22 Wanna Partner?

Season Finale Quando ti trovi a recensire un qualsiasi episodio di The Good Wife, l’istinto è più o meno quello di assegnare cinque porcamiseria, per innumerevoli ragioni che più volte abbiamo illustrato qui su SerialFreaks. Anche in una stagione molto difficile come questa, la serie ci ha regalato molti episodi di altissimo livello, nonostante la scelta coraggiosa di cambiare di […]

0.0

Quando ti trovi a recensire un qualsiasi episodio di The Good Wife, l’istinto è più o meno quello di assegnare cinque porcamiseria, per innumerevoli ragioni che più volte abbiamo illustrato qui su SerialFreaks.

Anche in una stagione molto difficile come questa, la serie ci ha regalato molti episodi di altissimo livello, nonostante la scelta coraggiosa di cambiare di molto l’assetto originale della serie con la discesa in politica di Alicia. Se nelle stagioni precedenti la dimensione forense e la dimensione politica si intersecavano molto, in questa sesta stagione la separazione tra le due è diventata molto più netta, così come la separazione di Alicia dal resto del cast principale.

Se la sesta stagione fosse terminata  con The Deconstruction, non avrei gridato allo scandalo, ANZI. Quell’episodio, assolutamente perfetto, chiudeva egregiamente le storyline più importanti e aveva una componente emotiva tale da poter essere assolutamente promosso a finale di stagione.

Con gli ultimi due episodi invece, mi sembra proprio che gli sceneggiatori siano un po’ tornati sui loro passi, un ritorno alle origini per così dire, e buttano giù le basi per la (ormai certa) settima stagione: ora però, a parte la ritrovata vocazione di Alicia nei confronti dell’avvocatura e della legge e il cliffhanger finale, non ho trovato tanti altri elementi su cui ragionare nella prossima stagione. Forse questa svolta poteva benissimo iniziare a vedersi con la prossima stagione.

Sarò sicuramente impopolare quindi, e so che probabilmente pioveranno degli insulti, ma a me questo season finale di The Good Wife NON è piaciuto.

Wanna Partner?

Lo scorso episodio si chiudeva con Alicia che proponeva a Finn di creare insieme un loro studio legale. La risposta tarda ad arrivare ma alla fine sarà positiva: è fatta, i due sono ufficialmente in società. Nel rappresentare il loro primo caso (un uomo trattenuto dalla polizia senza un vero arresto e senza pertanto il diritto ad avere un rappresentante legale), i due si battono insieme in tribunale, preparano insieme la causa, si ritrovano la sera al bar dopo l’udienza.

Tra un drink e l’altro, tra appostamenti e strategie legali, i due flirtano, si stuzzicano, la tensione sessuale è sempre molto alta. È per lo più sempre Finn ad evitare ogni possibile sviluppo in una certa direzione, specialmente adesso che sta ri-frequentando l’ex moglie, fino addirittura a ripensare a tutta la faccenda dello studio. Dopo aver vinto la causa, Finn si reca così a casa di Alicia e le spiega come si sente, quanto la situazione sia per lui insostenibile. Qualche sguardo languido e un poi un semplice “Bye”: è così dunque che, molto probabilmente, Finn Polmar saluta il pubblico di The Good Wife.  COSA?? TUTTO QUI?

Faccio una premessa: Matthew Goode (interprete di Finn) si trasferirà in UK per girare gli episodi di Downtown Abbey. Sebbene i produttori di The Good Wife abbiano dichiarato di non aver ancora discusso del futuro di Finn, appare abbastanza evidente, per motivi logistici, che non lo rivedremo così di frequente (se non del tutto) nella settima stagione.

È comunque da tutta la stagione che Alicia e Finn ballano questo valzer di seduzione, sguardi e passi indietro. Queste dinamiche sono senz’altro servite a far sì che il pubblico abbracciasse l’idea di vedere Finn accanto ad Alicia dopo la morte di Will, ma diciamolo, alla puntata finale una dinamica diversa avrebbero potuto anche regalarcela.

Kalinda

L’inquietante Charles Lester, il “risolutore” al soldo di Lemond Bishop, torna in scena per cercare di rintracciare Kalinda. Il buffo (ma appunto inquietante) vecchietto fa visita ad Alicia (ma anche a Cary e Diane) in cerca della donna, sospettata di aver incastrato Bishop. Con fare (neanche tanto) velatamente intimidatorio, l’uomo cerca di estorcere informazioni da Alicia. La nostra “buona moglie” però non è più donna da farsi intimorire, anzi è sprezzante: la debacle elettorale l’ha resa di sicuro molto più forte di quanto fosse in precedenza.

Per proteggere gli amici, Kalinda decide di far ritorno per un’ultima volta a Chicago per affrontare Lester, da cui si affrancherà minacciandolo di rendere note informazioni compromettenti su di lui che lei stessa aveva salvato nella pen drive che aveva portato all’incriminazione di Bishop.

Kalinda è finalmente libera e può tornare alla sua nuova vita. Tutto questo però, non prima di aver raggiunto Alicia al bar, per un ultimo bicchiere della staffa, per un ultimo chiarimento, per un ultimo struggente saluto. Questa, senza dubbio una delle migliori scene dell’intera serie.

Alicia … I’m not very good at talking, I never have been, but I do need to say this: My time with you as your friend was the best I ever had. And I’m sorry. I’m really sorry that things got messed up.

Everything Else

Peter riceve un’offerta unica ed irripetibile: la possibilità di candidarsi alle Presidenziali. In realtà l’obiettivo è quello di arrivare alla poltrona di Vice-Presidente: non avendo speranze di vincere la competizione più importante, spera almeno di ottenere la carica di VP come outsider a sorpresa. L’uomo sembra avere le migliori intenzioni quando afferma, a più riprese, che questa avventura avrebbe avuto inizio se e solo se tutta la sua famiglia fosse stata d’accordo.

Peter indìce quindi una riunione di famiglia convocando Alicia, Grace e Zach: i ragazzi lo assecondano naturalmente, perchè sanno quanto ciò sia importante per il padre, ma allo stesso tempo sanno che saranno sotto gli occhi di tutti, che bisognerà re-inscenare la farsa della “famiglia unita”.

La nuova Alicia avrà però finalmente il coraggio di opporsi a Peter e non subire, ancora una volta, una sua scelta politica, ponendo dunque il suo veto: davvero però Peter rinuncerà alla corsa?

Questa storia di Peter è di sicuro il primo grosso neo (per me) dell’episodio: c’era davvero bisogno di un’altra campagna? E poi così, dal nulla? Totally out-of-the-blue. IO BOH.

Alla Agos-Lockhart-Lee invece, l’unico problema sembra essere quello di avere come paralegale addirittura la moglie di Louis Canning: la donna, un po’ come Alicia, aveva iniziato a lavorare lì per realizzare qualcosa da sola, senza il supporto o l’aiuto derivante dal marito.

Per la paura che la donna possa trasmettere informazione riservate, Cary e David Lee decidono di licenziarla, nonostante il parere contrario di Diane. Questo licenziamento manderà su tutte le furie Louis Canning che, per difendere l’onore della moglie, dichiarerà guerra a Cary e gli altri, e il suo primo atto di guerra sarà bussare alla porta di Alicia (proprio nell’ultima scena dell’episodio) per chiederle di aprire un loro studio insieme.

Anche qui ho parecchio storto il naso. PARECCHIO.

In prima battuta,  vedo Diane e Cary messi in un angolo, quasi a far da tappezzeria, quando invece potevano essere sfruttati meglio, magari ponendo le basi per qualcosa di interessante per loro nella prossima stagione. E poi sarò di parte, ma avere Christine Baranski nel proprio cast e non usarla TIPO SEMPRE, è uno spreco senza pari.

In seconda battuta: un altro studio concorrente? Di nuovo? Seriously? Non so, avrei sinceramente preferito qualcosa di molto più originale.

Veniamo ai porcamiseria. Premettendo che un porcamiseria di The Good Wife equivale ad almeno due/tre porcamiseria di Grey’s Anatomy, all’episodio do soltanto tre porcamiseria. Se potessi ritagliare solo le scene Alicia/Finn e TUTTA la storyline di Kalinda, sarebbe stato da cinque, ma per tutti i motivi che ho citato, non posso davvero dare di più.

3

 

Per quanto riguarda questa sesta stagione il voto è quattro porcamiseria su cinque. L’aver completamente stravolto l’assetto della serie, l’aver spostato il baricentro verso l’asse politico e riuscire a regalarci al tempo stesso episodi come Mind’s Eye o il già citato The Deconstruction non è affatto facile. Non raggiunge la sufficienza piena per via di qualche “filler” di troppo e per aver isolato un po’ troppo Alicia dal resto del cast.

4

 

Twitter Freaks

Veniamo adesso ai migliori tweet!

Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a The Good Wife