The Good Wife7×10 KSR

I primi minuti di questo winter finale sembravano annunciare uno di quegli episodi da brivido e da cui mai ci saremmo ripresi: uffici vuoti, una fila di smartphone al centro di un tavolo che squillano a vuoto, Cary che si aggira attonito in una Lockhart-Agos-Lee immersa nell’agghiacciante silenzio. Una sequenza davvero di altissimo livello, che in qualche modo […]

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I primi minuti di questo winter finale sembravano annunciare uno di quegli episodi da brivido e da cui mai ci saremmo ripresi: uffici vuoti, una fila di smartphone al centro di un tavolo che squillano a vuoto, Cary che si aggira attonito in una Lockhart-Agos-Lee immersa nell’agghiacciante silenzio.

Una sequenza davvero di altissimo livello, che in qualche modo non mantiene le promesse nel proseguo di questo decimo episodio, caratterizzato da molti dei difetti già evidenziati di questa settima stagione, ma che si salva con una sequenza finale dall’intenso impatto emotivo.

The Good Wife 7x10 KSR Recensione

The Devil’s Spawn

L’irreale scenario a cui Cary si trova di fronte nella succitata sequenza è presto spiegato: gli junior associate passano in blocco alla concorrenza – lo studio di Canning – lasciando Cary e Diane in panne alla vigilia di un importante dibattito in aula. La storyline diventa, dunque, il pretesto per riesumare la questione mai risolta sul conflitto generazionale in seno allo studio, nonchè per riportare in scena Monica Timmons assicurandole forse un ruolo da recurring per il futuro. Se lo sviluppo degli eventi dapprima sembrerebbe far pensare ad una possibile frattura tra Cary e il resto dei soci – ipotesi peraltro già paventata inizialmente – il tutto si risolverà invece con una maggiore grinta del ragazzo, e una ritrovata coesione con Diane. Significativo l‘high-five fivale tra i due, che è un chiaro omaggio ad una scena storica di The Good Wife, che ci riporta ai tempi d’oro dell’indimenticato Will Gardner.

La speranza è che l’epilogo della vicenda metta definitivamente fine alla ridicola diatriba interna allo studio, riportando Cary e Diane più al centro delle vicende come era accaduto negli episodi appena precedenti. Se è vero che questo episodio tira un po’ tutte le fila delle vicende connesse ai due, resta ancora non spiegata l’avance pseudo-gay a Cary in Bond: trattandosi di un’altra serie avremmo pensato ad un plot hole, per cui vale il beneficio del dubbio. Non mi sorprenderei se venisse usata in qualche modo contro lo stesso Cary successivamente.

The Good Wife 7x10 KSR Recensione

Nel frattempo, Alicia e Lucca sono impegnate in una causa che vede coinvolto un chirurgo pediatrico, accusato di star cospirando un’aggressione ai danni di una donna, attraverso un website un po’ sui generis dedicato al fetish dello stupro, della tortura e dell’umiliazione sessuale. Al di là delle implicazioni etiche e morali, è da sottolineare il continuo lavoro di ricerca degli sceneggiatori al fine di proporre tematiche controverse e perfettamente calate nella realtà odierna, in cui Internet ha un ruolo preponderante in tutti gli aspetti della nostra vita. Non solo viene contestualizzato con perizia il bisogno psicologico di alcuni di rifugiarsi in certi spazi virtuali, ma si assiste anche ad una sapiente scelta di vocabolario proprio di certi contesti:

Matan: Can you read the message he attached to the first of these photos?

Teste: “Can’t get this one off my mind. Tasty target. KSR anyone?”

Matan: And do you know what “KSR” means? I do. It’s used on the site for “kidnap, sedate, rape.”

Get Out

Se da un lato la parte più strettamente legal dell’episodio dà poco impulso alla trama orizzontale (mi rifiuto di considerare le storyline di Cary e Diane come collocabili in una big picture), quella connessa alla sfera personale di Alicia e la campagna di Peter ha invece degli importanti risvolti.

Ancora una volta, la campagna elettorale tende ad avere una forte ingerenza nella vita di Alicia Florrick; se vogliamo, questo è uno dei grandi leitmotiv dell’intera serie, e l’essersi affrancata in qualche modo dai doveri di buona moglie è una delle sue grandi conquiste in questi sette lunghi anni. L’ingerenza della politica avviene ancora ad opera di Ruth Eastman che, utilizzando Courtney Page, trova un modo per allontanare Jason Crouse dalla vita di Alicia per un tempo sufficiente a non compromettere la campagna elettorale.

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Al di là delle ripercussioni possibili sul futuro di Alicia e Jason, l’episodio causa un’insanabile – probabilmente – frattura tra Alicia e Eli Gold, sospettato in prima battuta di essere responsabile dell’allontanamento dell’affascinante investigatore. Il rapporto tra il campaign manager e Mrs. Florrick è stato costruito con molta fatica negli anni: i due si sono presi le misure, hanno imparato quali fossero i limiti da non valicare e si sono in un certo senso serviti l’uno dell’altra per scopi diversi; il tutto, ad ogni modo, sviluppando una forma di rispetto e quasi di affetto che negli anni abbiamo progressivamente imparato ad apprezzare.

La frattura non è però causata dall’ennesima ingerenza nella vita di Alicia – il non coinvolgimento di Eli viene chiarito – quanto piuttosto da una confessione di questi a fine episodio, preso da un inaspettato quanto insolito momento verità. Gold confessa ad Alicia di aver cancellato, anni or sono, QUEL messaggio in segreteria da parte di Will Gardner in cui l’avvocato confessava finalmente i suoi veri sentimenti:

Eli: Six years ago, you got a message from Will Gardner […] Will said he loved you and would give up everything to be with you. And I erased it. I never let you hear it. And I’ve been sick about it ever since. And I don’t want to stand in the way of your happiness again. That’s why I’m sorry.

Alicia: Get out.

La reazione di Alicia, quegli occhi, quella rabbia, quel secco “Get Out” a fine episodio sono carichi di tutta la bravura di Julianna Margulies, che in pochi attimi esprime con potenza un dolore vivido di una donna che ha perso per sempre l’amore della sua vita, nonchè di tutti i nostalgici dell’antico The Good Wife. Dobbiamo dirlo, gli sceneggiatori si sono giocati ampiamente la carta nostalgia in questo winter finale, probabilmente anche perchè a corto di idee. Mi duole dirlo, ma la sensazione – ancora – è che manchi ancora una big picture solida in questa stagione e che si stia piuttosto procedendo a tentoni. Anche il momento di sincerità di Eli è sintomatico di ciò: quanto è realistico che la partenza improvvisa di Courtney, per quanto dolorosa, abbia lacerato il cuore di un uomo come Eli al punto di esporsi così, considerando anche che i due si frequentavano da qualche settimana? Un uomo calcolatore come Gold difficilmente si sarebbe compromesso con Alicia, ferendo inutilmente una donna di cui ha profondo rispetto e al tempo stesso mettendo a repentaglio la sua posizione nella campagna elettorale. Ho trovato questa scelta narrativa un po’ facilona, e dettata più dalla volontà di smuovere le emozioni dello spettatore piuttosto che da un’esigenza di storyline.

The Good Wife 7x10 KSR Recensione

C’è da dire, però, che sarà molto interessante vederne i risvolti futuri: la speranza è quella di vedere una Alicia profondamente smossa dall’avvenimento, e finalmente decisa a vivere pienamente la sua vita in barba ad ogni tipo di dovere morale e/o politico.

Il winter finale prende solo quattro porcamiseria per via della debolezza della storyline su Cary e Diane e perchè un po’ – cari sceneggiatori – abbiamo mangiato la foglia. Fateci ricredere presto, per favore.

4

 

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