The Kominsky MethodIl Metodo Kominsky Season 1: l’anzianità a Hollywood

Season Recap La nuova serie di Chuck Lorre, impreziosita dalla presenza di Michael Douglas e Alan Arkin, ci porta nel mondo della terza età a Hollywood.

6.8

A metà novembre, quasi in punta di piedi, è approdata su Netflix l’ennesima produzione originale della piattaforma: Il metodo Kominsky. Per questa nuova opera di Chuck Lorre (The Big Bang Theory, Two and a Half Man, Dharma & Greg) la produzione si è avvalsa anche di due protagonisti di primo piano: Micheal Douglas (2 Oscar, 4 Golden Globe, 1 BAFTA, 1 Emmy) e Alan Arkin (1 Oscar).

Chiaramente lo spettatore, trovandosi di fronte a un nuovo lavoro di Lorre con due protagonisti di questo calibro, si aspetta molto, moltissimo. Si aspetta di ridere, e si aspetta di vedere della recitazione sopraffina. A scatola chiusa, senza interrogarsi troppo sul tema della serie: ci sono Lorre, Douglas e Arkin, quindi questo è quello che otterrò.

Beh, in un certo senso lo spettatore ha ragione: Douglas e Arkin sono bravissimi nelle rispettive parti dell’attore ormai in declino che cerca di negare in ogni modo sia la fine della sua carriera che l’invecchiamento, e dell’agente cinematografico di successo scontroso e con problemi famigliari. E si ride spesso, sebbene le risate non sono frequenti come in passato, ma più dosate questa volta. E andando avanti con la stagione saranno sempre più sporadiche, usate con parsimonia.
Perché questa serie non punta a far ridere lo spettatore… lo fa ridere, certo, ma non è il suo scopo principale.

Il focus della storia è su Sandy Kominsky (Douglas) e Norman Newlander (Arkin), sul punto al quale le loro carriere e le loro vite sono arrivate, sul loro rapporto d’amicizia e su come vivono l’anzianità.
Sandy la nega, con tutte le sue forze, in ogni modo possibile. Non lavorando più attivamente come attore ha uno studio dove insegna la recitazione a giovani attori (il suo metodo Kominsky), non di rado ha qualche fugace relazione con un’allieva ed esce con donne molto più giovani di lui. Rifugge la morte e tutto ciò che la riguarda, terrorizzato da questo traguardo inevitabile al quale sta giungendo troppa gente che conosce da tempo, il che significa che tutti, compreso lui, stanno invecchiando. E questo, anche se solo inconsciamente, non lo accetta.

Norman invece è il contrario di Sandy. Ha tirato su un’agenzia famosa e redditizia, è ricchissimo, ha vissuto una lunga vita al fianco dell’amata moglie Eileen, e a parte una figlia problematica che vive lontano da loro, la sua vita pare perfetta. Non fosse per il fatto che la moglie è ammalata di cancro e ora sta per morire.

Proprio questa situazione, e la decisione sofferta di Sandy di andare a salutarla prima che muoia, daranno il via alla serie, in quanto Eileen sa bene che suo marito non potrà andare avanti senza di lei, e lo affida così a Sandy, il suo migliore amico, perché si curi di lui e lo aiuti. E Sandy, per quanto sembri spesso inaffidabile, lo fa. Si sforza di esserci per Norman, lo aiuta con il dolore per la scomparsa della moglie, con l’elaborazione del lutto, l’organizzazione del funerale, il ritorno della figlia ed il lento, necessario ritorno alla vita.

Sembrerebbe quasi una storia di formazione, non fosse per l’età dei protagonisti: Norman inizia il suo cammino con la morte di Eileen e la disperazione cupa nella quale precipita, arrivando infine ad accettare di dover continuare a vivere, facendo anche affidamento sull’amicizia di Sandy; Dal canto suo Sandy, grazie proprio a questo rapporto con Norman, arriverà a maturare, a comprendere quanti e quali siano gli errori che ha sempre commesso con gli altri (Lisa, la figlia Mindy…) e a cercare di cambiare, di migliorare o quantomento di rimediare laddove possibile.
Da sottolineare è inoltre il modo davvero delicato e toccante in cui vengono mostrate l’anzianità e il passaggio nell’anzianità, con i problemi che comportano, sia a livello fisico che mentale, ed il conseguente adtattamento a nuove condizioni prima inimmaginabili. Proprio per questo sono graditissime le risate, le scene divertenti o assurde poste con sapienza ad alleggerire l’atmosfera quando si rischia di scivolare troppo sul drammatico.

Buonissimi personaggi, ottime interpretazioni e un bilanciamento perfetto tra la risata e la tristezza, questa prima stagione è pienamente promossa.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

Summary

L’amicizia oltre i settanta, il rapporto con gli altri, col tempo che scorre e con la vita quando si invecchia… conditi da battute sull’anzianità e sul passato, oltre che da gag tra i due protagonisti. Una serie ben dosata che alterna momenti drammatici di riflessione o di tristezza con risate liberatorie.

Porcamiseria

6.8

L'amicizia oltre i settanta, il rapporto con gli altri, col tempo che scorre e con la vita quando si invecchia... conditi da battute sull'anzianità e sul passato, oltre che da gag tra i due protagonisti. Una serie ben dosata che alterna momenti drammatici di riflessione o di tristezza con risate liberatorie.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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