The Marvelous Mrs. MaiselThe Marvelous Mrs. Maisel Season 2: Last Woman Standing

Season Recap Midge Maisel torna a calcare le scene di locali e cabaret, ma le luci di questi spettacoli proiettano piccole, grandi ombre sulla sua relazione con Joel, qualche dissapore tra i coniugi Weissman e le mille peripezie di Susie.

7.6

Grazie e buonanotte“. Così si chiudeva l’ultima puntata della prima stagione, ma a ogni notte segue sempre l’alba. Così comincia un nuovo giorno per Midge, la sua famiglia e tutta l’allegra brigata che continua a calcare le scene del brillante e colorato palcoscenico della seconda stagione di The Marvelous Mrs. Maisel, sbarcata su Amazon Prime Video dal 5 dicembre scorso. Se la prima stagione ci era sembrata su un’ottima strada, questi nuovi episodi sono ancora più spumeggianti e costruiti sempre meglio, come se stessimo assistendo a un musical in costume anni Sessanta, più che a uno sceneggiato. La realtà è che si apre una porta su uno scorcio tutto nuovo della storia, dove finalmente si perde il vizio tipico e caratteristico di Amy Sherman-Palladino di scrivere dialoghi ripetuti al limite dell’assurdo (e talvolta dell’inascoltabile), per dare più aria e analisi ai vari personaggi, partendo proprio dai signori Weissman, i genitori di Midge. Lasciati all’insorgere di dissapori e barricate di libri e mobili innalzate nell’elegante appartamento newyorkese, assisteremo a un tira e molla nella loro relazione, quasi fossero una coppia tutto sommato fresca e giovane, ancora con la voglia di cambiare vita e lasciare tutto alle spalle. I segni forse di una seconda giovinezza ormai sbocciata, soprattutto per Rose, mentre Abe si trasforma sempre più in un pantofolaio legato alla sua vita e alle abitudini di sempre. Ma niente dura in eterno: cosa ne sarà dunque delle sue routine?

Al momento sulla piattaforma non è ancora disponibile il doppiaggio italiano, e per quanto possa costituire un piccolo ostacolo per alcuni, altri non potranno che apprezzare questa scelta forzata, gustando tutta la genuinità di una stagione che mescola diverse lingue tra loro e creando un’armoniosa melodia che ben si intreccia in ogni passaggio dei dieci episodi totali. Le cose sono cambiate? Forse che sì, forse che no. Midge è sempre più lanciata alla volta della quotidiana conquista della sua indipendenza, soprattutto sul lavoro. Di giorno centralinista, di sera cabarettista, sono sempre più folte le sue audience, anche oltreoceano. La donna infatti non si lascia scappare l’occasione di incantare il pubblico parigino durante un viaggio nella capitale dell’Héxagone, durante un viaggio con suo padre per ritrovare la signora Maisel. Quest’ultima, sull’onda di una crisi con il marito, tragicomica come quasi ogni questione trattata nella serie, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e vivere liberamente in un lussuoso appartamento, senza pensarci due volte nel dilettarsi e destreggiarsi con la lingua francese. Non possiamo che ringraziare questa ventata di aria nuova portata nei primi due episodi della stagione, dove assisteremo a un formidabile duetto di Midge e di un’americana a Parigi che si presta come traduttrice di un suo numero, oltre che a momenti corali di ballo e coreografie lungo la Senna, la sera, incantandoci e facendoci esulare per qualche minuto da tutto quanto ci circonda.

Per quanto si parli di agi economici, appartamenti eleganti, benessere fisico, nulla può comprare l’amore di un marito o il talento di una moglie.

La seconda stagione narra di sogni fantastici vissuti in appartamenti caldi e protettivi come bambagia, alla cruda verità dei sentimenti difficili da gestire nell’irrequieto e mai equilibrato rapporto tra Midge e il (quasi, forse, ex) marito Joel, alle prese con una vita da separati, senza prendere decisioni definitive sul loro stato civile. Quest’ultimo riconferma il suo ruolo di scarso rilievo, ricominciando la seconda stagione con le solite difficoltà che hanno afflitto il personaggio già durante gli intercorsi dei precedenti otto episodi e sembrando ancora una volta una marionetta senza spina dorsale e incapace di prendere una qualsiasi decisione definitiva e concreta, sul lavoro come nella vita privata. Finisce così per fare spesso delle scelte sbagliate che gli complicano la vita, ma non è il solo; anche Midge ne vedrà delle belle, supportata come sempre dal suo braccio destro, l’irriverente Susie, uno dei personaggi di cui scopriamo sempre di più e che si disvela pian piano sempre di più in maniera autonoma, affermandosi come figura che conosciamo a tutto tondo.

Gli episodi mantengono la loro scorrevolezza, sempre alla ricerca della battuta successiva, dell’ironia e delle scenette che si giustappongono come quadretti senza cornice, l’uno che si unisce all’altro per andare a formare un grande puzzle. Se il primo episodio funge da très d’union con la prima stagione, riprendendo la coralità e i toni cabarettistici, procedendo nella narrazione i toni cambiano, concentrandosi man mano sui diversi personaggi. Questi sono sempre più sviscerati singolarmente per fare sì che emergano e acquisiscano un’identità meglio definita agli occhi di uno spettatore che, dopo tutti i colori e i ritmi forsennati del palcoscenico, merita di prendere fiato gustandosi anche i retroscena di una vita dopotutto normale. Del resto, per quanto si parli di agi economici, appartamenti eleganti, benessere fisico, nulla può comprare l’amore di un marito o il talento di una moglie.

  • 7.2/10
    Storia - 7.2/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7.7/10
    Emozione - 7.7/10
7.6/10

Summary

La regia di questa seconda stagione non perde di certo la brillantezza e la vivacità della prima, ma i dialoghi risultano ancora abbastanza ridondanti, sia per battute che per costruzione scenica. La storia invece prende sì una piega differente, ma non particolarmente originale rispetto a una qualsiasi commedia d’antan.

Porcamiseria

7.6

La regia di questa seconda stagione non perde di certo la brillantezza e la vivacità della prima, ma i dialoghi risultano ancora abbastanza ridondanti, sia per battute che per costruzione scenica. La storia invece prende sì una piega differente, ma non particolarmente originale rispetto a una qualsiasi commedia d'antan.

Storia 7.2 Tecnica 8 Emozione 7.7
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