The OutsiderThe Outsider: tra thriller, claustrofobia e horror mancato

Season Recap Tra omicidi, sovrannaturale e storie personali, The Outsider, miniserie HBO tratta dall'omonimo romanzo di Stephen King, riesce ad essere un'ottima trasposizione seppur con qualche piccolo difetto.

8.0

Stephen King lo conosciamo tutti. Eretto a maestro dell’horror, il rinomato scrittore del Maine è riuscito negli anni a far convivere egregiamente la parola scritta con le immagini cinematografiche e televisive. The Outsider, una delle sue ultime produzioni, rientra a pieno in questa categoria.
La HBO ha deciso di crearne infatti una trasposizione in formato seriale regalando sia allo spettatore medio che al decennale fan di King un ottimo prodotto sia dal punto di vista visivo che emozionale, portandoci in uno spazio molto diverso da quelli ai quali lo scrittore ci aveva abituati in questi lunghi anni.

La storia ci dà il benvenuto con un violento e raccapricciante omicidio: un bambino viene trovato dilaniato da morsi in un bosco. Il caso viene preso in mano da Ralph Anderson, interpretato da Ben Mendelsohn, detective diviso tra il lavoro e la tristezza proveniente dall’aver perso l’unico figlio poco tempo prima. Ad essere accusato dell’omicidio è Terry Maitland, che nella serie ha il volto di Jason Bateman: padre di famiglia e rispettabilissimo allenatore di baseball locale, non ci si capacita di come un uomo così possa essere l’autore di un tanto efferato omicidio. Ma le prove sono tutte contro di lui: ci sono le impronte, ci sono le immagini, ci sono le testimonianze. Ma c’è anche un unico problema: che all’ora dell’omicidio Terry Maitland era ad un convegno a miglia e miglia di distanza dal luogo dell’accaduto: è possibile essere in due luoghi allo stesso momento? Esiste una spiegazione plausibile a tutto quello che sta accadendo?

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Ralph si trova così tra le mani un caso apparentemente inspiegabile e che sembra sfociare in un mare che si chiama sovrannaturale. Per dare un contributo viene chiamata Holly Gibney, interpretata da Cynthia Erivo, ragazza dall’ottimo intuito ma abbastanza sopra le righe e che sembra vivere in un mondo tutto suo.
La storia si evolve così in un thriller che, restando in casa HBO, ricorda molto il mondo di True Detective. Atmosfere dark si uniscono ad elementi quasi claustrofobici tipici dei romanzi di Stephen King, regalandoci così una trasposizione del suddetto autore che mai in televisione o al cinema avevamo visto.

L’attenzione data ai personaggi è davvero enorme. Tutti risultano infatti ben sviluppati e modellati e lo spettatore riesce a carpirne nel corso dei 10 episodi qualsiasi sfumatura che sceneggiatura e attori decidono di dare loro. La trama fa così nascere un’evoluzione del thriller classico al quale siamo abituati, grazie all’arricchimento di particolari e storyline che deviano dal tema principale senza mai abbandonarlo del tutto.
E il cast di The Outsider è proprio uno dei punti forti di questa serie.

The Outsider, trasposizione dell’omonimo romanzo di Stephen King, si presenta come un ottimo prodotto, grazie anche ad un azzeccatissimo cast

Brava la Erivo nel regalarci un personaggio che appare sì molto trattenuto e a tratti statico, ma che cela sentimenti e vita che scopriamo nel corso dei minuti. Ottimo anche Mendelsohn, nella serie anche produttore, che invece porta sullo schermo un detective dai contorni che mutano in continuazione: di lui riusciamo a percepire sia il dolore di un padre che ha perso il figlio, sia il voler essere legato alla realtà, sia il non voler accettare che la conclusione del caso vada cercata in un qualcosa di sovrannaturale.

Ovviamente con questo non si vuol di certo dire che manchino piccoli difetti a quello che comunque può ritenersi un ottimo prodotto. Ad esempio non sarebbe stato male avere molti più elementi horror che mettessero maggiormente in uno stato ansioso lo spettatore (vedi l’ultimo episodio e la scena nelle grotte): infatti si è deciso di puntare di più su un’anima claustrofobica, con immagini strette e colori molto freddi, che benché riescano comunque ad essere soddisfacenti, molto probabilmente non sono abbastanza.
Inoltre bisogna notare come il libro sia costituito da poco più di 500 pagine e dunque 10 episodi sono in generale risultati forse un po’ troppi: sicuramente due o tre in meno avrebbero più che giovato alla serie, mettendo da parte momenti morti e concentrandosi maggiormente sull’azione.

In generale comunque, The Outsider può ritenersi riuscito, la HBO soddisfatta e gli spettatori felici di poter vedere una trasposizione di King così ben fatta.

  • 8.5/10
    Storia - 8.5/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
8/10

Summary

The Outsider riesce ad essere un’ottima trasposizione televisiva di un romanzo di Stephen King. Il cast risulta assolutamente convincente e la serie contiene tutti quegli elementi dei thriller ai quali la HBO ci aveva abituati. Però non sarebbe stato male avere qualche momento horror in più.

Porcamiseria

8

The Outsider riesce ad essere un'ottima trasposizione televisiva di un romanzo di Stephen King. Il cast risulta assolutamente convincente e la serie contiene tutti quegli elementi dei thriller ai quali la HBO ci aveva abituati. Però non sarebbe stato male avere qualche momento horror in più.

Storia 8.5 Tecnica 8 Emozione 7.5
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