The TerrorThe Terror Season 1: Rumore Bianco

Season Recap Il racconto di un gruppo di uomini alle prese con un ambiente che li costringe a lottare con loro stessi prima ancora che con il clima.

7.2

A fine marzo 2018, AMC, l’emittente di una serie come Breaking Bad e di altre come The Walking Dead, manda in onda il pilot della sua nuova serie di punta, o per dirla con il più corretto gergo di questi ultimi periodi, il suo prestige drama annuale, The Terror.

The Terror può infatti considerarsi a tutti gli effetti un prestige drama, contenendo tutti quegli elementi che ne caratterizzano la definizione: un cast di primissimo livello capitanato (in tutti i sensi) da uno splendido e sempre sottovalutato Jared Harris (c’è stato bisogno della splendida Chernobyl per farlo apprezzare anche al grande pubblico dopo trent’anni di scintillante carriera ma, come si è soliti dire, meglio tardi che mai), a cui fanno seguito i volti noti di Ciaran Hinds, Tobias Menzies e Ian Hart (The Last Kingdom), una fonte letteraria come l’omonimo romanzo di Dan Simmons (Canti di Hyperion), un discreto sceneggiatore per l’adattamento come David Kajganich (araldo di Luca Guadagnino nel suo ultimo sensazionale Suspiria) e la distribuzione internazionale affidata ad Amazon.
Gli ingredienti per una confezione di alto livello ci sono tutti e allora perché questa prima stagione non ha convinto del tutto?

Procediamo per gradi, innanzitutto la trama: la Terror e la Erebus sono due navi della marina inglese che nel 1848 si trovano impegnate  nel mare artico nella ricerca del leggendario passaggio a Nord-Ovest e che presto si troveranno bloccate dal ghiaccio, cosicché per gli uomini a bordo inizierà una lotta alla sopravvivenza contro il clima, loro stessi e altri fatti di natura misteriosa.
Quello che funziona maggiormente nella serie sono sicuramente gli ambienti; le distese di ghiaccio offerte dal panorama artico sono rese in maniera eccelsa e danno la netta sensazione di essere letteralmente immersi nel nulla più assoluto.

Il bianco si estende in tutte le sue gradazione e in tutte le sue possibili accezioni

I colori e le luci sono l’aspetto dominante di The Terror: il bianco infatti si estende in tutte le sue gradazioni e in tutte le sue possibili accezioni, dalla purezza del luogo incontaminato, reso perfettamente in contrasto con le uniformi blu navy dei marinai “contaminatori”, passando a quella sensazione di sospensione, grazie alle luci (o in alcuni casi grazie alla loro assenza) che gli conferiscono una percezione altra, estranea quasi alla realtà stessa, per finire con il vuoto assoluto, l’assenza totale di vita che predomina in ambienti così ostili.
La fotografia è splendida, la regia è sempre molto pulita e quando cerca soluzioni più articolate lo fa sempre in maniera logica, risultando allo stesso tempo congrua ed esaltante; inoltre c’è uno splendido uso della profondità di campo.

Le note dolenti arrivano in particolar modo dai tempi, dal ritmo: The Terror non è una serie fluida, scorrevole, di facile approccio; tutto è molto allungato, dilatato e spesso superfluo.
In alcuni casi l’ambiente stesso giustifica uno scorrere del tempo diverso, come detto in precedenza, quasi a rallentatore; la dilatazione dei tempi è sempre un’arma a doppio taglio: se in alcuni casi permette di godere della potenzialità di un prodotto a tutto tondo, in altri rischia di far perdere il senso di quanto mostrato sullo schermo.

I dialoghi nel prodotto targato AMC non sono affatto male, ma sono spesso ridondanti e prevedibili risultando in alcune situazioni eccessivi, depotenziando un qualcosa che avrebbe potuto dare molto di più.
Questo giudizio è però in parte influenzato da un fatto extra-televisivo: AMC ha infatti distribuito la serie nel suolo a stelle e strisce con cadenza settimanale, la distribuzione internazionale invece è stata affidata ad Amazon che, in contemporanea con la messa in onda del quarto episodio, ha rilasciato anche i restanti.
The Terror non è una serie da binge watching, The Terror va goduta, va aspettata, va lasciata sprofondare dentro di sé per poter compiere appieno l’esperienza ipotizzata dagli autori. Un peccato.

Infine l’altro problema principale è la parte “fantasy/horror” (infatti mai come questa volta le due realtà opposte sono difficili da scindere): la bestia che perseguita i malcapitati marinai, Tuunbaq, è resa malissimo, si vede con il contagocce e nelle poche apparizioni sembra veramente fatta male, ai livelli del posticcio.
Eppure sia l’ambiente che la mitologia a cui si ispira “il mostro”, quella Inuit, erano le frecce più appuntite dell’arco della produzione e potevano veramente far compiere alla serie quel balzo in avanti tra l’Olimpo delle migliori dell’anno passato. Ancora una volta un peccato.

The Terror è quindi quella serie che fa arrabbiare, come quel bambino cui a scuola viene detto di essere bravo, ma che non si applica, un enorme “forse” che nel panorama seriale attuale è quanto di peggio si possa trovare.
Amazon sta distribuendo anche la seconda stagione e in questo caso sembra stia mantenendo la cadenza settimanale, con nuove ambientazioni e nuovi protagonisti, quindi speriamo possa evolversi in tutto quello che la prima non ha saputo essere.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.2/10

Summary

The Terror sciupa letteralmente un potenziale enorme lasciando lo spettatore frustrato di quello che avrebbe potuto vedere ma che invece gli è stato negato.

Porcamiseria

7.2

The Terror sciupa letteralmente un potenziale enorme lasciando lo spettatore frustrato di quello che avrebbe potuto vedere ma che invece gli è stato negato.

Storia 7 Tecnica 7.5 Emozione 7
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