Gli episodi dedicati ai “mostri della settimana” hanno sempre permesso ad X-Files di esplorare il più vasto range di fenomeni paranormali, dalle mutazioni genetiche ai poteri psichici fino ad arrivare ad agenti biologici e forme di vita extraterrestri.
Fin da subito i MOTW si sono rivelati la punta di diamante dello show diventando ciò che più è rimasto impresso nell’immaginario collettivo. Non a caso ricordo ancora perfettamente il primo episodio che vidi di X-Files, avevo 10 anni e dovetti subirmi svariate notti insonni per colpa del mendicante indiano interpretato da Deep Roy (8×10 “Badlaa”). E così, dopo il primo episodio intriso di trama orizzontale, anche questa nuova miniserie si butta sulla tradizione, con la sua prima puntata autoconclusiva.
You can’t unsee that
Questo secondo episodio si concentra sulle vicende che ruotano attorno al personaggio di Augustus Goldman, un medico specializzato in mutazioni genetiche che si sospetta stia conducendo degli esperimenti su bambini e giovani donne: è un uomo senza scrupoli, tanto da usare come soggetti anche i proprio figli, i quali cresceranno mostrando entrambi poteri telepatici. Kyle, in particolare, ha la straordinaria capacità di utilizzare suoni ad alta frequenza per torturare psicologicamente e fisicamente individui a lui vicini.
“Founder’s Mutation” ricalca per ritmo il primo episodio: siamo lontani sempre di più dalle indugianti inquadrature, il vedo non vedo e le luci soffuse che hanno caratterizzato la serie. Siamo catapultati da un luogo all’altro, senza mai aver tempo per trastullarci nell’inquietudine, di farci suggestionare dai luoghi che passano decisamente in secondo piano. Un peccato, soprattutto considerando degli spunti interessanti come i corvi che, poco sfruttati, si rivelano un’aggiunta superflua. Apprezzabili invece le scene decisamente più gore e horror come il bambino che si fa spazio dal taglio nel ventre della madre e il volto di Goldman cedere alla pressione del suono.
Le mutazioni genetiche vengono ricollegate alla mitologia, riuscendo appunto a creare quella “continuità” ricercata con il cambio di scaletta, (Founder’s Mutation doveva essere il quinto episodio) e per Mulder questi esperimenti non sarebbero null’altro che l’ennesimo tentativo di creare un ibrido alieno-umano per la colonizzazione o la distruzione della terra.
La tematica della settimana è sicuramente seriosa ma non mancano gli interventi di Mulder a donare di tanto in tanto qualche risolino.
The truth is in here.
David Duchovny ha smesso di rifilarci supercazzole alienanti, dimostrando anche di saper recitare meglio del previsto (passare da essere cani ad essere dei primati è comunque un miglioramento).
Se gli ammiccamenti ad hoc del primo episodio erano più plateali, in “Founder’s Mutation” diventano meno espliciti e più indirizzati ai fan di vecchia data. Come nel pilot anche qui rivediamo l’utilizzo di comparse passate, è il caso di Christin Willies che avevamo già visto nella terza e quarta stagione e qui ricompare nelle vesti di Sorella Mary. Inoltre il personaggio di Kyle porta il cognome Gilligan, chiaro omaggio a Vince,uno degli storici sceneggiatori della serie che si è fatto le ossa su X-Files per poi arrivare a creare serie di prestigio come Breaking Bad. Un sentore di nostalgia anche per i fan di Hannibal con il cameo di Kacey Rohl nei panni della ragazza incinta.
Won’t somebody please think of the children?
Le scene dei sogni dedicati a William sono decisamente le più toccanti e forse addirittura le più inquietanti. Il mistero attorno alla sua nascita non è mai stato sciolto, non solo gli spettatori ne sono all’oscuro ma anche i due protagonisti. Dopo che la fecondazione artificiale con gli ovuli di Scully e lo sperma di Mulder non è andata a buon fine, William potrebbe essere stato concepito naturalmente ma la teoria verso cui tutti siamo stati portati è quella della contaminazione aliena, motivo che porterà i due a darlo in adozione per tenerlo al sicuro.
A turno, prima Scully e poi Mulder saranno protagonisti di sequenze in cui immagineranno come sarebbe stata la loro vita con William. Le scene di vita quotidiana sono caratterizzate da filtri caldi mentre quelle “aliene” da filtri freddi, entrambe si concludono con loro che guardano all’unica foto rimasta del loro figlio.
Mulder e Scully sempre divisi, quindi: è interessante notare come nelle sequenze essi non compaino mai insieme, quasi ad indicarci nuovamente come ormai i loro destini siano separati per poi però risultare così simili nei gesti e nelle speranze.
Una sintesi perfetta del loro rapporto, è un amore platonico che rimane tale pur se consumato.
Scully: A mother never forgets.
C’è da chiedersi se l’episodio dedicato alla maternità e a William sarà influente ai fini di “The Struggle II” e se possa poi essere una delle tematiche cardine che porterà a fare chiarezza nel complotto.
Dopo un primo episodio dai giudizi controversi, X-Files torna ad accontare un po’ tutti. Di certo non l’episodio migliore di sempre ma “Founder’s Mutation” è un ottimo episodio che ci ha riportati dritti nel cuore di X-Files, ricordandoci quello che Mulder e Scully hanno vissuto, ciò a cui hanno rinunciato, per ricercare la verità. Una verità che sembra più lontana che mai.
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#lovewins
Lei, lui, l'alieno, il figlio mutante, la figlia psicopatica. A #XFiles va molto la #famigliatradizionale.
— Mangino Brioches (@manginobrioches) January 26, 2016
C’è alieni!
Che bello #XFiles, sembra di vedere una puntata di Mistero fatta bene.
— God Stevenson (@Crapac) January 26, 2016
Sentirsi vecchi.
L'ultima volta che ho visto una puntata inedita di #XFiles in TV non esistevano né twitter né facebook né Instagram.
— Daniel Cuello (@daniel_cuello) January 26, 2016
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