This is UsThis Is Us Season 3: un continuo di emozioni

Season Recap La terza stagione di This Is Us continua ad emozionare, ma questa volta inizia a guardare al futuro più che al passato.

8.2

Una normale famiglia americana con tre figli, di cui uno adottato, e il papà scomparso a causa delle conseguenze di un incendio.
La storia sembra davvero sempliciotta a raccontarla, ma tutti sappiamo benissimo che This Is Us è qualcosa di più. Non è solamente un semplice racconto della vita di alcune persone, ma è il racconto di tante storie che ti fanno sentire parte di esse come raramente in tv si è visto fare.
Tra qualità della scrittura e ottimi attori, la pluripremiata serie di casa NBC è riuscita in breve tempo ad entrare nel cuore di milioni di spettatori, a farli piangere, sorridere ed emozionarsi per una storia che, sebbene sia pura finzione, riesce ad essere estremamente viva e reale.
Una serie che ha fatto insomma della lacrima facile la sua cifra stilistica anche se, a volte, in maniera un po’ troppo forzata.

E questa terza stagione non è stata da meno. Tutte le storyline hanno soddisfatto le aspettative e hanno saputo svolgere pienamente il loro ruolo all’interno di quella grande macchina che è This Is Us.
Tra colpi di scena e scoperte interessanti, il mistero più grande ormai svelato durante la precedente stagione – la morte di Jack – ha lasciato spazio a nuove storie e nuove emozioni, per poi trasformarsi in un nuovo mistero durante il finale di stagione ma che, a questo giro, guarda al futuro e non al passato.
Ovviamente la scelta di spostare l’attenzione delle teorie a ciò che verrà e non a ciò che è stato non fa altro che creare ancora più hype per una serie al momento rinnovata già per tre stagioni.
Randall continua ad essere probabilmente il personaggio più interessante, anche grazie ad uno Sterling K. Brown sempre perfetto. Gli sceneggiatori non mancano mai di ricordarci il fatto che sia un nero cresciuto in una famiglia di bianchi: per lui dunque la vita diventa una sorta di scoperta su chi egli sia. Tra scene ambientate nel passato e nel presente, Randall vuole essere parte della comunità afro: non a caso in questa stagione lo vediamo impegnato nel ristrutturare l’edificio dove il padre biologico viveva, oltre a fare la scelta di entrare in politica per cambiare il quartiere.

Bella anche la storyline di Jack che ci porta negli anni di guerra del Vietnam. Conosciamo meglio il fratello e la sua storia, fino a scoprire la verità che lo riguarda: in realtà non è morto, ma è Jack che lo ha tenuto nascosto alla famiglia, cosa che diventerà poi elemento di unione con la storyline di Kevin, che si va facendo sempre più interessante.
Quest’ultimo è sempre stato costruito sotto molti punti di vista ad immagine e somiglianza del padre, ma in questa stagione cerca di distanziarsi. E lo farà proprio con lo zio Nicky. La storyline di Kevin è divenuta così sempre più interessante nel corso della stagione, con un’attenzione maggiore degli sceneggiatori verso questo personaggio che spesso e volentieri veniva messo da parte per favorirne altri.
Kevin e Jack, padre e figlio, si vanno così a riunire divenendo quasi la stessa persona. Il primo però non vuole percorrere le stesse orme del padre – l’alcolismo in particolare – ben conscio di averle già percorse fino a non molto tempo fa. Speriamo che i prossimi episodi scavino più a fondo nel personaggio di Kevin, mostrandoci sempre di più le sue fragilità. Ovviamente anche per lui estrema curiosità sul futuro visto quello che l’ultima scena del finale di stagione ci ha mostrato.

Altresì bella è la storyline che coinvolge Kate, Rebecca e Toby, tutti e tre molto legati questa stagione. Il parto di Kate ha permesso agli sceneggiatori di scavare più a fondo all’interno del rapporto madre-figlia che il passato ci mostrava mai costruitosi perfettamente. Gli episodi all’interno dell’ospedale sono stati stupendi, in particolare quello in cui vediamo la famiglia attendere la nascita del piccolo Jack.
Tra l’altro Rebecca si è assolutamente presa il posto di collante della famiglia: la stagione l’ha fatta ulteriormente crescere, mostrandocela definitivamente come colei che, dopo la morte del marito, è riuscita a essere forte per il bene dei propri figli.
Anche la figura di Toby sta diventando sempre più interessante e speriamo gli sceneggiatori decidano di riservargli sempre più spazio, soprattutto ora che è diventato papà e viste le numerose teorie circa un futuro divorzio tra Toby e Kate.

In generale comunque questa terza stagione di This Is Us può dirsi soddisfacente, anche se quelle atmosfere delle prime due si sono leggermente perse. Certo la volontà da parte dei creatori di far piangere lo spettatore non manca, ma in contesti diversi. Come detto all’inizio la serie è nata guardando al passato dei personaggi ed era quello, assieme alla potente e tanto amata figura di Jack, che aveva fatto innamorare milioni di spettatori. Adesso però si cambia rotta e si guarda avanti, a quello che sarà.
Ora più che il passato siamo vogliosi di conoscere il futuro, grazie anche al finale di stagione che non ha fatto altro che sollevare ulteriori domande su cosa la vita riserverà ai Pearsons.

 

 

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8.2/10

Summary

La terza stagione di This Is Us continua ad emozionare, ma questa volta inizia a guardare al futuro più che al passato. La storyline di Randall è sicuramente quella meglio costruita, anche grazie a Sterling K. Brown che riesce ad interpretare ottimamente il personaggio.

Porcamiseria

8.2

La terza stagione di This Is Us continua ad emozionare, ma questa volta inizia a guardare al futuro più che al passato. La storyline di Randall è sicuramente quella meglio costruita, anche grazie a Sterling K. Brown che riesce ad interpretare ottimamente il personaggio.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 8.5
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