Twin Peaks3×17 The Return, Part 17 – 3×18 The Return, Part 18

Series Finale Cala il sipario sull'opera di David Lynch che, ormai si può dire con certezza, ha segnato due generazioni di telespettatori. Il ritorno di Twin Peaks redime il passato, e nella sua chiusura ci lascia smarriti, pieni di domande ma non per questo meno soddisfatti.

9.7

L’atteso doppio finale di Twin Peaks chiude in maniera controversa una storia e una serie dal percorso tortuoso, ripreso dopo venticinque anni per darne una degna conclusione, ma soprattutto per riabilitare agli occhi dei puristi della Loggia Nera e del mondo oltre il whodunit di Laura Palmer un cult rovinato dalla tv generalista e dal pubblico senza pretese di quegli anni.
Al giorno d’oggi il pubblico amante delle serie tv è cresciuto esponenzialmente, come è cresciuta esponenzialmente l’offerta di serie tv, ora essenzialmente libere – fino a un certo punto – da logiche di ratings e più propense a far vivere al pubblico storie più rischiose e suggestive. Ed è qui che “The Return” ha trovato un luogo e un tempo in cui prosperare.

David Lynch, nel suo ritorno, ha quindi aspettato che il terreno fosse fertile per un’opera che ha saputo mostrare Twin Peaks nella sua essenza, in diciotto episodi carichi di stranezze, comicità inusuale, regia, montaggi e musiche eccellenti. Il finale, come anche tutta la stagione, è finalmente pura opera del creatore senza intromissioni da parte del network ospitante: abbiamo dapprima uno svolgimento degli eventi rassicurante, che non necessità grosse elucubrazioni, in un “The Return, Part 17” volto a correggere il presente e il passato; la conclusione di “The Return, Part 18” è invece il caos, la possibile conseguenza delle azioni di Cooper nel passato, in un continuum distorto e senza soluzione.

The Return, Part 17

C’è qualcosa di troppo canonico nella prima parte del finale di Twin Peaks. Dark Cooper arriva dove deve arrivare grazie alle coordinate e grazie al passaggio nella Loggia Bianca – il faccione di Major Briggs è testimonianza di un piano ben architettato – Andy e Lucy sono nel posto giusto al momento giusto, la donna senza occhi torna a essere la vera Diane, l’ammasso di malvagità BOB viene sconfitto da un pugno ben assestato.

Come dicono i fratelli Mitchum, è una storia surreale da raccontare ai nipoti, frenetica, da accapponare la pelle per i suoi elementi extradimensionali e per degli effetti speciali che se ne fregano di appagare la nostra vista; è un’involontaria ribellione ad una serialità gonfia di CGI ma povera di contenuti – avete capito a cosa ci riferiamo – in una delle mezz’ore più canoniche ma non per questo meno significative della serie, con il bene che trionfa sul male mettendo assieme i pezzi del puzzle seminati lungo sedici episodi.

A Cooper non basta, poiché la questione centrale rimane la lotta contro Jowday – Judy – l’entità maligna che finora avevamo chiamato Mother, nata in “The Return, Part 8” e ora nel corpo di Sarah Palmer. “The past dictates the future”, e Laura è al centro del viaggio nel passato di Cooper per salvarla, e potenzialmente prendere “two birds with one stone”.

Si ritorna alla fatidica notte di Fire Walk with Me, cambiando il destino della ragazza che vive in fondo alla via e di quello di tutta la comunità di Twin Peaks. Ciò che accade dopo, con ogni probabilità un intervento diretto di Judy prima che Laura venga portata nella Loggia Bianca, condurrà Cooper dove tutto è iniziato in questa terza stagione. O è forse dove tutto finisce, mettendo in moto il corso degli eventi verso l’impossibile trapasso in un’altra dimensione.

Il simbolo della Loggia si trasforma, mentre Phillip Jeffries apre le porte del passato a Cooper: presente, passato, e futuro si annodano su loro stessi, in un figure 8 segnato da un solo evento capace di rompere il continuum creato: la morte di Laura Palmer.

Through the darkness of future past
The magician longs to see
One chants out between two worlds
Fire walk with me

È sempre stata una poesia enigmatica, e solo ora è chiaro quali sono gli elementi in gioco. Il tema è il viaggio di Cooper, il “mago” che cerca di conciliare due mondi attraversando dimensioni, trovando l’opportunità per salvarli con Laura Palmer; il fuoco è l’elettricità, il sistema attraverso il quale le creature extradimensionali comunicano, aiutano od ostacolano la missione del protagonista, segnato da eventi di cui solo ora pensa di comprendere la portata.

The Return, Part 18

La conclusione e la chiusura del cerchio sulla storia di Twin Peaks sono aspettative effimere, ed emerge l’inevitabilità della sconfitta contro forze al di là della nostra comprensione. La Laura Palmer dalla Red Room torna sulla Terra, ma da un’altra parte, dopo 430 chilometri di autostrada e il passaggio in uno strano varco dimensionale. Diane lo accompagna per un ultimo saluto, durante il quale intuiamo quanto Cooper sia di nuovo cambiato, a causa di un viaggio che probabilmente non sarà più in grado di ripercorrere a ritroso; l’amore per lei è svuotato dai connotati che conosciamo poiché la loro storia non ha più senso davanti alla missione dell’agente dell’FBI, tanto da sfociare in una lettera d’addio in cui i nomi sono altri – Richard e Linda -, in una dimensione diversa dalla nostra, ricca di dettagli inquietanti.

Lo scenario cambia dal giorno alla notte, l’hotel non è più lo stesso, e la missione è destinata a fallire perché Laura Palmer, per quanto viva, non può comunque essere salvata. Il senso è nella lotta, nel tentare di correggere gli orrori dell’uomo, poiché Twin Peaks, tremendamente umano, grottesco e imperfetto, dà una rappresentazione della realtà in cui l’infallibile Cooper stona, ed è necessario che perda la partita. Laura Palmer è emblema della resistenza al male, pure quando perpetrato per mezzo dei suoi stessi familiari, un male che prosegue per altre vie anche quando la speranza si intromette, e che aziona la ventola del soffitto a massima velocità.

Tutta la strada percorsa da Cooper, sotto la guida del messaggio iniziale del Fireman, è costellata di elementi inquietanti: dai piloni dell’elettricità che ricordano il simbolo della Loggia – e il simbolo sulla carta di Dark Cooper, “You don’t ever want to know what that is” – alla tavola calda Judy. Indicativi anche il cavallo bianco sul caminetto in casa di Carrie e i nuovi abitanti di casa Palmer, che citano Mrs. Tremond / Chalfont, colei che in Fire Walk with Me diede a Laura il dipinto che scruta nella Loggia.

 Twin Peaks, tremendamente umano, grottesco e imperfetto, dà una rappresentazione della realtà in cui l’infallibile Cooper stona, ed è necessario che perda la partita

Tutto in qualche modo punta a Judy, cioè a Sarah Palmer, fin dall’incontro tra Dark Cooper e Jeffries, che compone i numeri 7, 0 e 8 indicandogli dove la troverà – l’abitazione dei Palmer -, mentre nella realtà che lei stessa ha creato infrangendo la foto di Laura Palmer e pugnalandola, tra strazianti e infuriate urla gutturali, Cooper non sa più orientarsi. È un mondo creato ad arte dall’entità maligna che Laura dovrebbe sconfiggere, fatto di elementi di vita – paranormale e non – della famiglia Palmer, contaminati da Judy; sono piccoli easter eggs nascosti lungo tutto il tragitto, che fanno sì che qualcosa risulti sempre fuori posto.

La serie si chiude con l’urlo penetrante di Carrie / Laura, risvegliata dal richiamo di sua madre in lontananza. Non vedremo mai il confronto, come non capiremo mai se c’è futuro per Audrey, Rebecca o Diane – almeno per Dougie, invece, tutto si conclude per il meglio. Qualcosa forse ci verrà detto da “Twin Peaks: The Final Dossier”, libro di prossima uscita – già preordinabile – che punterà di nuovo i riflettori sul mondo creato da David Lynch e Mark Frost; per ora Judy pare aver vinto la battaglia, in un finale spiazzante, emblema di un ritorno qualitativamente eccellente sotto ogni punto di vista, nonostante sporadici rallentamenti.

Se volete sempre rimanere aggiornati con news e approfondimenti sulla serie, non dimenticatevi di passare dai nostri amici di “Ansia totale per il ritorno di Twin Peaks”!

Porcamiseria
  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 10/10
    Tecnica - 10/10
  • 10/10
    Emozione - 10/10
9.7/10

In breve

Il sogno di David Lynch è portato a compimento, in un finale più ricco di domande che di risposte. Contro ogni aspettativa di chiusura di serie canonica, The Return, Part 18 ci mostra la fallibilità di Cooper, l’incapacità di salvare Laura Palmer da Judy nonostante l’abbia salvata dalla morte che ha dato inizio alla storia che conosciamo. Il ritorno di Twin Peaks trova un terreno fertile nella tv contemporanea, riesce a fiorire e a regalarci diciotto ore di serialità eccellente, nonostante alcuni minimi passi falsi.

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9.7

Il sogno di David Lynch è portato a compimento, in un finale più ricco di domande che di risposte. Contro ogni aspettativa di chiusura di serie canonica, The Return, Part 18 ci mostra la fallibilità di Cooper, l'incapacità di salvare Laura Palmer da Judy nonostante l'abbia salvata dalla morte che ha dato inizio alla storia che conosciamo. Il ritorno di Twin Peaks trova un terreno fertile nella tv contemporanea, riesce a fiorire e a regalarci diciotto ore di serialità eccellente, nonostante alcuni minimi passi falsi.

Storia 9 Tecnica 10 Emozione 10
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