The Umbrella Academy1×01 We Only See Each Other at Weddings and Funerals

Season Premiere Una famiglia, più che un team, di "supereroi" è protagonista di un pilot dai toni dark e bizzarri, che vuole presentarne i membri nelle loro peculiarità. Sarà loro compito evitare una fine del mondo apparentemente certa?

7.3

Quando il mondo televisivo e cinematografico ce ne ha mostrate di cotte e crude su supereroi, superpoteri e compagnia cantante, ci si approccia sempre con qualche dubbio a un nuovo prodotto sul tema come The Umbrella Academy, tratto dal fumetto di Gerard Way (sì, il cantante dei My Chemical Romance). I temi cliché ci sono senza dubbio: adolescenti speciali e super dotati traumatizzati dal passato e dalla famiglia, le faide e i litigi di squadra, il cliffhanger di una fin troppo imminente fine del mondo. Eppure, la narrazione trova il modo di incuriosire, i personaggi che ci sono presentati in giusta misura ma ancora da scoprire ci spingono a saperne di più, le bizzarrie inserite nello script sono un tocco che fa un bel regalo anziché deludere su tutta la linea. Insomma, il pilot si fa piacere. Andiamo a vedere bene perché vi consigliamo di dargli un’opportunità.

Il plot ci introduce in maniera piuttosto peculiare nelle vite di sette nascituri (partoriti in circostanze alquanto bizzarre), adottati da un misterioso miliardario per le loro “abilità speciali”. Brevi sketch del passato ce li mostrano come una famiglia di prodigi, gli Hargreeves, divenuti famosi, pronti ad aiutare il prossimo e protetti dal loro benefattore dal brusco carattere. Il futuro, però, ha capovolto la medaglia. Dei 7, Luther (il Numero 1) è nello spazio, Diego (il Numero 2) si erge a paladino della giustizia, Allison (la Numero 3) ha conquistato le luci della ribalta, Klaus (il numero 4) è un drogato (di quelli che vogliono fare i simpaticoni), il Numero 5 è apparentemente scomparso – ma non per molto, il Numero 6 è deceduto in circostanze misteriose e, infine, Vanya (la Numero 7), vive isolata dopo aver rivelato i segreti di famiglia in un suo libro. Insomma, la squadra si è sciolta, i legami sono sopravvissuti a malapena e ognuno dei ragazzi è relegato al proprio microcosmo.

Siamo convinti che questo nuovo prodotto Netflix possa distinguersi nel suo piccolo e andare ad occupare un posticino tutto suo nel genere supereroistico.

Riunitisi in un’occasione non felice, il funerale del loro “padre adottivo”, i rancori e i ricordi risalgono alla superficie e ognuno finisce per vivere a proprio modo la dipartita del loro caro. Quello che caratterizza questo pilot – e che a nostro parere lo rende originale – è l’idea che un gruppo di supereroi venga presentato più come una famiglia con i propri traumi che come una ex squadra di vigilantes. Ciò vuol dire che il focus non è tanto sui poteri o sulle abilità dei singoli, o su come ci convivano (per capirci, alla Titans), bensì più sulla capacità di gestire il passato e le emozioni che scaturiscono al ricordo di un padre assente, al rivedere i propri fratelli e una madre “robotica” che poco ha cognizione della realtà.

Nonostante le distanze, tuttavia, qualcosa che lega permane ed esce fuori in modo quasi buffo quando una singola canzone del passato spinge Luther, Diego, Allison, Klaus e Vanya a ballare, quasi a dimenticare ogni cosa e lasciarsi andare per un solo attimo. La musica spicca così come elemento di unione e accompagna numerose sequenze di The Umbrella Academy, in maniera, a nostro dire, egregia. Basti nominare l’intro in violino di The Music of the Night, tratta da Il Fantasma dell’Opera, e il resto vien da sé.

Gli spunti più interessanti? Sicuramente la storyline di Vanya, l’unica dei 7 ad essere apparentemente “normale” e priva di abilità (apparentemente perché dubitiamo che sia così); il Numero 5 tornato misteriosamente nei panni di un tredicenne badass che prende tutti gli adulti a calci e si fa valere più di loro; la performance egregia di Robert Sheehan, a cui finiscono sempre i ruoli più peculiari e carismatici, che risucchiano lo spettatore e gli impediscono di non adorare il personaggio, seppur con le sue qualità negative.

I 7 di The Umbrella Academy sono destinati a diventare i nuovi Misfits della situazione (e Robert Sheehan non fa che ricordarceli)? Sicuramente gli echi ci sono, ma siamo convinti che questo nuovo prodotto Netflix possa distinguersi nel suo piccolo e andare ad occupare un posticino tutto suo nel genere supereroistico. Per questo motivo, superiamo i cliché e proseguiamo la visione, sperando di non essere delusi dal prosieguo di episodi.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7.3/10

Summary

The Umbrella Academy si presenta con un pilot dai toni dark e bizzarri che incuriosisce sin dalla prima scena, grazie a buone colonna sonora, performance e scelte narrative. È grazie a questo che i cliché presenti si fanno perdonare e spingono a continuarne la visione.

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