UndoneUndone: (Af)fermarsi

Series Recap Uno strano mistero per una strana realtà: Alma riuscirà a salvare suo padre?

9.0

Il 22 Agosto 2014, Netflix rilascia la prima stagione di Bojack Horseman, la serie animata creata da Raphael Bob-Waksberg con protagonista un cavallo antropomorfo. Da quel giorno per la serialità animata niente sarà più come prima, Bojack Horseman segna l’inizio di una nuova era. In quei primi, atipici, dodici episodi tutto quello che vediamo sullo schermo non sembra affatto adattarsi allo stile cartoonesco a cui siamo da sempre stati abituati: diversi stili rappresentativi, personaggi non più mono dimensionali ma analizzati in ogni aspetto, anche i più profondi, dialoghi taglienti e malinconici, pieni di tristezza, rassegnazione e cinismo. Tutti elementi molto più consoni a prodotti live action. Tra questi uno, se non l’episodio più interessante della stagione è Downer Ending, il numero undici, un vero e proprio viaggio all’interno della psiche di Bojack veicolato dalla droga che esplora tutte le potenzialità dell’animazione mischiando realtà e finzione fino a renderle una cosa sola. Il progetto di Undone inizia proprio da qui.

I’m so bored of living. I wake up every morning in the same bad with the same person. I shower. Brush my teeth. I get dressed. And i take the same breakfast and then take the same commute to work. I’m 28 years old and i’m terrified this is all there is. Sometimes i’ll be in the superstore and i’ll be looking at two different cans of beans and i’ll think, “These beans are better”, “No, these beans are better”. And then i’ll think “That’s the most boring thought anyone’s ever had”. I mean, God! Everything is pointless. Anyway, what’s up with you?

 

 

Alma Winograd-Diaz (Rosa Salazar, Alita: Battle Angel) è, come lei stessa si definisce, una ventottenne insoddisfatta della sua vita monotona e ripetitiva, tanto da arrivare a pensare che tutta l’esistenza non abbia alcun significato. Nei primi istanti dell’episodio iniziale, la troviamo sfrecciare con la sua auto in preda ad un pianto e totalmente noncurante della strada. Alma ha un incidente. Da questo momento in poi il suo rapporto con il tempo e la realtà non sarà più lo stesso.

Undone è una serie ideata proprio da Raphael Bob-Waksberg e Kate Purdy (anch’essa parte del team creativo di Bojack Horseman) per la piattaforma streaming di Amazon, Prime Video. Una delle cose che la rende particolare in questo marasma di serie animate uscite negli ultimi due anni è sicuramente la tecnica di realizzazione, quale la tecnica rotoscope. Questa tecnica permette infatti di rendere le figure umane più realistiche, permettendo al disegnatore di ricalcare le scene partendo da una pellicola girata in precedenza. Gli appassionati cinefili si ricorderanno sicuramente l’utilizzo di questa particolare pratica per il famoso film di Richard Linklater (ispirato ad uno dei tanti racconti di Philip K. Dick), “A scanner darkly”, con un sottovalutatissimo, ai tempi, Keanu Reeves del lontano 2006.

La peculiare fisionomia dei protagonisti non è però l’unica forma espressiva che caratterizza Undone; infatti se il primo piano è l’impatto più forte all’inizio della visione, poi sono lo sfondo e gli ambienti a prendere il sopravvento nello scombussolato apparato emotivo dello spettatore. La serie Amazon realizza un percorso all’interno non solo dell’animazione, ma dell’arte stessa, mischiando sfondi impressionisti e moderni, omaggiando gli artisti più disparati e mescolando tecniche più o meno conosciute attingendo anche a prodotti mediali non propri del linguaggio seriale.

Undone però il passo più importante lo fa in un’altra direzione, quello rivolto verso il pubblico, parlando in maniera estremamente colorata di qualcosa che di colorato ha ben poco: la malattia mentale. Non è nuovo all’interno di un prodotto seriale o cinematografico, veder affrontato un argomento così delicato e complesso e neanche di facile ricezione; molto felici per esempio sono i casi di quel capolavoro cinematografico targato John Carpenter, “The Ward”,  o  Mr. Robot anche se in maniera diversa fino alla stessa Bojack Horseman nella sua quarta stagione. La grande differenza è che la serie diretta splendidamente da Hisko Hulsing riesce a parlare della schizofrenia della protagonista in un modo tanto delicato da celare fino alle battute conclusive l’amara realtà di una patologia tanto orribile, svelando con l’aiuto dell’animazione ogni piccolo e crudele dettaglio della condizione: dal disorientamento iniziale, passando per le crepe dei rapporti personali, fino ad arrivare alla viscerale negazione prima di accogliere, o forse solo apparentemente, la dura realtà dei fatti.

In un mondo sempre più impegnato a mischiare realtà e finzione in molti ambiti e specialmente in quelli cinematografico e seriale , Alma riesce ad affermarsi realmente anche se tramite l’animazione, genere “fantastico” per eccellenza. Un prodotto di livello altissimo che riafferma, se ancora una volta ce ne fosse bisogno, le enormi vette raggiunte da una piattaforma come Prime Video, ormai alla pari della più chiacchierata Netflix.

Se non siete ancora corsi a vederla, ho volutamente omesso che uno dei protagonisti è Bob Odenkirk (Brekanig Bad, Better Call Saul), quindi cosa aspettate, siete ancora qui?

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 10/10
    Tecnica - 10/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
9/10

Summary

Undone riesce a toccare argomenti delicati e molto spesso trascurati utilizzando la magia dell’animazione e stravolgendo la realtà a cui siamo abituati. Un prodotto imperdibile!

Porcamiseria

9

Undone riesce a toccare argomenti delicati e molto spesso trascurati utilizzando la magia dell'animazione e stravolgendo la realtà a cui siamo abituati. Un prodotto imperdibile!

Storia 8 Tecnica 10 Emozione 9
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