Dopo la vittoriosa battaglia contro lo zio di Kwenthrith, i vichinghi a Mercia si riposano e curano le proprie ferite. Ragnar è curioso di sapere per quale motivo la bella Kwenthrith è così ebbra di felicità per la morte dello zio Brihtwulf: la principessa rivela che fin da bambina è stata violentata “nel corpo e nell’anima” dallo zio, dal fratello maggiore e da molti altri uomini che cercavano in lei solo il piacere carnale. L’odio e il risentimento fanno sì che Kwenthrith si faccia consegnare la testa dello zio e la pugnali ripetutamente tra le lacrime e le risa in una cieca ira da pazza selciata.
Bjorn si arrabbia con la sua bella compagna Porunn, che durante la battaglia si era fatta un po’ prendere la mano e mentre ammazzava inglesi di qua e di là si era allontanata troppo, e le chiede di sposarlo a bruciapelo, un po’ come si chiederebbe se nel caffè ci vuoi lo zucchero di canna: Porunn si scioglie e accetta (del resto Bjorn è il figlio di Re Ragnar, quindi mica scema la fanciulla). In un raptus inspiegabile Rollo si alza, afferra un’ascia e infierisce senza pietà su un prigioniero sdraiato che stava riposandosi a causa delle ferite, colpendolo ripetutamente fino ad ucciderlo: “Mi disturbava come era messa la sua gamba“, scherza con Torstein, un guerriero con una ferita al braccio, e se la ridono come se nulla fosse. Ubriaca come una pigna arriva Kwenthrith in cerca di Ragnar: Rollo allunga le mani un po’ troppo e si prende una cinquina in faccia dalla barcollante principessa. Burgred, il fratello più piccolo di Kwenthrith è ancora sull’altra riva che non sa bene cosa fare: i vichinghi arrivano tra le nebbie del fiume su due imbarcazioni decorate con decine di teste mozzate, e gli inglesi mollano tutto e scappano terrorizzati. Kwenthrith implora il fratello di gettare le armi e arrendersi, ma Burgred non si fida e seguendo il consiglio di una guardia fidata fugge via insieme al resto della sua armata. 
Intanto a Kattegat le tre dame più importanti – Aslaug, seconda moglie di Ragnar, Helga moglie di Floki e Siggy, l’ex contessa – realizzano di aver sognato tutte e tre gli stessi sogni, ma non riescono a interpretarli, cercando di non dare peso alle sinistre visioni avute nel sonno. Nello stesso momento Lagertha ricorda le parole del vecchio sciamano… e iniziano i primi attriti di natura religiosa fra i sassoni e i vichinghi, quando un idolo norreno viene estratto mentre Athelstan celebra una benedizione, dopo l’ordine di Re Ecbert.
Kalf nel frattempo realizza il fine del suo doppio gioco e si fa eleggere Conte di Hedeby con l’appoggio di Einar (ma vuole arrivare molto più lontano a quanto pare…), mentre Lagertha ignara zappa lontano, e infine accetta l’invito del Re Ecbert di fare un giro al suo castello. A pranzo c’è anche la principessa Judith che interroga Althestan (sempre presente soprattutto come traduttore istantaneo vichingo-sassone) sulla religione del nord e su Odino, e le risposte dell’ex monaco sono filosofiche e misteriose, e creano un certo imbarazzo a Re Ecbert, che smorza la tensione cambiando argomento e facendo un altro regalo a Lagertha: una collana di pietre preziose, che le mette personalmente al collo, indugiando sui biondi capelli della bellissima vichinga…
Mentre a Mercia il principe Aethelwulf seguendo l’ordine di Ragnar cerca di fermare la ritirata di Burgred per impedirgli di cercare rinforzi, e intercetta uno scout che sotto la convincente minaccia di cavargli occhi e denti con una tenaglia incandescente gli rivela subito dove è accampato il suo signore, la moglie Judith, finta santarellina, chiede ad Athelstan di confessarla, e gli rivela chiaro e tondo che ha sognato di zomparselo peccaminosamente: il monaco ha un attimo di durello panico ma non reagisce. L’intreccio di flirt si infittisce, e con la dipartita di Althestan e Lagertha, Re Ecbert si accorge di come la nuora Judith sbavi dietro al monaco, e le consiglia di stare molto attenta.
All’accampamento vichingo le ferite di Torstein peggiorano, e il guerriero chiede a Floki di amputargli un braccio che ormai è in cancrena e rischia la setticemia: una scena AGGHIACCIANTE, e vi dico solo che l’operazione implica due asce arroventate. Aethelwulf ritorna rivelando a Ragnar dove è nascosto Burgred. L’episodio termina con un finale tra il mistico e l’ansiogeno: a Kattegat arriva uno sconosciuto a cui sanguinano le mani e che chiede aiuto a Helga, proprio come in uno dei sogni condivisi, mentre nel Wessex le ferite da stigmate inferte in passato ad Athelstan durante la sua crocifissione ricominciano a sanguinare…
Beh io dico puntatone da tenerti incollato dall’inizio alla fine, che semina interrogativi e getta nuove trame per questa stagione che è iniziata proprio benissimo: 5 PorcaMiseria!
Porcamiseria
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