Ritorniamo a Kattegat, dove Ragnar è ormai concentrato nel suo piano di attacco a Parigi, e Athelstan lo istruisce sulla città sul fiume Senna, nonostante a parere del monaco le difese siano inattaccabili. Porunn partorisce, assistita da Aslaug ed Helga, una bella e sana bambina (le donne vichinghe a quanto pare partorivano a 4 zampe… vabbè) accolta fra le braccia del giovane padre Bjorn, che la chiama Siggy.
Un ospite inaspettato arriva a Kattegat alla corte di Ragnar: un contadino scampato al massacro del Wessex, assistito da Floki, rivela cos’è successo nella colonia, e di come sia stato il principe Aethelwulf in persona a distruggere il villaggio vichingo. Floki con il suo simpatico tono da “te l’avevo detto” accusa Athelstan di averli raggirati convincendoli ad assistere Re Ecbert; Ragnar però respinge questa teoria e prende su di sé ogni responsabilità di quanto è accaduto, e una volta che Floki lo abbandona sconcertato, strangola a mani nude il contadino, dopo essersi accertato che nessun altro all’infuori di lui e Floki conosca la verità. Dopo l’omicidio Ragnar entra nella stanza dove Aslaug sta dormendo e sognando la morte di Siggy; la regina si sveglia di soprassalto e si ritrova il marito in piedi che la fissa e le dice sprezzante : “avresti potuto far sesso con lui davanti ai nostri figli, per quanto me ne freghi, sarebbe bastato a continuare a controllarli“. Questo incredibile SHADE manda su tutte le furie Aslaug che inizia a tirargli pugni e schiaffi, senza ovviamente sortire effetto alcuno, visto che pesa quanto l’avambraccio del marito, e poco dopo, stremata e piangente, si rimette a dormire, sentendosi pure augurare una sarcastica buona notte. Una scena forte ma secondo me poco sensata ai fini della trama, perché non dice nulla di quanto già non si sappia.
Un altro bambino è venuto al mondo: Judith ha dato alla luce un maschietto, ma non fa in tempo neppure a tenerlo fra le braccia che viene trascinata per ordine del Re al patibolo in mezzo alla piazza per essere sottoposta al taglio del naso e delle orecchie, pena inferta alle mogli infedeli. Terrorizzata, viene legata al palo di fronte al popolo che le tira verdure, e implora il perdono del marito Aethelwulf, che l’ha vista partorire una manciata di minuti prima. Il Vescovo la accusa apertamente di essere un’adultera, e Re Ecbert le chiede una prima volta chi è il vero padre del bambino appena dato alla luce. A rifiuto di Judith le viene tagliato via un orecchio, che subito la convince a gridare “ATHELSTAN CAZZOOOO!“. Ed è incredibile come Re Ecbert (che tanto sapeva tutto) riesca a convincere il figlio cornuto che il monaco è una santa persona, che Judith è stata benedetta come la Vergine Maria, e che il bambino quindi è un dono del cielo e nel WhatTheF*ck generale decida dunque di battezzarlo Alfred. Io boh.
Anche Athelstan riceve una sveglia da un simpatico topolino di un kilo e mezzo, e qualcosa di paranormale accade: un fascio di intensa luce bianca esce ed entra nella stanza buia da un foro nel muro, che attrae ed affascina il monaco… arrivato vicino al muro, una forza inspiegabile lo colpisce in pieno petto e lo lascia ansimante a terra. Lo sgomento (e la botta, immagino) convince il monaco che è stato Dio in persona ad accecarlo per aprirgli gli occhi e fargli riabbracciare la vera fede cristiana. Decide quindi di farsi un bagno in mare mentre ringrazia il Signore, e in acqua si toglie il bracciale regalatogli da Ragnar, gettandolo via. Atheltasn corre da Ragnar a confidargli che si sente rinato come cristiano perché Dio gli ha fatto visita sotto forma di fascio di luce (Sailor Venus mi leggi?) ed ebbro di gioia, nel suo pieno delirio mistico, afferma di voler andar via da Kattegat. La reazione di Ragnar mi stupisce: gli dice che LO AMA e che è l’unica persona di cui si fida, e quindi non può lasciarlo. Si abbracciano e si giurano fedeltà, e ci manca solo che limonino duro. Io boh di nuovo. Comunque Floki ha visto Athelstan gettare in acqua il bracciale, lo recupera e ne parla con Bjorn, chiedendogli di spargere la voce sull’accaduto.
Intanto a Kattegat arrivano Earl Kalf, che si porta dietro il figlio di Re Horik, Erlendur con la moglie, Torvi (che dovreste ricordare dalla quarta puntata “Scarred“), e la cosa lascia un filino perplesso Ragnar, mentre Lagertha sa che al momento non può strappare gli occhi a Kalf, ma si vede benissimo che un giorno o l’altro ci proverà, anche se adesso fa la cordiale con chi gli ha rubato le terre, durante la festa di benvenuto. Bjorn è ubriaco e arrapato, ma Porunn non può dargliela (ha appena partorito del resto), e lo spinge a provarci con Torvi, perché “lo vuole vedere felice”. Cioè fossero tutte così… Ad ogni modo durante la festa arriva Athelstan, che faceva meglio a restarsene nascosto, visto che tutti sanno che ha buttato via il bracciale. Ragnar lo prende e lo porta via per presentarlgi Lady Oscar Sinric, un vagabondo che sa come trovare la foce della Senna.
Floki ha una visione mentre è fatto di funghi allucinogeni: si trova nel giardino della sua casa, e una statua di Odino inizia a sanguinare. Decide quindi che un sacrificio di sangue è necessario, e si reca a Kattegat per assassinare Athelstan. Il monaco in preghiera è come se lo stesse aspettando, e va incontro alla morte senza battere ciglio, colpito dall’ascia del vichingo che l’ha sempre odiato. Il corpo del monaco viene portato da Ragnar a spalla su una collina e sepolto come un grande amico e compagno, ma quello che accade dopo il discorso sulla sua tomba mi lascia abbastanza sorpreso: Ragnar si rasa il capo (a sangue) e indossa la croce che Athelstan portava al collo, e niente finisce così.
Di nuovo colpi di scena a grappoli, tanto c’hanno un’altra stagione confermata quindi cazzomene, e proprio non mi aspettavo che il povero monaco venisse ucciso ed eliminato così dalla serie; era un personaggio principale e siamo su History Channel, non HBO! Mi tocca dare 5 PorcaMiseria su 5 a questa sesta puntata di Vikings, e proprio non so come la prenderanno gli amici di Ragnar a vederlo tornare con una croce al collo!
Porcamiseria
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