Vikings5×07 Full Moon

Con la visione di Full Moon ritroviamo finalmente tutto quello che amiamo di più di Vikings: un equilibrio precario pronto ad essere stravolto, la fine di un mondo per dare inizio ad una nuova era. L’ansia crescente di questo episodio è la quiete prima della tempesta, con un nuovo scontro imminente che promettere di essere rivoluzionario.

Il ritorno di Bjorn ha messo fine alla poco utile avventura nel Mediterraneo: forse l’intento degli sceneggiatori era quello di rendere l’amicizia di Halfdan così salda da giustificarne il tradimento verso il fratello belli capelli. Ok gli ha salvato la vita, ma potevano rendere il tutto più omogeneo con una narrazione e una scrittura più emozionale, mentre a riguardare gli scorsi episodi si rimane delusi. Ad ogni modo l’alleanza di Halfdan e Bjorn è sicura, e questo sembra bastare a Lagertha, la cui posizione sul trono resta precaria.

In soccorso alla regina di Kattegat arrivano dei misteriosi alleati finnici, guidati da Re Svase e dalla figlia Snaefrid, una timida donzella con la passione per il BDSM. Per rendere il ritorno di Bjorn più interessante, gli sceneggiatori hanno deciso di rompere il legame con Torvi in modo molto civile – una cosa molto “tvb ma non ti amo più” – e di gettarlo subito tra le braccia di questa principessa esperta in bondage e sculacciate. Espediente divertente ma artificioso, che serve a dare una chance di vittoria a Lagertha e a rendere più incerto l’esito dell’imminente scontro.

Vikings si concentra soprattutto sulle vicende fratricide dei suoi protagonisti: se la generazione precedente aveva visto Rollo contro Ragnar, adesso abbiamo Ubbe contro Ivar e Hvitserk, e Harald contro Halfdan. La storia è piena di liti familiari che hanno portato eserciti ad ammazzarsi a vicenda per il potere, quindi History Channel ha sicuramente molta carne al fuoco, ma resta da vedere se riuscirà a rendere la narrazione degna di un’altra stagione.

Vikings si concentra soprattutto sulle vicende fratricide dei suoi protagonisti: se la generazione precedente aveva visto Rollo contro Ragnar, adesso abbiamo Ubbe contro Ivar e Hvitserk, e Harald contro Halfdan.

Tornando a Ubbe, altro espediente per rendere questo personaggio più interessante è quello di farlo limonare con Torvi, appena mollatasi con Bjorn, per farlo sgamare da Margrethe, che gelosamente gli fa una mezza scenata mentre lo cavalca. Se Margrethe è stata sempre in disparte, soprattutto a bisbigliare, adesso torna alla carica piena di ambizione, rivelando di desiderare sopra ogni cosa di diventare regina, con l’ovvio sospetto che il re al suo fianco non debba necessariamente essere il non furbissimo Ubbe.

A Midgard nel frattempo Astrid vomita a causa della gravidanza, ed avendo subito la violenza di tutta la famiglia di Hakon la regina è visibilmente preoccupata e incerta sulla paternità. All’oscuro di tutto Harald è al settimo cielo, e corre già a brindare per il suo primo figlio.

Non dimentichiamo che in The Message qualcuno aveva visto lo stupro – quindi qualcuno sa – e la notizia verrà probabilmente tirata fuori al momento giusto: è plausibile pensare che tale informazione sia in possesso di Ivar, ma vedremo cosa accadrà. Il nostro storpio preferito si intrattiene sempre di più con Heahmund, ormai convinto di essere parte di un più grande disegno divino. Interessanti i discorsi teologici su cosa sia dio e su cosa sia il pensiero libero e l’illusione di esso, che Ivar insinua nella mente del vescovo: i due se la intendono alla grande, sono pazzi in egual misura, e finalmente insieme portano una ventata di energia a Vikings.

Interessante la scena finale dove Lagertha e il suo consiglio di guerra discutono sulla tattica più opportuna per affrontare il nemico, cercando di indovinare e anticiparne le mosse, alternando le scene con quelle di Ivar che gioca a scacchi con Heahmund. Un po’ Daenerys in Game of Thrones, il ruolo di regina pesa sulla testa e sul cuore della nostra regina vichinga, che in un momento di raccoglimento confida al figlio di rimpiangere l’epoca in cui era solo una contadina, e insieme al sempre amato e mai dimenticato Ragnar doveva solo preoccuparsi di attendere l’alba del giorno seguente. Questo genere di discorsi sono molto simili a quelli di Ragnar, ma non a quelli di altre figure reali: impossibile immaginare Ecbert o Harald anche solo pensare una cosa simile.

Estranei alla main narrative ci sono i due mistici in viaggio: da una parte Floki, che si ferma in mezzo ai geyser dell’Islanda dell’isola misteriosa, incurante dei brontolii dei suoi compagni di avventura, alcuni dei quali però iniziano subito a gradire le calde e sensuali acque termali. Dall’altro lato del mondo il principe Alfred arriva al monastero di Lindisfarne, dove aveva studiato (il padre) Athelstan, chiedendone informazioni a Lord Abbot, e dimostrando di avere una lingua tagliente e sicura di sé.

Questo episodio di Vikings, dopo i ripetuti scivoloni di questa quinta stagione, ci riporta ai fasti di un tempo, con una trama più lineare, ansiogena e preparatoria per le imminenti mazzate fratricide che ci piacciono tanto. Aver riportato la storia su un unico piano temporale giova senza dubbio alla fruizione delle vicende, e rende il montaggio molto facile alla produzione, che dovrebbe tagliare meno e farci assaporare meglio quello che sta succedendo sullo schermo.

io ogni volta che Margrethe apre bocca #Vikings pic.twitter.com/Kfu6QUkN5I

— dark swan 🙃🦇👻🎃 (@paramorediaries) January 4, 2018

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