Vikings5×13 A New God

Mentre le scelte di Alfred rischiano di aggravare una situazione già precaria in Wessex, Bjorn e Ubbe sono in disaccordo su se e come trovare un punto d'incontro con i loro ospiti. A Kattegat, Ivar si lascia sedurre dalle follie della nuova moglie e perde sempre di più la poca lucidità rimastagli.

5.8

Per quanto Vikings sia sempre stata una serie corale, in grado di approfondire con la giusta attenzione le vicende di personaggi diversi e talvolta anche fisicamente molto lontani tra loro, è indubbio che finora abbiamo sempre potuto individuare una colonna portante, qualcuno o qualcosa che facesse da costante nelle varie storyline, dando alla trama orizzontale una coerenza e un obiettivo ben precisi.

Proprio per questo l’andamento della seconda parte della quinta stagione non riesce a convincerci: soddisfatta la sete di vendetta per la morte di Ragnar e conclusasi la guerra fratricida tra i suoi figli, i personaggi si muovono alla cieca, attraverso storyline del tutto indipendenti tra loro e spesso prive di solide basi di partenza. Il caso più evidente è sicuramente rappresentato da Floki, protagonista di scene monotone e di dubbia utilità che sembrano inserite nei vari episodi solo come riempitivi, ma il discorso si può estendere a quasi tutti gli altri personaggi. In Wessex, ad esempio, quella che potrebbe essere la trama portante di questa metà stagione sembra dimenticarsi dei vichinghi, che si mettono sullo sfondo per far brillare – con risultati molto diversi – Heahmund e Alfred.

Se sul primo continuiamo a nutrire i dubbi che abbiamo già espresso a proposito dello scorso episodio, constatando una scrittura piuttosto debole e banale della sua personalità e delle sue motivazioni, il secondo è forse una delle poche figure promettenti del momento: eppure, anche in questo caso fatichiamo a comprendere le ragioni dietro le decisioni affrettate e rischiose del giovane sovrano, che decide di restituire il vescovato a Heahmund sapendo benissimo quanto questa mossa potrebbe costargli cara. Per ora ci accontentiamo di imputare questa scarsa lungimiranza all’inesperienza e al peso enorme che grava sulle spalle del ragazzo, ma confidiamo in un uso migliore delle sue potenzialità e del suo background – ossia i consigli e l’educazione di niente meno che re Ecbert – nel momento in cui dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni e affrontare il complotto che gli esponenti del clero e il fratello Aethelred stanno tramando alle sue spalle.

Ma insomma, in tutto questo i vichinghi come se la cavano in terra straniera? La gloriosa Lagertha sembra ormai ridotta al ruolo di concubina di Heahmund e, sebbene in alcune scene ci ricordi ancora la donna fiera e indipendente di una volta, la maggior parte del tempo se ne sta in disparte a consigliare e confortare il suo nuovo amante; nel frattempo, Ubbe e Torvi mostrano una maggiore intraprendenza e decidono di accettare la richiesta di Alfred e farsi battezzare rinnegando gli dei norreni, anche se per ora questo gesto non sembra riscuotere gli effetti sperati.

I personaggi si muovono alla cieca attraverso storyline del tutto indipendenti tra loro e spesso prive di solide basi di partenza

Questo tradimento delle proprie tradizioni porterà anche un clima di tensione tra Ubbe e il fratellastro Bjorn, il quale se ne sta sempre più in disparte, finché non viene avvicinato da un giovane che si presenta come Magnus, il presunto figlio di Ragnar e Kwenthrith, tornato a corte pieno di rancore dopo anni passati in esilio. Tuttavia, l’intesa tra i due, mediata dal comune desiderio di riscatto e ribellione nei confronti di Alfred, è fin troppo immediata e non possiamo negare una certa delusione nel vedere Bjorn Fianco di Ferro fidarsi del primo che passa a reclamare la paternità di Ragnar – paternità che, tra l’altro, è stata smentita già da un pezzo.

A Kattegat la situazione per i vichinghi non è migliore. Nonostante dopo la morte di Ragnar sembrasse il suo degno successore come personaggio centrale della serie, l’insediamento di Ivar come nuovo sovrano porta alla luce comportamenti folli e invasati che, se da un lato ben si adattano al carattere instabile del personaggio, dall’altro rischiano di cadere nel ridicolo e nel macchiettistico mentre si lascia andare a discorsi sulla sua presunta divinità e qualche insulto a caso nei confronti dell’unico fratello rimastogli fedele. Una fedeltà, quella di Hvitserk, che ci lascia altrettanto perplessi: come è possibile che, di fronte alle minacce del Senz’ossa e ben consapevole del suo carattere, il secondo figlio di Ragnar e Aslaug decida di rimanere a Kattegat, affidando la sua vita agli sbalzi di umore di Ivar?

L’unica speranza per dare un senso a questa storyline ed evitare che diventi una sterile rappresentazione del regno del terrore di Ivar sembra essere l’ambiguità di Freydis, anche se forse l’unico inganno tramato nei confronti del marito è quello di aver concepito il figlio del sedicente “dio” con una comparsa puntualmente eliminata nel corso dell’episodio. Un’altra incognita è rappresentata dalla strada intrapresa da Re Harald, che è partito per l’Inghilterra ma già progetta di tornare in patria e spodestare il nuovo sovrano; sebbene non sia nulla di originale, se gestita bene questa storyline potrebbe riservarci delle interessanti sorprese, soprattutto se consideriamo che il suo protagonista sembra essere uno dei pochi a perseguire con intelligenza il proprio obiettivo.

  • 5.5/10
    Storia - 5.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
5.8/10

Summary

Comportamenti poco sensati da parte dei personaggi e sottotrame senza solide basi di partenza rischiano di compromettere sempre di più i nuovi episodi di Vikings, già penalizzati dalla mancanza di coerenza e organicità tra le storyline e da una certa ridondanza degli schemi narrativi.

Porcamiseria

5.8

Comportamenti poco sensati da parte dei personaggi e sottotrame senza solide basi di partenza rischiano di compromettere sempre di più i nuovi episodi di Vikings, già penalizzati dalla mancanza di coerenza e organicità tra le storyline e da una certa ridondanza degli schemi narrativi.

Storia 5.5 Tecnica 6.5 Emozione 5.5
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