Vikings6×10 The Best Laid Plans

Gli schieramenti di Bjorn e Harald si preparano allo scontro con l'esercito di Oleg, ma non mancano dissapori tra i due leader. Ivar pianifica una strategia, mentre si perde in chiacchiere inaspettate in riva al mare.

5.0

Sul notevole calo qualitativo della scrittura di Vikings nelle ultime stagioni abbiamo insistito ormai fin troppe volte ma, se c’è una cosa su cui la serie si è dimostrata sempre molto ferrata, questa è la rappresentazione delle epiche battaglie cui spesso erano riservati episodi di primo piano quali i mid-season e i season finale. Era assolutamente prevedibile, quindi, che la conclusione di questa prima metà dell’ultima stagione di Vikings coincidesse con lo scontro tra vichinghi e Rus, ma decisamente più inaspettate sono le modalità con cui esso viene portato in scena e il risultato – a dir poco mediocre – ottenuto.

© History Channel

Forse con l’intenzione – in teoria più che benvenuta – di fare qualcosa di diverso dal solito, si è optato per una gestione non convenzionale del tempo degli eventi, rendendo l’intreccio delle scene che si susseguono sullo schermo quasi inestricabile. La prima parte resta lineare e mostra, senza troppi tentativi di mantenere l’interesse degli spettatori, la preparazione dell’esercito vichingo all’imminente battaglia: il minutaggio scorre, ma la narrazione resta praticamente ferma e si ripete più volte, insistendo sull’ormai ridondante rivalità tra Bjorn Fianco di Ferro e Harald Re-di-tutti-i-norreni.

Come nella più classica delle soap questa rivalità passa presto nelle stanze da letto, con Bellachioma in preda all’invidia che non vede l’ora di mettere le sue mani – con la forza o con le promesse, poco importa – su Ingrid, l’ultima conquista amorosa del suo avversario. In qualche scena si svia l’attenzione su altro, come la pianificazione di una strategia o l’aborto di Gunnhild, o si passa nell’accampamento avversario per dare uno sguardo ai preparativi da parte di Oleg e Ivar, ma questo non basta a rendere meno noiosa questa carrellata di eventi già visti ed evitabili o rappresentati con superficialità.

© History Channel

Purtroppo, i problemi non finiscono quando la battaglia finalmente comincia. La scelta di recuperare proprio ora quel carattere onirico e mistico che spesso in passato ha reso ancora più potenti le sequenze belliche (pensiamo a Moments of Vision, diretta dallo stesso regista Daniel Grou), si rivela adesso un’arma a doppio taglio: l’alternarsi tra i piani temporali e tra immaginazione e realtà è gestito in modo confuso e disorientante e questa struttura, piuttosto che costruire un’atmosfera mistica che avvolga lo spettatore, rende lo svolgimento dello scontro difficile da seguire e tendente al nonsense.

Pur chiudendo un occhio sui dialoghi fittizi e simbolici – o almeno così li abbiamo interpretati – tra Bjorn e Ivar, in cui i due fratelli ripetono le solite quattro frasi su chi è favorito dagli dei e chi era il cocco di papà Ragnar, non possiamo che restare spiazzati nel momento in cui il grande Bjorn Fianco di Ferro, durante il combattimento con altri Rus, viene infilzato dal Senz’ossa, comparso dal nulla nel mezzo del campo di battaglia.

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L’impatto di questa scena, ripresa anche sul piano onirico nel confronto a quattr’occhi tra i due, è sicuramente notevole, ma è assai poco credibile che Bjorn sia stato effettivamente ucciso da Ivar, il quale, ricordiamolo, dovrebbe essere passato con tanto di stampella tra decine di soldati in combattimento senza ricevere nemmeno un graffio nonostante sia praticamente il nemico numero uno della metà di loro.

La prima metà dell’ultima stagione di Vikings si conclude con un finale aperto che ci lascia più amareggiati che curiosi

Se alla confusa resa registica della battaglia e al poco plausibile cliffhanger della morte di Bjorn aggiungiamo il fatto che nel montaggio finale vengono mostrate scene di festeggiamenti da parte di Oleg e compari per la vittoria, le ipotesi sono due: o abbiamo assistito a una serie di sequenze irreali, frutto della mente di Ivar, e magari la battaglia vera e propria è appena cominciata, o la troppa fiducia nella poeticità di una rappresentazione dai toni mistici ha portato a un risultato decisamente diverso da quello sperato, mandando sprecato il grande potenziale di questo scontro non solo tra etnie vichinghe o tra fratelli, ma anche e soprattutto tra religioni.

© History Channel

La prima metà dell’ultima stagione di Vikings si conclude così, con un finale aperto che ci lascia più amareggiati che curiosi: con solo dieci episodi rimasti la serie dovrà dimostrare di aver compiuto le rischiose scelte di questo mid-season finale in vista di un disegno più grande che ancora ci sfugge e di avere in cantiere una conclusione dignitosa per una trama orizzontale che si trascina ormai da fin troppo tempo. Di certo, la scrittura sempre più pigra e monotona di queste ultime stagioni, in cui solo alcuni episodi riescono a distinguersi rispetto alla piattezza degli altri, non ci dà motivi sufficienti per sperare in questo improvviso miglioramento.

  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 4/10
    Emozione - 4/10
5/10

Summary

Con una prima parte monopolizzata dalla sterile e ridondante rivalità politica e sentimentale tra Bjorn e Harald e una seconda metà in cui viene mostrata una battaglia di cui capiamo poco e niente, l’ultimo mid-season finale di Vikings non è all’altezza delle aspettative. I toni onirici della regia non sono d’aiuto.

Porcamiseria

5

Con una prima parte monopolizzata dalla sterile e ridondante rivalità politica e sentimentale tra Bjorn e Harald e una seconda metà in cui viene mostrata una battaglia di cui capiamo poco e niente, l'ultimo mid-season finale di Vikings non è all'altezza delle aspettative. I toni onirici della regia non sono d'aiuto.

Storia 5 Tecnica 6 Emozione 4
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