ZeroZeroZero1×01 The Shipment – 1×02 Tampico Skies

Season Premiere Il narcotraffico in tutto il suo "splendore", dalla produzione alla consumazione. La "nuova" grande produzione di Sky Italia.

4.7

In un panorama seriale sempre più saturo di contenuti si ricorre spesso alla segmentazione dello spettatore: centinaia di prodotti differenti creati ad hoc per ogni gusto, con la possibilità così di poter spaziare in lungo e in largo, affrontando tematiche che prima non era neanche ipotizzabile realizzare per il “piccolo schermo”. Il problema nasce quando le produzioni decidono di ricorrere ad una strategia televisiva consolidata che solitamente è sinonimo di discreto successo: ricorrere ai format.
Abbiamo già visto ultimamente come rilasciare un prodotto simile ad un altro precedente, capace di conquistare un’importante fetta di pubblico non garantisca minimamente lo stesso risultato (vedi I Am Not Ok With This per approfondire).

Si sta soltanto fingendo di sperimentare, perché nonostante alcuni titoli di grandissima fattura le tematiche sono sempre le stesse

Nel nostro bel paese grazie all’enorme successo (postumo) di una produzione clamorosa come Romanzo Criminale: La serie, si sono negli ultimi anni susseguiti un discreto numero di contenuti seriali sulla stregua dell’opera “prima” di Stefano Sollima.
Sotto il nome del regista romano e non alternano i loro successi in questi anni ’10 titoli come Gomorra, Suburra, 1992 e così via: serie caratterizzate principalmente da argomenti di natura politica, che si intrecciano con la criminalità e le difficili condizioni di vita che caratterizzano storicamente alcuni luoghi della nostra penisola, nonché storie veicolate da violenza e sotterfugi.

Per concludere questa lunga digressione iniziale, basterà aggiungere il fenomeno seriale degli ultimi anni (no, non stiamo parlando del RIS di Spagna, La casa de Papel), Narcos, spolverarci un pizzico di Soldado (di cui tra l’altro Sollima è il regista) oltre all’immancabile soggetto di Roberto Saviano ed il gioco è fatto: avremo ottenuto ZeroZeroZero.

ZeroZeroZero per l’appunto non è altro che l’ennesimo prodotto pensato perché tanto ci sarà qualcuno che lo guarderà, senza riempirlo di sostanza per far sì che possa essere quantomeno ricordato; invece l’ennesima produzione di Sky in collaborazione con Canal + e stavolta anche con Amazon Studios è soltanto un involucro di situazioni già viste e che ormai non fanno più presa sullo spettatore moderno.
Oggi non basta più scritturare un attore di media fama internazionale come Dane DeHaan (La cura dal benessere) e affiancargli volti semi-noti della scena italiana e internazionale per incuriosire il pubblico, serve qualcosa di più.

Intendiamoci, la serie di Stefano Sollima non è un pessimo prodotto; ZeroZeroZero racconta “in profondità” l’iter del traffico di droga, cocaina nello specifico, dal produttore in Messico fino al consumatore in Italia (Calabria, in questo caso) con in mezzo il distributore americano magnate industriale; la storia ruota intorno a questi tre segmenti sociali con i soliti problemi che ne derivano. In Italia troviamo per l’ennesima volta la storia del boss invecchiato che non vuole lasciare il suo status e di conseguenza il classico rampollo familiare che invece è pronto a tutto pur di abbattere il poter patriarcale (il tutto infarcito con le classiche scene di processioni religiose a fare da contorno e figure femminili utili solo come mero materiale espositivo).

ZeroZeroZero racconta “in profondità” l’iter del traffico di droga, cocaina nello specifico, dal produttore in Messico fino al consumatore in Italia con in mezzo il distributore americano magnate industriale

Non va tanto meglio al mondo messicano, ricostruito ad hoc con dei classici escamotage: dal sergente senza scrupoli che ascolta con le cuffie un predicatore cattolico mentre i suoi “colleghi” torturano un trafficante, alla ormai consueta ragazza incinta presagio di “future” sventure che passa gran parte del piccolo minutaggio sullo schermo con pochissime fibre di tessuto addosso, o il cliché del cattivo che fugge dalla sparatoria con tutto alle sue spalle in fiamme o che esplode rendendo ancora più ridicola una scena che vorrebbe apparire seria in un panorama che ormai l’ha vista ripetersi milioni di volte.
Tutto questo fa passare in secondo piano anche le discrete sequenze di azione girate nel secondo episodio, andando a svuotare ancora di più un contenuto che non sembra in grado di inserirsi in un panorama seriale mai tanto ricco e variegato come in questi ultimi tempi.


In generale in Italia si sa, gli argomenti di cui si parla, che sia attraverso il cinema o la televisione, sono gli stessi che ci caratterizzano da sempre anche all’estero: la mafia, la politica e/o la religione (nella generalità dei loro termini), spesso anche con risultati molto interessanti (The Young Pope e Gomorra appunto), altre volte meno (Il Miracolo, Baby).

Il problema è che non si esce da questi confini da anni ormai; a memoria forse l’unica vera produzione “diversa” di successo è stata Boris, conclusa circa un decennio fa. Si sta soltanto fingendo di sperimentare, perché nonostante alcuni titoli di grandissima fattura come quelli elencati in precedenza, le tematiche sono sempre le stesse ed è un peccato, perché ormai anche gli altri paesi europei hanno iniziato quella mobilitazione tematica che richiede la globalizzazione dello spettatore: quando riusciremo anche a noi a produrre qualcosa come Dark sarà sempre troppo tardi (per fare soltanto un esempio di sperimentazione da parte di un paese che non abbia come lingua madre l’inglese, auspicare coscientemente di raggiungere i livelli di varietà tipici del Regno Unito è qualcosa che può soltanto condurre ad una sonora e grassa risata).

  • 4/10
    Storia - 4/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 4/10
    Emozione - 4/10
4.7/10

Summary

Non basta scrivere “diretta da Stefano Sollima” e “da un soggetto di Roberto Saviano” per fare un buon prodotto, soprattutto se come questo ce ne sono tanti altri in un panorama seriale ormai saturo.

Porcamiseria

4.7

Non basta scrivere "diretta da Stefano Sollima" e "da un soggetto di Roberto Saviano" per fare un buon prodotto, soprattutto se come questo ce ne sono tanti altri in un panorama seriale ormai saturo.

Storia 4 Tecnica 6 Emozione 4
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