L’Amica Geniale1×03 Le Metamorfosi – 1×04 La Smarginatura

L'emozionante affresco che ritrae la crescita delle protagoniste tocca in questi due episodi il delicato momento dell'adolescenza, evidenziando i traumi di un periodo di passaggio, in cui il cambiamento del corpo e manifestazione di una metamorfosi più grande, che tocca anche la città sullo sfondo.

8.7

Le Metamorfosi

Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo

La trasformazione secondo Kafka è un passaggio drastico, netto, mostruoso nel suo cambiamento repentino. Quando i contorni del popolare rione cominciano a riprendere forma su schermo anche i personaggi, a lutto, seguono il corteo funebre di Don Achille, l’orco-usuraio, che sottolinea un lento abbandono a quella fase bellissima, ma difficile in questo rione segnato dalla violenza e dalla povertà, che è l’infanzia. Non è mostruosa nel suo aspetto Elena, che al risveglio da un sonno agitato e surreale, si riscopre diversa.

Non solo nel volto, non più fanciullesco, ma nel corpo, che si modifica e che segna un cambiamento, una nuova fase di vita: l’adolescenza.

Il terrore di essere portatrice di una violenza fisica che la condurrà a morte sicura genera nella ragazza la voglia, ancora una volta, di capire sé stessa solo riflettendosi sul volto della sua migliore amica, la stessa Lila che, col tempo, non ha smesso di sembrare ribelle, scontrosa, eppure ancora foriera di una creatività che, come le ceneri di una fenice, aspetta solo il momento di risorgere.

Ancora una volta è difficile descrivere questo rapporto di amore e odio delle due protagoniste, che cercano di completarsi a vicenda solo se una delle due fa meglio dell’altra. L’istruzione è un muro invisibile che le divide: la possibilità di continuare a studiare alle medie è per Lenù fonte di diversità e alienazione in un posto in cui le donne devono lavorare, come segnate da un destino irremovibile e terribile.

Le cose che non sappiamo ci fanno paura

È Lila stessa che rifiuta di interessarsi alla loro frequentazione, sostenendo che deve fare i soldi, che deve lavorare per sperare di allontanarsi da quella prigione gretta e ancora governata dalla tirannia, stavolta ad opera dei Solara, del rione. L’immagine, quella potente, di uno scaffale di libri nel retrobottega del padre ciabattino, ci mostra che la strada verso la libertà può ancora trovarsi nelle pagine di un libro di latino, nel bisogno di aiuto di Elena, che ritrova nei gesti dell’amica quella voglia di continuare a studiare, di fare meglio di lei, di superarla in un gioco muto di anticipazioni e di traguardi.

Alle magnetiche e incantevoli bambine dei primi due episodi, succedono Gaia Girace e Margherita Mazzucco, anche loro alla prima esperienza attoriale, scelte tra tante per incarnare le due protagoniste adolescenti che in questo nuovo cicli di episodi, affrontano i traumi di un periodo di passaggio, di crescita, in cui cambia il loro corpo e cambiano le aspettative degli altri verso di loro in una città sempre difficile, in cui la libertà è uno stradone ancora da lastricare.

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La Smarginatura

Il luminoso golfo di Napoli, con quella luce fortissima che illumina il mare, quello promesso tanto tempo fa da Lila, e poi negato con lo scopo, forse, di rovinare la prospettiva futura dell’amica, sembra portarci lontano dallo squallore del rione e dai suoi abitanti, toccati lentamente dai primi segni di un boom economico destinato a cambiare volto alla città e alla sua popolazione.

Io non ho ballato con nessuno. Ho ballato e basta.

La vanità ed i primi desideri sessuali aleggiano sui caratteri di Lila e Lenù in modo diverso: la prima, sbocciata in una bellezza ancora acerba e selvaggia, rifiuta il corteggiamento dei giovani, diventando un oggetto di desiderio e di ossessione per alcuni di loro, la seconda, cedendo alla vanità e alle attenzioni di Gino, il figlio del farmacista, che per 100 lire le chiede di vederle il seno e successivamente di stare con lei. Per Elena è ancora complicato vivere la sua nuova vita da studentessa del ginnasio, è la visione di Nino Sarratore, figlio del poeta-ferroviere a cambiare le cose: è proprio il suo libro di poesie recapitato e dedicato alla vedova Melina a dare nuova linfa vitale al futuro delle due, la consapevolezza che si può uscire dal rione e fare qualcosa come pubblicare un libro.

Il rifiuto, la libertà di Lila, la voglia sfrontata di invenzione, è messa in scena su passi di danza, un ballo senza inibizioni, e non importa se a condurla è Pasquale, il comunista, o Marcello Solara, entrambi attirati dal suo fascino, per la giovane sarà solo un ballo e basta, scatenando le ire dei giovani maschi.

Quel “fluido” magnetico e seducente di Lila sarà la chiave di volta in una sottile rete di comportamenti e di relazioni, ancora ancorate ad un passato così presente nei suoi giovani coetanei. Saranno proprio quei figli che cercheranno di cambiare il passato, sancendo una nuova fase e una nuova pace, quella tra i Carracci e i Peluso, ma anche un’alleanza votata a combattere la ferocia violenta e prepotente dei Solara, che non si faranno scrupoli a sparare su quei tetti di festa nel giorno di Capodanno.

È qui che la narrazione comincia a sciogliersi avvolgendosi nei fumi dei fuochi d’artificio: la rabbia e l’odio di Rino verso i fratelli Solara, fratello di Lila, troppo inferiore a lei nell’ingegno e nella creatività, si scaglia violenta e potentissima sul volto di Lila, che descrive in futuro all’amica, un momento in cui i contorni, del suo futuro calzaturificio e del fratello, cominciano a spezzarsi e a frantumarsi in mille pezzi, come un cielo che si rovescia e che perde letteralmente forma facendosi parola in un termine coniato dalla stessa Ferrante, la smarginatura del titolo.

Saverio Costanzo chiude brillantemente questo quarto episodio in un intreccio magnetico di volti e gesti, messi in scena splendidamente da una fotografia e da una capacità attoriale che qui ritrova la sua massima espressione.

  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.7/10

Summary

Incorniciati da una splendida fotografia e da una regia di livello, le interpretazioni delle due nuove attrici rendono giustizia al delicato momento di passaggio dell’adolescenza descritto in questi episodi; sullo sfondo un rione mutevole anch’esso, di cui vengono ben ritratti contemporaneamente i sicuri ma claustrofobici confini e le crepe di speranza che vi fanno breccia.

Porcamiseria

8.7

Incorniciati da una splendida fotografia e da una regia di livello, le interpretazioni delle due nuove attrici rendono giustizia al delicato momento di passaggio dell'adolescenza descritto in questi episodi; sullo sfondo un rione mutevole anch'esso, di cui vengono ben ritratti contemporaneamente i sicuri ma claustrofobici confini e le crepe di speranza che vi fanno breccia.

Storia 9 Tecnica 8 Emozione 9
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