L’Amica GenialeL’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: la scuola come unico riscatto?

Season Recap L'Amica Geniale - Storia del Nuovo Cognome, grazie ad una sceneggiatura mai banale e una galleria di personaggi iconica, si riconferma come uno dei prodotti italiani di cui essere più orgogliosi.

9.0

Elena e Lila rappresentano, attraverso le parole di Elena Ferrante e la descrizione della loro controversa amicizia nella tetralogia letteraria e nella serie L’Amica Geniale, due modi diversi di reagire ad uno scenario sociale compromesso che, come una spirale oscura, tende a trascinare tutti i suoi attori in un abisso di violenza e miseria. Dopo l’infanzia condivisa tra i vicoli del rione, Elena e Lila si configurano, sempre di più, come due rette parallele che si intersecano, in via eccezionale, solo in pochi momenti della loro vita.

Tuttavia, pur essendo sempre più distanti e coinvolte in scenari antitetici, Lila e Lenù riescono a mantenere salda la loro dinamica relazionale, caratterizzata sì da un puerile affetto, ma anche da competizione e lieve antagonismo. Un’amicizia femminile che valica i confini della narrazione tradizionale (vedi per esempio “Piccole donne” di L.M. Alcott), e ci mostra, senza finzione e senza retorica, la vasta gamma di emozioni di cui è composto ogni rapporto sociale.

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Lila vive, in tutta la seconda stagione, una parabola discendente. Dopo il matrimonio, resta intrappolata in una serie incessante di scelte sbagliate e conseguenze collaterali ancora più nefaste. Vaga disorientata dalla casa di Stefano al rifugio d’amore con Nino, dalla salumeria al negozio di scarpe in Piazza dei Martiri, dalla dolce estate ischitana al rigido inverno a San Giovanni a Teduccio, priva di un piano da seguire. È una mina vagante, in balia delle sue emozioni che non solo non governa, ma acuisce in modo esponenziale. Sempre pronta allo scontro, incapace di mediare o trovare un compromesso, Lila esaspera chiunque le sia vicino. Con questo atteggiamento oppositivo, non riesce a risolvere la criticità dei suoi rapporti personali. La sua intelligenza proverbiale diviene, così, succube del suo temperamento, fino a scomparire.

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Ciò ci insegna una grande verità: il talento naturale, senza l’esercizio, si azzera se non incanalato in un giusto metodo. Con la presunzione di pensare più velocemente di tutti, Lila si configura come l’unico personaggio che vaga per tentativi ed errori, trasformandosi nell’unica antagonista di se stessa. Così ostinata a dire no a qualunque cosa le viene proposta, non si accorge di peggiorare ancora di più la sua posizione. La scena finale che contrappone Elena, laureata e vestita in modo elegante, e lei con il camice di lavoro, in una fabbrica senza diritti, è il simbolo del percorso delle due protagoniste.

Lila si è persa, non solo per non aver potuto (o voluto) frequentare la scuola, ma anche perché, nelle avversità in cui si è trovata coinvolta, non ha saputo districarsi, né piegare gli eventi alle proprie condizioni. Alla fine della stagione, Lila passa dal Rione ad una periferia ancora peggiore, da proprietaria ad operaia, da moglie a ragazza madre, in una spirale discendente che segna il dramma della sua storia. Una storia maledetta.

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L’unico percorso di formazione de L’Amica Geniale è quello di Lenù. Da ragazza introversa, sempre nell’ombra di Lila, diviene una giovane scrittrice, laureata con il massimo dei voti, in una delle più prestigiose università italiane. L’unico discrimine tra la conditio di Elena e quello di Lila è la scuola. Attraverso la formazione scolastica e la guida delle sue insegnanti, Elena sopravvive al rione. In sordina, silenziosamente, anno dopo anno, Lenù compie un passo indietro da quel labirinto grigio di violenza e sopraffazione da cui è sempre più disgustata. Pur avendo sviluppato un complesso di inferiorità in seguito al confronto con Lila, pur con un’autostima bassa e un carattere mite, Elena riesce a seguire i consigli delle persone che incontra e ad avere la costanza per raggiungere gli obiettivi prefissati.

L’unico discrimine tra la conditio di Elena e quello di Lila è la scuola

Tuttavia, pur avendo avuto un percorso assolutamente ascendente, Elena non risulta mai la vera artefice del proprio destino. Esegue semplicemente le direttive altrui. La scelta del liceo, l’accesso alla Normale, la pubblicazione del libro sono tutti eventi innescati da altri personaggi, a cui lei, nel modo diligente e ubbidiente che la caratterizza, si adegua. Ciò spiega il motivo per cui Lenù resta sempre la stessa. Anche dopo aver raggiunto risultati straordinari, quella sensazione di disagio e di essere sempre meno non l’abbandona mai. Addirittura i diari infantili di Lila la mettono in crisi, la fanno sentire piccola. Di fronte alle critiche al proprio libro, non riesce a sostenere la sua tesi. L’unico slancio propositivo di Lenù è la scrittura febbrile del suo romanzo, che si configura (come spesso accade in letteratura) come un processo di catarsi e metabolizzazione dei drammi vissuti.

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La bravura di Elena Ferrante consiste proprio in questo: nell’aver creato due personaggi che non possono essere definiti in modo univoco e categorico, i cui tasselli delle loro personalità sono così molteplici da renderne impossibile una presentazione stereotipata. Lo stesso rapporto tra Elena e Lila non è privo di profonde contraddizioni. Un’altalena di amore e odio, tenerezze e gelosie, che fa oscillare le due ragazze dal ruolo di amiche a quello di antagoniste, in un turbine di emozioni contrastanti, figlie proprie dell’adolescenza e dello scenario in cui vivono. Alla loro giovane età, hanno già sperimentato tutti i molteplici volti della violenza: quella riconoscibile che si manifesta attraverso le percosse (Stefano) , quella subdola e manipolatrice e per questo più pericolosa (i due Sarratore), quella sociale che annienta e irride i più fragili come accade ad Antonio e Melina.

Elena Ferrante, attraverso gli occhi di Lenù e Lila, ci restituisce la fotografia del tessuto sociale degli anni ’50, in modo mai apertamente didascalico e per questo più efficace. Individua come unica possibilità di salvezza e riscatto la scuola, ma non in modo così semplicistico, in quanto Nino ed Elena, pur essendo figli dello stesso percorso, sono agli antipodi della scala sociale. La scrittrice, infatti, rifiutando ogni tesi dogmatica, mostra come conseguire semplicemente un diploma non costituisca automaticamente il biglietto di uscita da quel mondo.

Elena assimila ciò che studia, modificando le strutture del proprio pensiero. Nino, invece, usa le conoscenze acquisite in modo pretenzioso, per vantarsi nei salotti letterari e per costruirsi una maschera da intellettuale impegnato, che non corrisponde alla realtà. C’è una scollatura tra ciò che studia e ciò che è, a dimostrazione di come il sapere acquisito sia il frutto di una semplice e meccanica memorizzazione.

Elena Ferrante, attraverso gli occhi di Lenù e Lila, ci restituisce la fotografia del tessuto sociale degli anni ’50

La scuola è l’unico riscatto possibile. Lo si grida a gran voce in ogni tassello di questa storia. Ma la scuola di Elena, non di Nino. La vera cultura, non quella da vetrina. La conoscenza che diventa una finestra aperta sul mondo, non un alibi ai propri controversi atti.
L’Amica Geniale riconferma la potenza espressiva e ideologica della propria struttura narrativa. Elena Ferrante, grazie anche alle interpretazioni magistrali di Margherita Mazzucco e Gaia Girace, riesce a penetrare nell’inconscio di Lenù e Lila, facendo emergere sogni alternati alle angosce più cupe, attraverso una sceneggiatura empatica che rende lo spettatore partecipe e consapevole delle innumerevoli sfumature dell’animo di queste due giovani donne.

  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
9/10

In Breve

Con un ritmo serrato, una fotografia eccellente e una sceneggiatura mai banale, L’Amica Geniale conferma le sue potenzialità, raggiungendo l’eccellenza.

Porcamiseria

9

Con un ritmo serrato, una fotografia eccellente e una sceneggiatura mai banale, L'Amica Geniale conferma le sue potenzialità, raggiungendo l'eccellenza.

Storia 9 Tecnica 9 Emozione 9
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