Chernobyl1×02 Please Remain Calm

La seconda puntata di Chernobyl non lascia insoddisfatti: si conoscono i personaggi principali e la trama continua il suo corso grazie a una sceneggiatura ben pensata, nonostante qualche incertezza storica.

8.3

La nuova serie dell’HBO su uno dei disastri più importanti nella storia dell’umanità continua a non deludere e, anzi, l’angoscia cresce ulteriormente. Ancora una volta, tutto di alto livello e anche le nostre paure maggiori riguardo all’appropriazione dell’evento da parte di una compagnia televisiva americana e alla troppa americanizzazione degli avvenimenti si stanno rivelando infondate.

Questo secondo episodio è ben diverso dal primo, e lascia trasparire come gli sceneggiatori abbiano riflettuto a lungo su come strutturare l’intera stagione: se nel primo la storyline è più dispersiva e si concentra solamente sull’evento in sé proprio per non rappresentarlo come mediato dalla soggettività di un singolo, questa 1×02 è completamente l’opposto. I personaggi che sono serviti nel primo episodio come contorno al disastro vengono abbandonati e lasciano il posto agli attori che, anche soltanto per i loro nomi, saranno i cardini della serie.

Stellan Skarsgård è Shcherbina, politico incaricato della supervisione del disastro e inviato a Chernobyl direttamente da Mosca. È affiancato da Legasov, interpretato da Jared Harris, importante scienziato sovietico che entra a fare parte del processo investigativo del governo per cercare non solo di fare luce sulle cause del disastro, ma anche di isolare il nucleo distrutto e porre fine alle emanazioni radioattive. La sua figura è il cardine della puntata e porta un inizialmente scettico e sicuro dell’insignificanza del disastro Shcherbina a riconsiderare le proprie posizioni.

È soltanto grazie allo scienziato che i cittadini di Prypjat sono evacuati, e il suo personaggio si trasforma in pochissimi minuti nell’eroe dalle conoscenze infinite, che cerca di far sentire la propria voce a chi occupa posizioni più alte della propria e che è pronto a sacrificarsi per il bene dell’umanità: qui, forse, vediamo una figura leggermente stereotipata e che risponde per alcuni aspetti a quei canoni tipici da film americano. Ma, appunto, solo da un certo punto di vista: nel mettere in sicurezza la zona, entrambi hanno solo minime esitazioni a condannare a morte uomini a causa delle protezioni di bassa qualità. Se da una parte tre lavoratori sono disposti a sacrificarsi per il bene del proprio paese, sono in realtà condannati a morte ancora prima di portare a termine il compito a loro assegnato a causa di attrezzature difettose.

Terzo personaggio di grande importanza si rivela essere Ulana Khomyuk, interpretata da Emily Watson, sulla quale abbiamo un po’ più di riserve in quanto studiosa fittizia e inserita nella storia dagli sceneggiatori. Scienziata che riesce ad approcciare Legasov e a sottolineare come una decisione presa per isolare il nucleo scoperto potesse, in realtà, causare una catastrofe ancora maggiore – tra l’altro, strano che Legasov stesso non se ne fosse accorto – diventa parte del team di Chernobyl.

Ora, dal punto di vista storico è abbastanza inverosimile che una donna, tra l’altro sbucata quasi dal nulla, potesse sedersi al tavolo del consiglio dei ministri, vista la poca rappresentazione femminile nell’URSS dell’epoca. D’altro canto, però, lo sceneggiatore stesso Craig Mazin ha spiegato in uno dei podcast dedicati alla serie come il personaggio di Ulana Khomyuk sia una rappresentazione di tutte quelle donne nell’ombra che, ai tempi, avevano posizioni come dottoresse e chimiche – a quanto pare, all’epoca il 40% dei dottorandi in chimica erano donne. Però è un po’ bizzarro vederla dire la propria davanti a Gorbachev.

In definitiva, la serie continua ad emozionare e, escludendo qualche lieve stranezza, a regalarci uno sguardo interessante sugli avvenimenti del 26 aprile 1986. In ogni caso, meglio non considerarla come un documento storico ma come, appunto, una serie tv – di alta qualità, ma pur sempre una serie tv.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8.3/10

Summary

La seconda puntata della serie dell’HBO continua a non deludere: nonostante qualche incertezza storica, rimane imperdibile sotto ogni altro punto di vista.

Porcamiseria

8.3

La seconda puntata della serie dell'HBO continua a non deludere: nonostante qualche incertezza storica, rimane imperdibile sotto ogni altro punto di vista.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 8.5
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