Chilling Adventures of SabrinaChilling Adventures of Sabrina Parte 3: Discesa all’Inferno

Season Recap Ogni azione ha delle conseguenze. Sia le azioni compiute nella seconda parte della serie, sia quelle che una Sabrina mai così impulsiva e irresponsabile compirà in questa terza parte, portando a una serie di eventi disastrosi e potenzialmente apocalittici.

5.7

La terza parte delle avventure di Sabrina aveva il compito di mantenere un buon livello per questa serie a cavallo tra il soprannaturale e il teen drama, e visto il finale della seconda parte gli elementi per una stagione intrigante c’erano tutti.
Avevamo Lucifero detronizzato, imprigionato nel corpo di Nick e sostituito con Lilith; Padre Blackwood in fuga coi gemelli, inseguito da una coppia d’eccezione di cacciatori quali PrudenceAmbrose; la congrega salva e bisognosa di rimettersi in piedi con la guida di Zelda, e chiaramente Sabrina, decisa in qualche modo a salvare il suo amato dal fato che si era imposto sacrificandosi per lei.
Di spunti ce n’erano a bizzeffe, insomma, e in un certo senso sono pure stati utilizzati. Il problema è il come.

Già nel primo episodio si nota quale sarà uno dei motori di questa terza parte, ovvero una tendenza più smaccata del solito di Sabrina di fare le cose di testa sua, senza un piano, senza neanche l’ombra di un progetto per far funzionare le cose. Lei agisce perché le va, perché lo vuole, perché così deve essere. Assistiamo alla rappresentazione più brutta, stereotipata e becera che si potesse fare sul mondo degli adolescenti: agisce d’impulso, senza pensare, volendo solo soddisfare il suo desiderio immediato. Priva di capacità di pensare oltre l’adesso, mette continuamente in pericolo se stessa, gli amici e tutti quanti la circondino grazie alle sue azioni, ed essendone consapevole cerca di tenere il tutto nascosto alle zie, gli adulti di riferimento.
Un comportamento che in una certa misura ci potrebbe anche stare, ma che qui viene portato all’esasperazione rendendo per la prima volta la protagonista della serie praticamente insopportabile, sia nella sua costante impulsività sia nella sua filosofia esageratamente ottimistica per la quale “in qualche modo le cose si sistemeranno, qualcosa accadrà a mettere tutto a posto“.

E’ la rappresentazione più brutta, stereotipata e becera che si potesse fare sul mondo degli adolescenti

Per esempio, nel primo episodio è ossessionata dal bisogno di andare a salvare Nick all’inferno.
Una cosa comprensibile, visto che Nick è\era il suo ragazzo e che si era sacrificato per salvarla, sigillando dentro di sé nientemeno che Lucifero. Però, sai anche che per l’appunto Nick sta bloccando il grande villain delle prime due parti, il padre di Sabrina, che porta morte e distruzione. Visto che un mesetto prima solo il sacrificio di Nick lo aveva fermato, come conta di intrappolarlo se salva il ragazzo?
Non lo sa.
Intanto lo vuole togliere dall’inferno, per poi nasconderlo nello scantinato della scuola circondato da un cerchio di protezione, in attesa di trovare un modo per sistemare le cose.
Chiaramente una situazione del genere porterà a ogni sorta di disgrazia, come era prevedibile.
Tutti noi spettatori, guardando la serie, passiamo il tempo commentando “questa è una gran brutta idea, sicuramente le cose andranno male in questo modo” e scoprendo di aver sempre ragione.

Il gruppo degli amici di Sabrina, centrale nella prima parte e poi sempre più marginale andando avanti, qui diventa sempre più parte dello sfondo. E quando si cerca di portarli in primo piano la cosa appare talmente forzata da sembrare ridicola: se Sabrina vuole fare un viaggio all’Inferno alla ricerca di Nick, perché invece di cercare l’aiuto di streghe o stregoni porta con sé i tre amici che laggiù saranno completamente inutili e privi di alcun potere? Sembra un volerli mettere in pericolo tanto per farlo, tanto più che la loro assenza non avrebbe cambiato assolutamente niente.
Ormai Sabrina è più strega che teenager, e ai livelli cui sta giocando questo gruppetto di amici non è di alcun aiuto.
Un po’ di importanza torneranno ad averla con la trama dei pagani che cercheranno di conquistare Greendale, anche se più che altro -di nuovo- si tratterà di trovarsi in mezzo a giochi più grandi di loro dovendo venire salvati dall’amica.

Ci sono comunque anche lati positivi, in questi nuovi episodi.
Zelda, da direttrice, cerca di apportare cambiamenti alla scuola alla luce delle verità scoperte su padre Blackwood e Lucifero, e ancor di più quando si ritrova ad affrontare la crisi più grande mai immaginata: la congrega priva di poteri, i nemici alle porte e nessun aiuto possibile in vista.
Una lotta per la sopravvivenza minata pure dai costanti attacchi di Blackwood/Lucifero, che però incomprensibilmente passa il tempo a orchestrare piccoli dispetti invece di affrontare gli avversari di petto.

E non è male neanche l’evoluzione di Sabrina, che poco a poco diventa sempre più presa e interessata dagli affari infernali (anche se la cosa è più accennata che mostrata). Poco presente per gli amici, poco presente per la congrega, spesso richiamata da Lilith ai suoi doveri. Fino alla sua presa di consapevolezza nel finale, con l’ennesima soluzione utile sul momento ma che sicuramente porterà enormi problemi in futuro.

Ecco, qualche ultimo appunto sul finale.
Sarebbe potuto anche essere interessante, non fosse che la portata del disastro nel penultimo episodio aveva distrutto ogni possibile credibilità per l’episodio stesso: se si esagera, poi è chiaro che nessuno si aspetterà qualcosa di diverso da quanto successo nel finale.
L’intera questione del loop temporale poi, per quanto intrigante, pare però totalmente sbagliata per logica: affinché la Sabrina Futura liberi la Sabrina Presente, la prima deve essere stata liberata da qualcun altro -il loop mica si genera spontaneamente!-; se poi nel finale si rompe il loop, e se la Sabrina Futura non libera la versione più giovane di sé -ma anzi ne previene l’imprigionamento- allora si va a creare un bel paradosso temporale, come fa notare il povero Ambrose.
Anche sulle reliquie ci sarebbe parecchio da dire: oggetti mistici maledetti e introvabili, di enorme potere, il cui ritrovamento sancirà il diritto a sedere sul trono.
E li trovi dopo tipo qualche ora di ricerca in biblioteca? Davvero?
L’intera gara con Caliban sembra una buffonata, proprio per questo, e abbiamo anche il tentativo di umanizzare il principe infernale con la sua proposta di alleanza a Sabrina… un episodio di avvicinamento e poi nemici come prima?
E nel finale, come si è liberato Blackwood? Succede tutto quello che succede, e sia Sabrina che la congrega dimenticano di controllare il vecchio nemico, o i gemelli, o lo stramaledetto uovo?

La serie è scorrevole e da vedere, gradevole come sempre, ma ci sono voragini logiche in questa terza parte che fanno a pugni con la sospensione dell’incredulità. E la rappresentazione di Sabrina teenager è talmente brutta da far paura, a prescindere dai suoi spaventosi poteri. Si spera che futuri episodi riescano a correggere il tiro, ma la frittata infernale è cotta, e a tratti abbrustolita.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 4/10
    Emozione - 4/10
5.7/10

Summary

La terza stagione di Sabrina vede la ragazza divisa tra la vita normale, la vita da strega e l’inferno. Il bilanciamento tra queste tre realtà risulterà difficoltoso, e molte scelte insensate renderanno complicato anche per lo spettatore seguire con piacere la nuova storia della giovane strega.

Porcamiseria

5.7

La terza stagione di Sabrina vede la ragazza divisa tra la vita normale, la vita da strega e l'inferno. Il bilanciamento tra queste tre realtà risulterà difficoltoso, e molte scelte insensate renderanno complicato anche per lo spettatore seguire con piacere la nuova storia della giovane strega.

Storia 6.5 Tecnica 6.5 Emozione 4
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