Inizialmente non ho ben capito l’idea, da parte della produzione di Legends of Tomorrow, di dividere il pilot in due parti trasmettendole però a distanza di una settimana l’una dall’altra. Tanto valeva fare due puntate distinte, ognuna col proprio titolo, vista l’apparente autoconclusività della prima. Ora, però, è tutto chiaro: Pilot Part 2 continua infatti ad esplorare il mondo introdotto nella prima tranche e, soprattutto, i suoi personaggi, catapultandoci al centro dell’azione e, se vogliamo, shockandoci. Prima di addentrarmi nella recensione, però, ve lo dico: non ci avrei mai scommesso un soldo bucato, ma a me Legends of Tomorrow piace tantissimo.
Ritenta e sarai più fortunato
Come diceva il buon Giuseppe nella scorsa recensione, la coralità è un aspetto difficilissimo da rendere in una serie tv (ma anche negli altri media): vanno esplorate le personalità di tutti i personaggi in gioco, ne vanno analizzate le dinamiche di gruppo senza lasciare nessuno da parte. E se già questo è difficile per un collaudato gruppo di autori come quello di Legends of Tomorrow, pensate a quanto dev’esserlo per Rip Hunter, che si ritrova tra le mani un manipolo di esagitati – tra cui, ricordiamolo, almeno due criminali – senza sapere bene come gestirlo.
La scoperta delle sue bugie, o quantomeno omissioni, ne ha messo in discussione il già traballante ruolo di leader, spingendo le otto wannabe leggende ad agire da soli, provando a intercettare Vandal Savage a un raduno di terroristi in Norvegia. La missione, nonostante ci regali scene d’azione esaltanti, è un successo solo in parte: Savage non viene catturato né fermato (anche per colpa di un Damien Darhk tale e quale a quello del 2016, ma quanti anni ha?!) ma per fortuna l’esplosione della bomba nucleare in suo possesso viene assorbita da Firestorm evitando una strage. Il vero problema si presenta però poco dopo: nella battaglia, Ray Palmer/Atom perde un pezzo della sua tuta, creando un paradosso temporale che cambia il futuro del pianeta in maniera, se possibile, ancora peggiore rispetto a quella che abbiamo visto nella prima parte del pilot.
Parte così la nuova missione del team: recuperare il pezzo di Atom prima che Vandal Savage possa farne un’arma. Per fortuna, le dinamiche cambiano e il gruppo si smembra, dandoci modo di conoscere meglio tutti i protagonisti in campo, spianando così la strada a ciò che ci auspicavamo una settimana fa: un approfondimento dipanato nell’arco dell’intera stagione, accentrando il focus di ogni episodio su un membro del team.
Are you sure we haven’t met before?
Il team si divide così in diverse squadre: Ray, Snart e Rory si occupano di rubare recuperare il pugnale che diede a Hawkman e Hawkgirl – e a Savage – il potere/condanna della reincarnazione; Kendra e Carter fanno un corso avanzato di lingue morte, mentre Sara, Jax e il professor Stein si fanno una scampagnata in un college per conoscere il Martin Stein dell’epoca e usare i suoi congegni per localizzare il pezzo della tuta di Atom.
È, quindi, proprio su Stein che si concentra questo episodio. Il poter parlare con la propria versione giovane, sprezzante e arrogante – e il vederlo (o vedersi) flirtare con White Canary – lo costringe a mettere in discussione le proprie convinzioni, le proprie scelte e i propri traguardi raggiunti e/o ancora da raggiungere. Una consapevolezza che arriva dapprima con l’ennesimo pasticcio temporale, che rischia di fargli perdere per sempre la cara moglie, e in seguito con un confronto a cuore aperto con Jax, l’unica altra persona (oltre alla già citata moglie) ad avergli cambiato la vita. Ora Firestorm è più unito che mai, pronto a lanciarsi sul campo di battaglia.
One out, seven left
Battaglia, questa, ancora tutta da giocarsi: il piano dei nostri “eroi” va di nuovo in fumo, ma questa volta a pagarne le conseguenze non è più la timeline – che torna al suo stato originale, per quanto tremendo sia – bensì Hawkman: il povero Carter ci rimette, è il caso di dirlo, le penne per mano di Vandal Savage, senza nemmeno avere il tempo di scoprire che Kendra, intanto, si è “ricordata” del suo amore per lui.
A meno di particolari svolte narrative, che con questi viaggi nel tempo non sono mai da escludere, il team perde così un pezzo che però, duole dirlo, non è mai stato davvero importante. Hawkman è sempre stato il personaggio meno delineato di tutti: ha condiviso praticamente lo stesso screentime di Hawkgirl, la quale però ne è risultata una figura un po’ più a tutto tondo, o che comunque si è rivelata più interessante da approfondire. Ecco così che la morte di Carter non stupisce, essendosi caratterizzato fin da subito come il personaggio più sacrificabile.
La morte di Hawkman, insieme all’incredibile serie di paradossi temporali messa in modo dalla squadra e all’intervento di Rip, è così il collante per le restanti Legends of Tomorrow, che ritrovano l’unità (che vedremo quanto durerà) e la determinazione per proseguire la loro missione attraverso il tempo.
Insomma, inutile fare gli snob e negarlo: Legends of Tomorrow è terribilmente divertente. Le scene d’azione sono spettacolari e la squadra si dimostra coesa e ben assortita, dando vita a un gruppo di sociopatici a cui fino a qualche settimana fa non avresti dato una lira ma che invece si sta dimostrando degno di sostenere un’intera serie sulle proprie spalle. Non è la serie perfetta e non vuole esserlo, ma svolge davvero bene il suo sporco lavoro, ossia intrattenere e divertire per 40 minuti abbondanti lasciandoti la curiosità e la voglia di proseguire. E poi diciamocelo serenamente: questi due primi episodi sono stati decisamente al di sopra di un qualsiasi episodio di The Flash di quest’anno. Confermo perciò il giudizio della prima parte e, anzi, aggiungo un mezzo voto: beccati questo, Barry Allen.
Damien Darhk: trying to destroy the world since 1975.
bello Damien Darhk che fa bordello anche nel 1975 #LegendsOfTomorrow
— geo. (@heyitsgeorgia_) January 29, 2016
E peraltro finire in gabbia pare sia la storia della sua vita.
Amo il suo modo di fare, amo le sue battute, amo tutto di lui. #LegendsOfTomorrow pic.twitter.com/RH6QJO0SZR
— jess.🦄 (@jess_garavaglia) January 29, 2016
Non sei l’unica.
A me comunque non è che dispiaccia così tanto per Carter. #LegendsOfTomorrow
— Gloria 💛💙 ⁵/₁₁ (@gloriadandretta) January 29, 2016
Cioè, le basi!
Se questi avessero visto due episodi di Doctor Who avrebbero capito che non si può alterare la linea temporale. #LegendsOfTomorrow #1×02
— Mary (@girlwhowaits_) January 29, 2016
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