DC's Legends of Tomorrow1×03 Blood Ties

Mentre il nostro team di outsiders è ancora bloccato nel 1975, e noi con loro, è il sangue il centro tematico di questo terzo episodio di Legends of Tomorrow. Gli autori proseguono con la scelta, decisamente azzeccata e funzionale, di spezzettare il gruppo di Leggende, riunendolo solo in vista delle scene d’azione finali: questo rimescolamento continuo, questo ri-abbinamento, di […]

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Mentre il nostro team di outsiders è ancora bloccato nel 1975, e noi con loro, è il sangue il centro tematico di questo terzo episodio di Legends of Tomorrow. Gli autori proseguono con la scelta, decisamente azzeccata e funzionale, di spezzettare il gruppo di Leggende, riunendolo solo in vista delle scene d’azione finali: questo rimescolamento continuo, questo ri-abbinamento, di volta in volta, tra personaggi diversi, si rivela quindi un ottimo modo per approfondire tutti i membri della squadra in egual modo, anche in un episodio tutto sommato riempitivo come Blood Ties.

DC's Legends of Tomorrow 1x03 Blood Ties Recensione

Sete di sangue: Sara e Rip

La caccia a Vandal Savage continua. Tocca a Sara Lance, questa volta, sostenere Rip Hunter durante una sua crisi di self confidence: è palese, infatti, la totale mancanza di un piano d’azione – “dobbiamo fermare Savage”, senza la minima idea del come, non è sufficiente – e veniamo anche a conoscenza di un suo precedente tentativo di risolvere il problema a monte, assassinando il pericoloso immortale direttamente nell’Antico Egitto. Diciamocelo, in effetti è la prima soluzione a cui abbiamo pensato anche noi, decisamente più comoda che inseguire Savage nelle pieghe dello spaziotempo, ma il tentativo in questione è andato male a causa di un rimorso di coscienza di Rip, costringendolo così a chiamare le Leggende come “piano B”.

Sara, dicevamo, infonde a Rip il coraggio necessario e gli dà anche un ottimo piano: colpire il villain direttamente al portafogli, rallentando così la sua possibilità di conquistare il mondo. Inutile dire che il piano va a buon fine solo in parte: Vandal Savage possiede un intero istituto di credito privato – e chissà da quanto, essendo uno dei più antichi del mondo – i cui dipendenti sono suoi adoratori veri e propri. Senza contare che Savage ha recuperato il corpo di Carter/Hawkman e ne sta usando il sangue per dare a se stesso e ai suoi uomini un’innaturale lunga vita. La battaglia perciò si fa decisamente complicata, non solo per i già citati imprevisti, ma anche a causa della sete di sangue che White Canary torna a manifestare.

Laddove, perciò, un intervento di John Constantine non era bastato a placare la blood lust – che giusto questa settimana è tornata ad attanagliare anche Thea – arriva invece un discorsetto di Rip Hunter sull’essere, e sull’ambire ad essere, migliori, ed ecco che magicamente la nostra Sara evita di uccidere il direttore della banca sfogandosi sul parquet. Davvero basta così poco? Davvero non servono magie di Damien Darhk o esorcismi vari? O semplicemente Sara è più forte di Thea (che comunque è stata addestrata dall’attuale Ra’s Al Ghul)? Una piccola incongruenza nell’Arrowverse o un escamotage narrativo semplicemente mal riuscito? A voi la parola nei commenti.

DC's Legends of Tomorrow 1x03 Blood Ties Recensione

Nel sangue, letteralmente: Ray, Stein e Kendra

Nello scorso episodio abbiamo dovuto dire addio a Carter, ma anche la nostra Hawkgirl ha passato momenti decisamente migliori. Nemmeno l’avanzata tecnologia medica di Gideon e della nave di Hunter riesce a evitare un peggioramento delle sue condizioni, che a causa di schegge di metallo nel flusso sanguigno sembrano più che mai critiche.

I due scienziati del team, Ray Palmer e il dottor Stein, cercano così una cura, arrivando a una soluzione tanto rischiosa quanto potenzialmente efficace: usare l’armatura di Iron Man Ant-Man Atom per rimpicciolirsi fino alle dimensioni di un globulo rosso e distruggere uno per uno i microscopici frammenti metallici. Roba che neanche Salto nel buio o Siamo fatti così, insomma. Il tema del sangue, centrale in questo episodio, viene quindi declinato qui nella maniera più letterale possibile.

Un ottimo pretesto, questo, per tornare a parlare dei problemi di autostima di Ray, il cui personaggio, fin dai tempi di Arrow, ha sempre faticato ad emergere in un mondo già popolato da eroi. Nato proprio per non sentirsi mai più debole e inutile dopo la morte della fidanzata, Atom ha ancora adesso qualche difficoltà, non riuscendo a trovare una propria identità e scoraggiandosi subito dopo il primo tentativo di salvataggio di Kendra. Toccherà a Stein, protagonista di un percorso simile nello scorso episodio, dargli il coraggio e la motivazione necessari a tornare a credere in se stesso e nelle proprie capacità, non senza una discreta dose di psicologia inversa. La dinamica tra i due funziona – ricorda in un certo qual modo il rapporto Stark/Banner nell’universo Marvel – anche grazie a un Victor Garber sempre sopra le righe che riesce a dar vita a un personaggio che, nella sua arroganza, ha comunque a cuore il destino delle Legends of Tomorrow e di ogni singolo componente della squadra.

DC's Legends of Tomorrow 1x03 Blood Ties Recensione

Legami di sangue: Snart, Rory e Jax

L’ultima declinazione del tema sanguigno è in chiave famigliare. Abbiamo già conosciuto il padre di Captain Cold all’inizio dell’attuale stagione di The Flashe abbiamo già un quadro abbastanza completo su che razza di stronzo padre degenere sia. Non sorprende, perciò, che Snart decida di sfruttare la sua presenza nel 1975 per cambiare il corso degli eventi: in barba a qualsiasi avvertimento di Rip sul modificare la timeline, il piano di Snart prevede di evitare che il padre finisca in prigione, in modo da prevenirne gli abusi sul piccolo Leo e sulla sorella e garantendo quindi a sé stesso un futuro sereno e, forse, una vita non criminale. Torna quindi, di nuovo, il desiderio inconscio di cambiare strada che già avevamo visto in The Flash, dove Snart ha spesso aiutato il supereroe con malcelata soddisfazione, e la scena con il piccolo Leo – il bambino con più sangue freddo della storia – è quasi commovente.

Il piano non riesce, la Storia non viene modificata – non staremo qui a disquisire sulla logica dei paradossi temporali in questa serie – e Snart senior, incorreggibile, finisce comunque in prigione. Nulla di fatto, quindi, ma chissà che la cosa non induca nel personaggio interpretato da Wentworth Miller un’ulteriore spinta verso il Lato Chiaro della Forza. Ah, in tutto ciò, Jax e Rory (che però si distingue sempre per stupidità) sono presenti ma non pervenuti.

DC's Legends of Tomorrow 1x03 Blood Ties Recensione

Un episodio filler, quindi, questo Blood Ties: l’ennesimo scontro con Vandal Savage concluso senza successo (davvero ne vedremo uno in ogni puntata?) e un po’ di approfondimento delle dinamiche all’interno del gruppo di wannabe supereroi. Ciò è male? No, non necessariamente: l’episodio intrattiene, diverte, e il gruppo continua a funzionare (anche se per forza di cose in ogni puntata qualcuno viene lasciato da parte, nonostante le migliori intenzioni). Certo, Legends of Tomorrow è una serie mid-season di soli 12 episodi, e ci aspetteremmo meno riempitivi rispetto alle serie madri che invece devono riempire un’intera stagione; così come ci aspetteremmo anche una trama che non ricada nella ripetitività dello scontro con il big villain che inevitabilmente finisce male, ma che fornisca più spunti narrativi e risulti più coesa nell’arco dell’intera stagione. Tre porcamiseria e mezzo, quindi, di fiducia: Legends deve continuare a divertire a questi livelli ma, allo stesso tempo, deve riuscire a fare il grande passo, e andare oltre.

3.5

 

Note

  • Difficile non notare l’enorme citazione di Rip: “I’ve seen Men of Steel die and Dark Knights fall.” A chi si starà mai riferendo?
  • Sara ribadisce a Rip la sua natura di “good man“, fornendo un riferimento (inconsapevole?) all’episodio di Doctor Who titolato A Good Man Goes to War, dove era proprio il personaggio di Darvill il buon uomo a unirsi alla battaglia.
  • Stein: “It’s the size of an iceberg. It seems highly unlikely that you could miss it.”
    Ray: “That’s probably what they said on the Titanic.”
    Una battuta che fa probabilmente riferimento al ruolo di Victor Garber proprio nel kolossal di James Cameron.

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