Doctor Who12×01 Spyfall, Part 1

Season Premiere La dodicesima "nuova" stagione del Dottore inizia col botto, regalandoci una storia che non ci saremmo aspettati, un gran colpo di scena e soprattutto un episodio elettrizzante come da tempo non si vedeva.

8.7

Si è fatta attendere, ma questa dodicesima stagione del nuovo Doctor Who non poteva cominciare in maniera migliore. Il Capodanno ci ha infatti regalato un episodio pieno di azione, citazioni, divertimento, mistero, colpi di scena, stupore. La promessa di avere molto altro da dire prima che questa storia sia finita.
Nel caso non si sia capito, si, il primo episodio della nuova stagione ci ha convinti in pieno.
Più nello specifico, era da parecchio tempo che chi scrive questa recensione non finiva di vedere un episodio del Dottore a bocca aperta, desiderando di parlarne con gli amici e controllando di corsa tra quanti giorni uscirà il successivo.

Abbandonando per un momento la gioia per questo episodio emozionante, cerchiamo di concentrarsi sul dovere.
Spyfall.
Già dal titolo si intuisce quale sarà il tenore di questo episodio (anzi, doppio episodio. Quanto manca all’Epifania?), una spy story in puro stile James Bond.
Infatti le scene iniziali sono tutte dedicate ad agenti segreti intenti in qualche missione in luoghi ben distinti del mondo, tutti attaccati da un misterioso avversario che li coglie di sorpresa. Un avversario chiaramente alieno vista la sua peculiarità e la serie in cui ci troviamo.
A seguire, auto nere e men in black compaiono a Sheffield per prendere a bordo la nuova famiglia del Dottore (che bello sentire Jodie al telefono chiamarli collettivamente col nome Fam!): con poche scene dedicate a ogni companion, scopriamo come se la stiano cavando e cosa stiano facendo.
Ryan ha finalmente superato i suoi passati problemi e si sta riappropriando della sua vita, Yaz continua il periodo di apprendistato in polizia, Graham ormai ha definitivamente sconfitto il cancro. E tutti continuano allegramente a girare per l’universo con il Dottore.
Ma ora sono arrivati gli uomini in nero. MI-6, l’agenzia segreta britannica, capitanata dall’agente C (Stephen Fry), che necessita dell’aiuto del Dottore per risolvere questa crisi globale riguardante gli attacchi alieni alle spie di tutte le agenzie mondiali.

Di certo il nemico è potente, visto che si rivela in grado di hackerare le auto del MI-6 trasformandole in armi, e utilizza questi sicari fatti apparentemente di luce e in grado di attraversare i muri come non esistessero.
Come se non bastasse, il Dottore e il suo cacciavite sonico non hanno la più pallida idea di cosa siano o da dove provengano, mentre il Tardis si scopre vulnerabile ai loro attacchi, incapace di tenerli a distanza.
A questo punto, assediata da nemici ignoti e apparentemente inarrestabili, Jodie decide di chiedere aiuto a una vecchia conoscenza, un ex-agente del MI-6 che ha abbandonato l’agenzia perché di vedute troppo ristrette.
L’agente O (Sacha Dhawan, benvenuto a bordo!) ha già incontrato il Dottore in passato, hanno già collaborato e lei si fida di lui. Malgrado un primo incontro che ci lascia un poco dubbiosi, passiamo buona parte del tempo da quando fa la sua comparsa in poi a chiederci quando abbia incontrato il Dottore, e che Dottore sia stato: è successo in qualche episodio della nuova serie, o della vecchia? O in un libro?

I tentativi di ricordarsi chi sia O rischiano quasi di farci trascurare la storia, che rivela una vera trama da film di spionaggio, con tanto di arsenale di gadget da James Bond affidato ai companion. E incredibilmente il più infantile con i gadget in mano si rivelerà un insospettabile Graham!
Gli indizi puntano al misterioso Daniel Barton, un altro ex-agente del MI-6 trapiantato in America e diventato praticamente Larry Page, con tanto di compagnia simil-Google nata come motore di ricerca e ormai più potente di molti Stati, ramificata in un’infinità di aziende più piccole e in grado di coprire svariati settori della tecnologia.
Così Yaz e Ryan, sotto la finta identità di una reporter e del suo fotografo, si intrufolano nella sede di Barton per scoprirne i segreti… e che segreti!
Nel frattempo, il Dottore e Graham vanno da O per cercare di scoprire qualcosa di più su questi attacchi e su queste misteriose creature.
Seguono gli inevitabili attacchi, durante uno dei quali Yaz viene apparentemente uccisa finendo altrove, in una sorta di foresta percorsa da impulsi luminosi che sembra essere collegata agli alieni… la loro matrice d’origine? la loro sorgente? la loro vera forma, di cui le creature luminose sono solo proiezioni? Lo scopriremo nei prossimi giorni, fatto sta che a un certo punto una creatura catturata da Yaz esplode e al suo posto torna in scena Yaz, quasi uno scambio tra due ostaggi prigionieri in territori a loro ostili. Interessante.

E fino a qui abbiamo una bella storia d’azione, con belle citazioni di James Bond, accenni a Google, e un bel ritmo.
Abbiamo anche un emozionante inseguimento in moto che si conclude con il gruppo che per un pelo riesce a salire sull’aereo di Barton prima che questo decolli.
Ma è qui che scatta il colpo di genio.
Abbiamo la grande rivelazione, il colpo di scena che sconvolge tutto, la carta che lascia a bocca aperta: l’identità dello spymaster, il burattinaio che muove gli alieni -spie aliene in procinto, a sentire loro, di impossessarsi dell’universo intero. Un’identità inaspettata, inattesa, gradita, sconvolgente. Che non scriveremo qui per non rovinare la sorpresa a chi non avesse ancora visto l’episodio, ma… wow!

Finalmente un colpo di scena veramente inaspettato

E quelle parole finali al Dottore, “tutto quello che pensi di sapere è una menzogna“. Potrebbero riferirsi semplicemente al concetto di realtà, o alla sua presunta conoscienza delle specie aliene, certo, visto che qui abbiamo creature totalmente aliene per il Dottore. Ma se Chibnall non ci gioca brutti scherzi, qui abbiamo a che fare con ciò che il Dottore pensa di sapere di sé, e dei Timelord. E questo crea un’attesa enorme, che speriamo non venga disattesa come quando nella passata stagione sono stati saltuariamente gettati degli accenni, poi caduti nel nulla.

Chibnall è riuscito a sorprenderci positivamente

Ecco, a proposito di Chibnall, va ammesso che ci ha sorpresi in maniera positiva.
Abbiamo criticato a lungo i difetti della sua prima stagione: la morale didattica sempre presente e urlata, la lentezza, l’assenza di una trama trascendente il singolo episodio, l’assenza di un villain per la stagione, l’assenza di nemici storici della serie. Potrebbe non essere andata così, ma sembrerebbe quasi che ci abbia letto e abbia deciso di dimostrarci che può correggere il tiro. Nel caso sia questo il caso, grazie Chris: non solo per leggerci, ma anche per averci dato un episodio spettacolare e per aver mostrato che lo scorso anno i balbettii erano solo dovuti al motore che si scaldava, con tutti i nuovi pezzi che dovevano ancora sistemarsi per bene nell’insieme.
Ora però continuiamo su questa strada, e speriamo in un finale di doppio episodio all’altezza di questo sfavillante inizio.

Post Scriptum: siamo consapevoli di qualche difetto nell’episodio. Tipo, se nei database del Dottore non c’è niente su questi alieni, perché andare da O ipotizzando abbia qualcosa di più rispetto a lei? Oppure, perché optare per lo scenico inseguimento in moto quando potresti usare un Tardis? Ma sono piccolezze, e annegano nel resto della storia. Andavano comunque citate, quantomeno per presa visione.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 9.5/10
    Emozione - 9.5/10
8.7/10

Summary

Non potevamo aspettarci un migliore inizio per la dodicesima stagione del Dottore: una bella storia piena di azione, riferimenti a un’altra icona britannica come l’agente Bond, un bel ritmo, un grande mistero, quello splendido colpo di scena finale. E Chibnall che sembra aver preso atto dei difetti della scorsa stagione, cancellandoli con una spugna. È chiaramente prestissimo per parlare della stagione appena iniziata, ma con questo inizio le aspettative ora sono enormi.

Porcamiseria

8.7

Non potevamo aspettarci un migliore inizio per la dodicesima stagione del Dottore: una bella storia piena di azione, riferimenti a un'altra icona britannica come l'agente Bond, un bel ritmo, un grande mistero, quello splendido colpo di scena finale. E Chibnall che sembra aver preso atto dei difetti della scorsa stagione, cancellandoli con una spugna. È chiaramente prestissimo per parlare della stagione appena iniziata, ma con questo inizio le aspettative ora sono enormi.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 9.5
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