Da Starling City ci spostiamo a Central City, per un episodio di The Flash tutto incentrato su Firestorm (o F.I.R.E.S.T.O.R.M. che dir si voglia) decisamente più action del precedente ma non del tutto soddisfacente.
Quando Firestorm – che abbiamo scoperto nello scorso episodio essere la fusione
(ok, scusate.) tra l’ex di Caitlin e il professor Martin Stein – uccide un ex-collega del professore stesso, l’uomo nucleare diventa improvvisamente di primaria importanza per tutto il team agli Star Labs.
Veniamo a conoscenza del fatto che la mente del metaumano è quella – geniale – del professor Stein, mentre il corpo è quello di Ronnie, ovviamente ben potenziato dalla materia oscura sprigionatasi dopo il famigerato incidente e ora molto simile alla Torcia Umana dei Fantastici 4, tant’è che mi aspetto di sentirlo urlare “FIAMMA!” da un momento all’altro.
Dopo un iniziale momento di riluttanza, e di conseguente scontro infiammato con Flash, Firestorm accetta di collaborare con Wells e i ragazzi per trovare una soluzione e riuscire a sdoppiare di nuovo i due personaggi. La cosa peraltro inizia a essere abbastanza urgente, perché lo scontro con Barry ha accelerato il processo di fusione, che ora è diventato parecchio instabile e minaccia di deflagrare provocando un’esplosione atomica che raderebbe al suolo Central City. Boom.
Mentre la soluzione prospettata dal dottor Wells è giusto un tantino estrema – ucciderli entrambi per mettere fine al processo di fusione -, Caitlin si impunta, arrivando a fare la voce grossa con Wells e optando per sfruttare il poco tempo rimasto e trovare una cura.
Firestorm sente tutto, e decide di fuggire lontano dalla civiltà (50 km da Central City, capirai) per limitare i danni dell’esplosione. Quando finalmente agli Star Labs mettono insieme un possibile rimedio, Barry e Caitlin si recano velocissimamente sul posto: la cura però non funziona e la puntata si chiude con Firestorm che esplode in un fungo atomico. Niente lieto fine quindi per questa puntata, anche se sappiamo che la storia proseguirà direttamente nel prossimo episodio.
Vi avevo però anticipato che l’episodio non era stato del tutto soddisfacente, e la spiegazione va ricercata nella sottotrama dedicata alle avventure amorose di Barry.
Tutta quella parte è un concentrato di cliché che mai mi sarei aspettato da una serie come The Flash, che finora difficilmente aveva sbagliato approccio. Si va dal triangolo amoroso Barry-Linda-Iris, con quest’ultima che si rende inconsapevolmente – ma per favore! – causa della rottura temporanea tra gli altri due, a Linda che inizia a mal sopportare le scuse e gli improvvisi dileguamenti di Barry, fino – udite udite – alla sconvolgente rivelazione che Barry potrebbe essere non del tutto in grado di controllare i propri poteri durante un rapporto sessuale. Avete presente quando – lo so, lo so, ma non è colpa mia se mi viene da citare Smallville ogni qual volta si parla di brutture cosmiche – Clark finalmente si mette con Lana ma non possono trombare perché lui, causa superforza, la trapanerebbe e ridurrebbe in pezzettini? Ecco, una cosa così, solo un po’ più fine.
Fortuna che l’altra sottotrama dell’episodio è enormemente più interessante: Joe non riesce a togliersi dalla testa che il professor Wells nasconda qualcosa, e chiede l’aiuto di un ignaro Cisco per tornare nella vecchia casa degli Allen e trovare qualche indizio sulla morte della madre di Barry. Tralasciando la milfona assatanata che apre loro la porta, i due riescono, dopo innumerevoli pipponi fantascientifici, a scoprire qualcosa, ossia tracce di sangue del secondo velocista presente quella notte in casa Allen, oltre ovviamente all’Anti-Flash.
Mentre Cisco, una volta scoperto che i sospetti di Joe riguardano Wells, difende quest’ultimo a spada tratta – anche arrampicandosi sugli specchi, del tipo: “Visto? Ho i risultati di un campione di sangue su due, e non è di Wells, che quindi è innocente”… e l’altro campione?! – la scoperta che i due fanno è ancora più sconvolgente, anche se per noi non del tutto inaspettata: l’altro velocista presente quella notte è proprio Barry, ma non il bambino che ha assistito alla scena, bensì la sua versione adulta e già dotata di superpoteri.
Questo ovviamente, ma ne avevamo già avuto il sospetto vedendo Wells leggere articoli provenienti dal futuro, significa paradossi temporali in arrivo, e io che ne sono grandissimo fan dai tempi di Lost francamente non potrei essere più contento.
Riassumendo, un episodio riuscito a metà, e al quale darò 3 porcamiseria su 5. Sono fiducioso verso gli episodi che ci aspettano (sicuramente molto di più ora rispetto a quando ci hanno mostrato Grodd), ma la gestione della sottotrama amorosa è veramente imperdonabile, specie se arriva dopo le scene a dir poco perfette tra Barry e Caitlin nell’episodio scorso.