The Flash2×09 Running to Stand Still

Dopo l’annuale crossover con Arrow – o quantomeno quello ufficiale, visto che per richieste di rete gli incroci tra le due serie sono ormai all’ordine del giorno – The Flash torna a concentrarsi su di sé in questo winter finale, del quale finalmente ci occupiamo anche noi con un ritardo allucinante. Ma ci dovete perdonare […]

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Dopo l’annuale crossover con Arrow – o quantomeno quello ufficiale, visto che per richieste di rete gli incroci tra le due serie sono ormai all’ordine del giorno – The Flash torna a concentrarsi su di sé in questo winter finale, del quale finalmente ci occupiamo anche noi con un ritardo allucinante. Ma ci dovete perdonare perché, al contrario della serie gemella dove il finale invernale è stato esplosivo e ricco di colpi di scena, qui assistiamo a un episodio ordinario, che dispone diversi pezzi sulla scacchiera ma senza prodigarsi in mosse decisive.

The Flash 2x09 Running to Stand Still recensione

The Good, The Bad and the Ugly

Questa volta il Velocista Scarlatto si trova alle prese con un terzetto di vecchie conoscenze. Clyde Mardon, il buon Weather Wizard che regolarmente si ripresenta fin dal pilot, è infatti deciso a vendicarsi, e per farlo chiede aiuto a due dei peggiori nemici di Barry: l’onnipresente Captain Cold, su cui mi soffermerò meglio tra poco, e Luke Skywalker Trickster, reso dalla prigionia ancora più folle e sadico.

Snart, però, si rivela da subito totalmente ininfluente ai fini della trama: la sua presenza dura meno di un gatto in tangenziale, giusto il tempo di ammettere che con quei due psicopatici non si alleerà mai. Lo scopo, chiaro fin da subito, è quello di rendere plausibile la sua presenza tra le fila delle Legends of Tomorrow in arrivo sulla CW, dimostrandoci – qualora non fosse bastato Family of Rogues – quanto il supercattivo conservi in realtà qualche piccolo germoglio di bontà ed eroismo. Devo davvero commentare di nuovo quanto sia fastidioso questo product placement (dato che di questo fondamentalmente si tratta)?

Weather Wizard e Trickster, al contrario, si dimostrano come sempre molto più di una semplice spina nel fianco per il nostro protagonista. Il loro piano, questa volta, è ancora più malefico dei precedenti, e la follia criminale che Mark Hamill trasmette con il suo personaggio ci fa davvero temere per quei poveri bambini sulle sue ginocchia. Sarà solo grazie all’aiuto dei cervelloni del Team Flash – tra cui un Wells-2 che sembra prenderci gusto ad essere tra i buoni – che Barry riuscirà a sconfiggerli e a sventare il loro piano.

The Flash 2x09 Running to Stand Still recensione

Family Affairs

Dopo un paio di bellissimi episodi, dove con “bellissimi” intendiamo senza Iris, ecco che l’insopportabilità fatta personaggio si ripresenta sulle scene, e dopo un nanosecondo in cui finge di preoccuparsi per qualcun altro, tira fuori tutta la attention whore che è in lei e scatena un dramma riguardante il suo fratello segreto, Wally. In un momento che dovrebbe essere ricco di pathos e drammi famigliari ma che risulta in realtà solamente forzato, come a voler a tutti i costi suscitarci emozioni forti per alcuni personaggi di cui obiettivamente ce ne frega ben poco, Iris e Barry ne mettono al corrente Joe che ovviamente ci mette un pochino a metabolizzare la cosa.

Tutt’altra situazione, ben più interessante, sul fronte Patty: la ragazza, che ormai siamo abituati a conoscere come frizzante, divertente, espansiva (un po’ la Felicity Smoak di Central City), ci svela un suo lato nascosto, quello più tormentato, oscuro, vendicativo. Mardon è infatti il responsabile della morte del padre – anche se lei, immancabilmente, incolpa se stessa – e scopriamo così che dietro il carattere gioioso della poliziotta si cela un’intera esistenza improntata sulla vendetta, una carriera avviata con l’unico scopo di eliminare Mardon. Toccherà a Flash, e non a Barry, impedirle di arrivare al punto di non ritorno: ci saremmo aspettati l’ennesima rivelazione della sua identità segreta, ma per fortuna il tutto è stato scongiurato.

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The Flash, quando non si tratta di pura azione supereroica, viaggia su due binari paralleli. Da una parte ci regala momenti di introspezione ben fatta, riuscendo ad indagare nella psiche di un personaggio finora solo tratteggiato e, se vogliamo, stereotipato. Dall’altra, però, non riesce a fare la stessa cosa con i personaggi “storici”, i quali si rivelano essere poco interessanti, quasi come non avessero più null’altro da dire.

What’s Next?

Ancora una volta, ci rendiamo conto di come The Flash si regga quasi unicamente sulle spalle dei cattivi. I protagonisti buoni sono spesso al centro di storyline piatte e scialbe, o peggio forzatamente sentimentaliste, che vanno ad inficiare il coinvolgimento dello spettatore nei loro confronti (unica eccezione, appunto, Patty), mentre i cattivi sono invece affidati ad attori e guest star (Tom Cavenaugh, su tutti, ma anche Wentworth Miller e quel dio in terra di Luke Skywalker Joker Mark Hamill) che con il loro carisma rubano la scena a quelli che dovrebbero essere gli eroi protagonisti e si conquistano subito il favore del pubblico. Per non parlare di Zoom, poco presente (seppur fondamentale) in questo episodio ma che fa davvero venire i brividi ad ogni inquadratura.

Come dicevamo in apertura, episodio di certo non memorabile che, fatti salvi i due cliffhanger finali, non sembra minimamente un winter finale. Difficile dire cosa ci aspetta ora, con la seconda parte della stagione: The Flash continuerà su questa strada, ossia quella di alternare episodi divertenti, emozionanti e ben costruiti ad altri che invece camminano sul filo sottilissimo dell’imbarazzo? Oppure, tolto di mezzo lo spin-off, ritroverà la sua identità e quel certo non-so-che che ce l’aveva fatto amare nella prima stagione? Su una cosa siamo sicuri: Zoom ha già dato prova di essere un cattivo all’altezza di Wells, e la combinazione dei due personaggi può potenzialmente essere esplosiva. Tutto dipende dagli autori e dalla loro capacità di sfruttare un materiale così ricco di potenzialità senza mandare tutto in malora.

2.5

 

Note velocissime

  • Wally West nei fumetti è nato come spalla di Flash, con l’imbarazzante nome di Kid Flash, salvo poi prendere il posto di Barry dopo la morte di quest’ultimo e diventare così il Flash ufficiale. Un destino simile a quello dei suoi amici di sempre, Dick Grayson (Robin e, in seguito, Nightwing) e Roy Harper (Arsenal). Anche nella serie avrà un destino da supereroe?
  • Il personaggio di Trickster è molto simile a quello del Joker, sia come carattere e psicologia che come modus operandi. La scelta di farlo interpretare a sua maestà Mark Hamill non è perciò casuale: l’attore infatti non è noto solamente per essere l’ultimo cavaliere Jedi, ma anche per aver prestato la voce al Joker in praticamente tutte le sue incarnazioni animate, su tutte quella nella serie del 1992 Batman: The Animated Series.

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