Grace And FrankieSeason 5: quando il f**k it non basta.

Season Recap Si ride moltissimo nella quinta stagione di Grace And Frankie, eppure qualcosa sembra non funzionare come dovrebbe. La mancanza di una struttura di fondo, in grado di fornire un filo conduttore alla storia, rende lo show decisamente meno avvincente rispetto agli anni passati. In questo contesto, a poco servono le eccellenti performance di Jane Fonda e Lily Tomlin.

6.0

Il 18 Gennaio 2019 è finalmente arrivata su Netflix la tanto attesa quinta stagione di Grace And Frankie, ma quest’anno purtroppo le (alte) aspettative sono state deluse. La serie, pur facendo ancora molto ridere e mantenendo comunque la verve che l’ha contraddistinta fin dagli inizi, ha subito una battuta d’arresto e non sono servite a molto le performance, sempre eccellenti, di Lily Tomlin e Jane Fonda. Il problema di fondo risiede infatti nella sceneggiatura: se è vero che pensare di raggiungere nuovamente il picco della (quasi) perfezione toccato nella quarta stagione era alquanto irrealistico, è vero anche che non basta dire fuck it! ogni tanto per tenere in piedi una serie.

Fin dai primi episodi è apparsa abbastanza chiara l’intenzione di passare da una dramedy, ovvero quel mix di commedia e dramma che ha caratterizzato lo show sin dal pilot, ad una comedy – sebbene non pura, ma certamente una comedy. È divertente, certo, si ride ed anche molto, ma la sensazione è che la mancanza quasi totale della parte drama abbia tolto sostanza alla serie.

La mancanza di una struttura omogenea di fondo genera di conseguenza un’accozzaglia di episodi slegati tra loro, almeno per quanto concerne la storyline delle due protagoniste. Se nella precedenti stagioni c’è sempre stata una tematica che fungeva da collante per le tredici puntate – rispettivamente la rinascita, l’indipendenza, la Vybrant e la vecchiaia -, ora qual è il filo conduttore? La verità è che non ce n’è traccia. È rimasto qualche rimasuglio del focus sulla vecchiaia, se pensiamo alle gag degli 80 anni o delle strisce pedonali, ma nulla di più.

Poche idee e gestite male

Le (poche) tematiche sono per l’appunto ripetitive o affrettate, tant’è che spesso si risolvono nel giro di pochissime puntate, se non addirittura nello stessa. Quante volte abbiamo visto ripetersi lo schema unione-litigio-riappacificazione nell’arco di un paio di episodi? Ed è un vero peccato, in effetti, perché il tema del litigio e della separazione, quella lunga che travalica le stagioni, non è ancora stata affrontata e sarebbe stato forse un buono spunto.

E invece no, se il penultimo episodio ci aveva dato la speranza di una ripresa della serie con un finale apertissimo in questo senso, la ciliegina sulla torta di questo mix di gag no sense è arrivata proprio con l’ultimo. Peccato, perché l’idea di una puntata what if non sarebbe in sé malvagia, anzi, ma all’atto pratico il risultato è un grande no sotto ogni punto di vista: l’unica scena davvero interessante è il confronto delle due donne sull’urna di Babe, mentre per il resto rimane la percezione di qualcosa di vagamente trash che nulla ha a che fare con lo show.

Anche qualora si decidesse di classificare questa quinta stagione come pura comedy, un genere che non necessita obbligatoriamente di un filo conduttore, indispensabile invece in un drama o dramedy, la serie non funzionerebbe in ogni caso. Ci chiediamo, perché alcune dinamiche comiche non funzionano più come un tempo?

Se nelle comedy spesso il realismo cede il passo alla fantasia riuscendo così a generare maggior ilarità, l’eccessivo surrealismo produce invece l’effetto contrario, smorzando spesso ogni tipo di comicità.

Per rispondere a questa domanda, prendiamo come esempio Frankie, il personaggio più irriverente dell’intero show. Anche negli anni passati la donna è sempre stata sopra le righe, e di molto, ma le malefatte più grandi venivano raccontate e non apparivano mai sullo schermo. Ed è proprio questo il punto. Un conto è raccontare di aver bevuto l’acqua del bong per poi buttarsi da una giostra dei pirati al luna park per inseguire una cane, ma vi immaginate vederlo davvero? Un conto è raccontare di una cerimonia del cacao con i suoi balli strani, un conto è organizzarla davvero. Alcuni tipi di comicità raccontati funzionano benissimo, ma quando certe situazioni vengono messe in scena allora ci si rende davvero conto della loro natura e scadono nell’assurdo, perdendo tutto il loro potenziale comico. La comicità è, purtroppo e per fortuna, un meccanismo delicatissimo, basta premere un pulsante sbagliato e l’ingranaggio si blocca.

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Da hippie svampita ed eccentrica a pazzoide, come la definisce Nick, il passo è breve e nonostante l’eccezionale bravura della Tomlin, il personaggio di Frankie ha comunque subito una deriva in questo senso. Alle volte fa ridere, certo, – alcune uscite sono brillanti e la “baraccopoli trasportabile” montata in terrazzo è geniale -, ma quando tutto questo si trasforma in idiozia infinita e immotivata – pensiamo alla storia delle 50.000 ciambelle e vibratori – ecco che è semplice ritrovarsi a simpatizzare per Grace quando alterata le urla di essere stufa di rincorrerla con uno straccetto!

Grace, come nelle stagioni passate, cerca di riparare alle malefatte dell’amica e viene messa un po’ in ombra da quest’ultima. La (poca) sostanza che si trova in questa stagione è affidata in gran parte a lei, che da Wonder Woman quale ha sempre tentato di essere cerca di tenere in piedi troppi progetti, prima di scoppiare e tirare il freno. Non male l’idea, peccato che si sia conclusa nell’arco di soli quattro episodi. In tutti gli altri, oltre ad aver ripreso il rapporto con Nick, ha semplicemente rincorso Frankie qua e là, prima di scapparsene per una meritatissima vacanza alle Maldive. Come nel caso della Tomlin, anche la performance di Jane Fonda è ottima, è tutto il resto che manca!

Anche Sol e Robert riescono a sostenere una storyline autonoma dalle ex mogli, sebbene, proprio come nelle stagioni passate, le loro vicende risultino  per certi versi forzate e mai davvero interessanti. La controparte femminile, malgrado gli innumerevoli difetti riscontrati, ha comunque la meglio sui due uomini, alle prese con l’arrivo di un cane, con problemi respiratori notturni e, ancora una volta, con un musical.

Nonostante si tenti di affidargli una storia, coloro i quali non sono proprio in grado di reggerla sono i figli delle due ex coppie – eccezion fatta per Brianna, ovviamente. Che si tratti del fugace incontro di Mallory con il preside o del matrimonio di Bud organizzato all’improvviso, la sensazione generale è quella della poca cura dei dettagli, causata dalla frenesia di voler stipare a forza inutili sottotrame in soli 13 episodi, certamente troppo pochi per poter gestire al meglio un numero così elevato di personaggi.

Dopo aver dipinto questo impietoso quadro, concentriamoci ora sugli aspetti che invece hanno funzionato: in primis sul fatto che, come abbiamo ripetuto, la serie continui a far ridere. Alcune uscite di Frankie sono ancora maledettamente geniali – come scordarsi del racconto dell’acqua del bong? -, i battibecchi con l’amica sono freschi e originali, e infine il cinismo di Grace verso i figli e verso il mondo è una colonna portante dello show di cui non ci stancheremo facilmente.

Passando poi ai personaggi, è da sottolineare la splendida evoluzione di Brianna, che può essere promossa a pieni voti a coprotagonista della serie. Pur non tradendo se stessa e rimanendo la sarcastica cinica che era quando l’abbiamo incontrata, e sebbene affermi di “non essere mai stata generosa in una rapporto”, in fondo lo è e nel suo cuore si stanno facendo largo nuovi sentimenti positivi con cui si trova a fare i conti. Impossibile inoltre dimenticare la scena, probabilmente la più divertente dell’intera stagione, in cui la vediamo rifugiarsi nella casa al mare per vedere film tristi con cani come protagonisti, gli unici in grado di farla piangere.

Pur essendo poco più che delle comparse, altre due donne sono riuscite a impressionarci positivamente con la loro eccentrica personalità. Prima tra tutte Joan-Margaret, ex segretaria di Sol e Robert: apparsa in nemmeno la metà degli episodi e con un numero di battute ridotte all’osso, si è rivelata un componente fondamentale della macchina comica di Grace and Frankie, con le due sempre pronte a burlarsi di lei.

E poi come scordarsi di Babe. Rimasta in scena solo per un paio di episodi nella seconda stagione, è il personaggio secondario più presente dell’intera serie, e conserva un posto speciale tanto nel cuore delle due protagoniste quanto nei nostri. Non può essere che una gioia, dunque, vederla apparire di nuovo all’ashram: saggia e folle al tempo stesso, ha parole di conforto per una Grace bisognosa di aiuto, e riesce a farci ridere di gusto con il saluto finale a Frankie, ciliegina sulla torta di uno degli episodi meglio riusciti dell’intera stagione.

Da ultimo, ma non meno importante, uno dei motivi per cui ancora guardiamo Grace and Frankie è l’importanza che viene data all’amicizia. Poco importa dunque se questa quinta stagione sia stata storpiata, eccessiva, affrettata e spesso anche non curata, è ancora un elogio all’amicizia, e finchè il bene che si vogliono queste due donne – dentro e fuori dallo schermo – trasparirà in ogni loro scena insieme, tanto basterà a coinvolgere lo spettatore nelle loro avventure. A questo proposito, ancora riecheggiano forti le parole di Sheree dello scorso anno, quando a bordo piscina chiese: “Sapete quanto siete fortunate ad avere una Grace o una Frankie?”

Nell’attesa e nella speranza che queste due arzille ottantenni tornino a farci battere il cuore come sappiamo essere in grado di fare, vorremmo lasciarvi con una frase di Nick, che pare aver compreso il loro speciale legame:

Lo so. Tu e Frankie siete un pacchetto unico, e mi sta bene. Non so dirti ancora con esattezza come andrà questo nostro triangolo, ma sono in ballo e voglio vedere che succede.

 

  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
6/10

Summary

Nonostante le eccezionali performance di Jane Foda e Lily Tomlin, la mancanza di un reale filo conduttore porta questa quinta stagione ad un livello nettamente inferiore rispetto a quello raggiunto negli anni passati.

Porcamiseria

6

Nonostante le eccezionali performance di Jane Foda e Lily Tomlin, la mancanza di un reale filo conduttore porta questa quinta stagione ad un livello nettamente inferiore rispetto a quello raggiunto negli anni passati.

Storia 5 Tecnica 6.5 Emozione 6.5
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