His Dark Materials1×05 The Lost Boy – 1×06 The Daemon Cages

Il viaggio di Lyra non accenna a rallentare e grossi elementi chiave di His Dark Materials vengono svelati in questi due episodi fondamentali. Sorprendentemente, è tempo di introdurre un altro eroe, su un binario parallelo ma ugualmente importante.

6.7

In un multiverso sfaccettato come quello di His Dark Materials, l’elemento fondante dei daemon e del loro legame indissolubile con gli umani – sono letteralmente la loro anima – dovrebbe essere analizzato con dovizia di particolari, sfruttando ogni occasione per ribadirne l’importanza. Negli ultimi episodi, la serie sfortunatamente cade vittima della propria ambizione: complice la volontà di andare a risparmio con la CGI, di daemon non ve ne è quasi traccia se non in pochi momenti, e il rischio è che la loro importanza venga sottovalutata.

Partendo da The Lost Boy, episodio il cui titolo può riferirsi tanto a Billy Costa quanto al ragazzo predestinato del nostro mondo, Will Parry, è chiaro l’intento degli autori di anticipare una grossa fetta degli avvenimenti narrati dai libri di Pullman. Evidentemente, Boreal da solo non è in grado di reggere un’intera storyline – non a torto, pecca di unidimensionalità – ed è necessario progredire nella narrazione introducendone il vero protagonista.

Will Parry e l’esposizione dei suoi problemi famigliari avviene senza troppe cerimonie, saltando l’aura di mistero e molte potenziali domande a favore di un racconto più immediato su sue possibili connessioni col resto dell’universo di His Dark Materials, ivi incluse le lettere misteriose nell’armadio della madre che amorevolmente accudisce. I dialoghi sembrano quindi affrettati, volenterosi di raccontare fatti piuttosto che persone, a parte brevi momenti introspettivi.

Interessante tuttavia è immergersi così presto nella vita di Will e della madre, notando l’immediato parallelismo che lo show intende veicolare anticipando di così tanto i tempi. Esso nelle intenzioni è più che apprezzabile, poiché offre la possibilità di cogliere due prospettive eroiche profondamente diverse: Lyra abbraccia apertamente il suo destino e il percorso tracciato dall’aletiometro, mentre Will scansa le ipotesi di un destino glorioso come quello del padre scomparso.

Il grosso problema è di profondità, si preferisce esporre i fatti piuttosto che accompagnare lo spettatore alla loro scoperta, accelerando il passo persino in un episodio cardine come The Daemon Cages. Se almeno in The Lost Boy si vede un gruppo sparuto di daemon piangere la scomparsa di Billy Costa – commovente la disperazione della madre, un personaggio che finalmente acquista multidimensionalità – a Bolvangar si vedono a malapena le creature di Lyra e Roger; il cardine della storia è l’intercisione, eppure quasi tutti i daemon sono offscreen.

Il momento dell’ingresso di Lyra nella stanza piena di bambini corrisponde col momento di maggiore delusione dell’episodio, vanificando non solo un’opportunità di rendere la storia spettacolare, ma privandola anche di un elemento narrativo fondamentale. La visione della stanza dell’intercisione e la minaccia della separazione tra Lyra e Pantalaimon recupera parzialmente questa mancanza, così come la presenza di Mrs. Coulter è garanzia di un livello qualitativamente più alto nel racconto, ma non è sufficiente.

Parlando di Mrs. Coulter e del dialogo con Lyra sui propositi dell’intercisione, capiamo finalmente qualcosa di più a livello di movente, ma a parte rifiutare le tremende conseguenze del processo sul comportamento dei bambini non abbiamo idea del profondo legame tra daemon e umano, e questo è perché His Dark Materials ne ha ampiamente sottovalutato l’importanza, sebbene senza dolo.

Confonde inoltre il suo comportamento dopo la distruzione della base, nel momento in cui si ferma ad osservare il gruppo di Lyra vittorioso. Non è chiaro se l’intenzione di questa trasposizione sia quella di redimerla, si introduce in noi il sospetto che siano poteri più alti a darle direttive di cui non è sostanzialmente persuasa. Lo show ha fatto molto per mostrarla convinta delle sue azioni, eppure basta che i suoi piani crollino per farla ravvedere.

La lotta a Bolvangar, infine, non solo rimarca la penuria di daemon, ma evidenzia anche la strana assenza di qualunque sostanzioso contingente di streghe. Si vede solo Serafina – e le animazioni che la circondano sono più che apprezzabili – ma la forza sulla carta più potente in questa guerra non è ancora abbastanza valorizzata.

His Dark Materials fallisce quindi nel dare corpo e profondità a uno dei suoi temi portanti, e privilegia il passo spedito a un racconto più ponderato. Non è chiaramente tutto da buttare, visti alcuni ottimi dialoghi e spunti narrativi disseminati lungo i due episodi, ma ciò potrebbe non essere sufficiente a porre rimedio a un problema espositivo così profondo.

  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.7/10

Summary

His Dark Materials soffre sotto al peso del suo stesso apparato narrativo. Un elemento importante come i daemon un può essere sottovalutato, mentre la serie ne limita l’esposizione e risulta a più riprese didascalica e meramente espositiva. Mrs. Coulter salva il salvabile, ma la sua presenza non è sufficiente alla redenzione.

Porcamiseria

6.7

His Dark Materials soffre sotto al peso del suo stesso apparato narrativo. Un elemento importante come i daemon un può essere sottovalutato, mentre la serie ne limita l'esposizione e risulta a più riprese didascalica e meramente espositiva. Mrs. Coulter salva il salvabile, ma la sua presenza non è sufficiente alla redenzione.

Storia 5 Tecnica 8 Emozione 7
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