Due mesi fa avevamo lasciato i protagonisti di How to Get Away with Murder con l’ennesimo cadavere da occultare e una rivelazione a dir poco succulenta da affrontare prima che la situazione degeneri portando a galla verità che per tre stagioni si è cercato di insabbiare; di ritorno dalla pausa invernale, la serie riprende proprio dalla notte del matrimonio di Connor e Oliver, focalizzando gli stati d’animo dei vari personaggi e facendo un riepilogo sommario ma ormai necessario di “chi sa cosa”.

Innanzitutto, chi sa di Gabriel? Ormai tutti. I Keating 5 lo vengono a sapere la notte stessa da Laurel e, fondamentalmente, preoccuparsi di quello che il ragazzo potrebbe scoprire sulla morte di suo padre è l’unica cosa che fanno nel corso dell’episodio. Quello che ci sorprende, invece, è scoprire come Annalise non avesse idea non solo dell’identità di Gabriel, ma nemmeno della sua esistenza: dopo anni passati a riscattarsi dalle accuse di aver ucciso il marito, ecco che il suo spettro torna a tormentarla attraverso un figlio di cui non sapeva nulla e che adesso, avendo scoperto l’identità del padre, sta provando a rimettere insieme i pezzi e capire che uomo fosse e, soprattutto, cosa gli sia successo.

Per il momento risulta ancora molto difficile fare chiarezza sulle intenzioni di Gabriel che, nonostante l’accenno di approfondimento ricevuto in questo episodio, rimane un personaggio appena abbozzato e ancora troppo enigmatico e ambiguo – anche se possiamo ipotizzare, soprattutto alla luce della misteriosa telefonata al termine della puntata, che sotto questa ricerca della figura paterna si celi qualcosa di ben più losco e pericoloso per i protagonisti.

Tuttavia, non si può certo dire che He Betrayed Us Both lasci il pubblico a corto di risposte, anzi, quasi tutti gli interrogativi più urgenti nella prima metà della stagione trovano una soluzione grazie ai numerosi flashback. Ancora una volta vediamo i coniugi Keating in un momento di crisi, in particolare quello che è seguito all’incidente di Annalise e alla morte del bambino che portava in grembo; mentre un Frank e una Bonnie più giovani e capelloni si dividono tra slanci di passione e momenti di supporto nei confronti della donna, Sam vive il proprio lutto in modo apparentemente più distaccato.

L’istinto paterno di Sam si proietta sul figlio che ha già e che ha tenuto nascosto a tutti

In realtà, per entrambi si tratta di anestetizzare il dolore trovando un “sostituto” al bambino appena perso: se nel caso di Annalise questo bisogno si concretizza nella firma dei moduli per adottare Wes – ed ecco spiegata la misteriosa adozione con cui la Governatrice pensa di tenere in pugno la Keating – l’istinto paterno di Sam si proietta, naturalmente, sul figlio che ha già e che ha tenuto nascosto a tutti. Ma è pur sempre di Sam Keating che si sta parlando e al comprensibile (seppur discutibile) desiderio di conoscere il piccolo Gabriel – interpretato dal vero figlio di Tom Verica – si somma ancora una volta la sua infedeltà ad Annalise, che lo porta addirittura a scrivere una mail d’amore alla ex-moglie, cosicché dopo quattro anni nessuno si dimentichi che sia il pubblico che i personaggi hanno avuto le loro buone ragioni per odiarlo e gioire per la sua morte – una morte che, ironia della sorte, gli viene inflitta da colui che dieci anni prima si era rifiutato di accogliere in casa propria.

He never deserved you, Annalise.

Nonostante il protagonismo di Sam, la punta di diamante nei flashback resta ovviamente Annalise. Per quanto siamo ormai essere abituati a vedere i momenti di maggiore fragilità e disperazione della protagonista, non possiamo negare che la potenza dell’interpretazione di Viola Davis riesce sempre a stupirci ed emozionarci, come accade più volte nel corso dell’episodio; inoltre, non deve passare in secondo piano la sua determinazione ad adottare Wes, un dettaglio che non ci sorprende ma che allo stesso tempo indaga e spiega ulteriormente il viscerale attaccamento della donna al suo vecchio studente.

Se i flashback trovano la loro forza nell’approfondimento di dinamiche finora sconosciute e nella rivelazione di retroscena decisamente inaspettati per il pubblico (tra i quali figura anche la scoperta dell’identità della mandante delle indagini di Frank su Gabriel, attraverso un ritorno improvviso e poco contestualizzato di Eve), l’altra faccia della medaglia è un’evidente ma necessaria superficialità nella gestione delle altre storyline, che risentono di un minutaggio molto ridotto e di una trattazione più sommaria.

Nello specifico è il caso della rappresentazione delle conseguenze post-omicidio, limitate alle scene di disperazione di Bonnie in presenza di Frank e ai sospetti crescenti da parte dei Keating 5, convinti che “i grandi” abbiano fatto del male a Gabriel; tuttavia, nell’economia dell’episodio la scarsa attenzione riservata a questa trama risulta la scelta migliore, in quanto c’è tutto il tempo nelle prossime settimane per approfondire a dovere lo stato d’animo dei personaggi coinvolti e sviluppare questa storyline in modo adeguato. Non resta che sperare che, nel portare a termine questo compito, la serie non ripercorra schemi narrativi già adottati nei casi degli altri omicidi insabbiati.

7/10

Storia - 7/10
7.5/10

Tecnica - 7.5/10
8/10

Emozione - 8/10

7.5/10

Summary

Il passato dei coniugi Keating viene approfondito attraverso dei riusciti flashback che permettono ai vari tasselli del puzzle sparsi finora di andare al proprio posto. Il prezzo di queste rivelazioni è una diffusa superficialità nella trattazione delle altre storyline, che sicuramente saranno sviluppate meglio e assumeranno un ruolo più centrale nei prossimi episodi.