How to Get Away with Murder6×06 Family Sucks

How to Get Away with Murder continua a concentrarsi sulle delicate questioni familiari di Michaela e Asher, senza lasciare da parte alcune rivelazioni e importanti punti di svolta nella guerra contro i Castillo.

7.8

Concentrandosi più sulle dinamiche relazionali dei protagonisti sia all’interno che all’esterno del loro gruppo, lo scorso episodio ha centrato il bersaglio; anche questa settimana How to Get Away with Murder prosegue per questa strada e propone sviluppi in trame per lo più slegate da quella orizzontale – in particolare dal mistero di questa prima mid-season – ma che seguiamo comunque con piacere.

Come il titolo ci anticipa, anche in questo episodio il focus è in particolare su alcuni rapporti famigliari. Michaela è ancora una volta al centro dell’attenzione per il suo incontro con Solomon Vick e la serie offre un ulteriore approfondimento dei sentimenti contrastanti della giovane, mostrandoci più volte i suoi dubbi fino al definitivo allontanamento da parte sua del padre biologico, in un dialogo in cui Aja Naomi King porta in scena con grande credibilità l’ambizione e la grinta del suo personaggio: questa breve ma intensa storyline sembra giunta al capolinea e, nella speranza di non essere smentiti da un’improbabile sua ripresa, riconosciamo a How to Get Away with Murder il merito di aver saputo gestire sapientemente questa occasione dando il giusto – e meritato – spazio a Michaela, senza tuttavia portare troppo per le lunghe i suoi scontri con il padre.

Diventerò Presidente o un giudice della Corte Suprema o amministratrice di qualche pianeta. E quando succederà, saprò di esserci arrivata da sola. E tu ti mangerai le mani perché non sarai al mio fianco.

Quando non è impegnato nell’inseguire invano la figlia per tentare di comprare guadagnarsi una seconda possibilità, Solomon ricopre un ruolo importante anche nella storyline di Annalise, sempre più preoccupata per la propria vita e alla ricerca di una via di fuga – che il collega e ex-amante potrebbe procurarle grazie ai suoi contatti – da tenere pronta nel caso in cui l’instabile castello di bugie e infangamenti messo in piedi nel corso delle stagioni dovesse crollare. Proprio per questo, si torna in aula per una causa inaspettata: Annalise vuole chiedere un ordine restrittivo contro i Castillo e, sebbene nessuno creda in questa proposta, la Keating ottiene l’ennesima vittoria in tribunale. Una trama verticale interessante e imprevista, ma che a conti fatti è uno sviluppo talmente naturale che quasi ci sorprende che non sia stato attuato prima; inoltre, l’episodio trasmette in modo convincente – soprattutto grazie al lavoro sempre eccezionale di Viola Davis – la paura della protagonista che, dati la fierezza e il coraggio dimostrati finora nelle battaglie contro i Castillo, rischiava di apparire fuori dal personaggio.

Una difficile situazione familiare è anche quella vissuta da Asher: nonostante le sue interazioni con la madre e con la sorella non aggiungano, almeno per il momento, nulla né alla sua caratterizzazione né alla trama orizzontale, questa improvvisa ripresa del personaggio, ormai ignorato da troppo tempo, non può che farci piacere e rendere ancora più corale l’episodio. Difatti, oltre ai drammi di Asher e Michaela e alle dinamiche che condividono, si lascia un minimo di spazio anche a Connor e alla domanda che lo tormenta – e con la quale lui tormenta noi – da diverse stagioni: perché è stato scelto nei Keating 5?

Inizialmente pensiamo a un MacGuffin – tutt’altro che improbabile, data l’abitudine di How to Get Away with Murder di giocare con le aspettative del pubblico – ma, quando l’attesa risposta viene svelata da Bonnie, all’immediato momento di delusione per la sua semplicità segue la presa di consapevolezza che è stata la scelta migliore per chiudere la questione, sottolineando nuovamente l’altruismo di Connor (forse più a favore del personaggio stesso che degli spettatori) e evitando di introdurre ancora una volta un forzato legame tra il passato della Keating e quello del giovane Walsh.

How to Get Away with Murder 6x06 4

Più legati alla trama orizzontale rimangono i “grandi” del gruppo: la serie approfitta di una visita di Annalise al convalescente Frank per ricordarci di un altro segreto mantenuto dai due, ossia l’innocenza di Miller nell’omicidio di Lahey Sr., un segreto che – se rivelato – rischierebbe di distruggere irrimediabilmente Bonnie, la quale nello stesso episodio ammette a Frank di dover ancora riprendersi dalla morte dell’amato procuratore e di non essere pronta a intraprendere una fuga d’amore con lui.

Nate, dal canto suo, continua a seguire la pista del coinvolgimento di Tegan, tentando di farsi amica la sua ex moglie per ricevere qualche informazione, se non fosse che Cora dimostra di aver mangiato la foglia. Il misero fallimento del piano di Nate è l’ennesimo colpo basso alla credibilità di un personaggio che in questa stagione non fa altro che annoiarci con mille pretesti che provino la sua ipotesi. Per fortuna, il personaggio di Amirah Vann si dimostra più maturo e, dopo averlo affrontato per ribadire la propria innocenza, si offre di aiutarlo fornendogli alcune informazioni: che questa inaspettata collaborazione possa finalmente porre fine all’insopportabile monotonia della storyline dell’ex poliziotto e riscattarlo almeno in parte agli occhi degli spettatori?

Family Sucks propone sviluppi in trame per lo più slegate da quella orizzontale, ma che seguiamo comunque con piacere

Questi cenni alle vicende centrali della stagione, insieme al consueto flashforward, completano un episodio che, pur lasciando da parte il ritmo concitato dato da twist e complicazioni della trama, funziona sotto ogni aspetto, intrattenendo il pubblico con un buon lavoro sui personaggi e sulle loro vicende personali e dimostrando così come How to Get Away with Murder, quando vuole, possa ancora fare affidamento sulla caratterizzazione dei suoi protagonisti, il cui potenziale è tutt’altro che esaurito.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.8/10

Summary

Oltre a un interessante punto di svolta nella trama orizzontale della guerra contro i Castillo, l’episodio si concentra su alcuni personaggi, in particolare quelli con questioni familiari irrisolte, senza per questo risultare più lento o noioso.

Porcamiseria

7.8

Oltre a un interessante punto di svolta nella trama orizzontale della guerra contro i Castillo, l'episodio si concentra su alcuni personaggi, in particolare quelli con questioni familiari irrisolte, senza per questo risultare più lento o noioso.

Storia 8 Tecnica 7.5 Emozione 8
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