Season Finale Le ultime battute dell'operazione Bonfire raccontano il finale di serie di How to Get Away with Murder. I colpi di scena non mancano, e il cerchio si chiude su Annalise e i giovani protagonisti del delitto perfetto, con una nota dolceamara.

7.5

La strada di How to Get Away with Murder può essere definita in molti modi: tortuosa, assurda, avvincente, commovente, a tratti inconcludente. Si è partito da un omicidio durante un falò studentesco, e la catena degli eventi ha portato a vette inimmaginabili: famiglie milionarie vendicative, un caso alla Corte Suprema, la governatrice di uno stato attivamente impegnata a rovinare la vita ad un’apparentemente invincibile Annalise Keating.

How to Get Away with Murder è anche stato uno show parecchio character-driven. Ci siamo appassionati alle storie personali di ognuno degli studenti di Annalise – inclusi quelli scomparsi in circostanze tragiche – mentre ne venivano svelati i segreti, sepolti in un passato traumatico che davvero non risparmia nessuno.

Un tocco di sospensione dell’incredulità – forse più di un tocco – ci ha poi aiutato a digerire gli eventi più impensabili. Una relazione incestuosa tanto assurda quanto pretestuosa, figli e relazioni segrete introdotti per intorbidire ulteriormente acque già parecchio scosse, una rianimazione ad un bambino appena nato operata sul pavimento di un ascensore incredibilmente efficace.

Vedere quindi l’opera di Nowalk portata a termine in soli quaranta minuti – o poco più – ci sembrava un’impresa titanica, a giudicare dalla quantità non indifferente di situazioni ancora in sospeso, ma stavolta abbiamo sottovalutato le capacità degli autori dello show. Fondamentalmente, questo finale fila abbastanza liscio da risultare non solo coerente, ma anche emozionante, trovandoci parecchio affaticati tentando di nascondere le lacrime – a un certo punto ci abbiamo pure rinunciato.

Am I a bad person? Well the mask is off so I’m gonna say yes.

Il processo ad Annalise prende una buona fetta di episodio, anche a valle dell’omicidio di Hannah Keating. Ogni testimone muove l’ago della bilancia in direzioni diverse, e osserviamo quanto la coscienza del singolo sia ricattabile, sia esso dagli affetti o dal denaro. Nel caso di Jorge Castillo, la morte di Xavier non è servita a nulla – e perché mai dovrebbe? I rapporti famigliari dei Castillo non sono mai stati idilliaci –  mentre nel caso di Nate venti milioni di dollari non bastano a fargli dire quello che l’FBI vuole.

L’esito del processo ci lascia col fiato sospeso proprio per questa natura ambivalente nelle testimonianze, con il discorso finale di Annalise a fare da catalizzatore di tutta la serie, per l’enorme portata che Viola Davis dà al suo personaggio. Anche gli studenti rimasti hanno modo di risolvere le loro ultime divergenze, o inasprirle ulteriormente.

Michaela probabilmente ha ciò che si merita, quando il suo egoismo viene ripagato con l’abbandono da parte dei suoi amici. Connor e Oliver raccolgono in qualche modo quello che hanno seminato, nel momento in cui alcune dinamiche tossiche del loro rapporto vengono a galla – lasciandoci in lacrime ma redimendosi nel flash-forward. Chi ha la peggio sono Frank e Bonnie, e la seconda non si meritava una fine così sfortunata. La scena della sparatoria viene via via rivelata lungo tutto l’episodio, dandoci l’ultima sensazione di mistero tipica della serie in tutti questi anni; quando finalmente ne vediamo la conclusione non ne restiamo stupiti, ma ne apprezziamo il senso di chiusura che ci lascia, per quanto brutale.

Tutta la questione attorno alla morte di Annalise si rivela essere un surreale depistaggio narrativo, un finto salto dello squalo operato dall’apparizione di un sospetto Wes Gibbins che poi si rivela per ciò che è: suo figlio Christopher Castillo, un bel po’ di anni dopo. È un trucchetto un po’ cheap, quello di impiegare lo stesso attore solo per darci una sensazione di straniamento a inizio stagione, ma ci rasserena vedere che per qualcuno tutto si è sistemato, e mentre ingoiamo il rospo per Frank e Bonnie, il lato positivo del finale riaffiora, regalandoci forse l’unico, grosso sospiro di sollievo della serie.

Di brutture tuttavia ce ne sono, quando ci si dimentica il lato romantico della vicenda e il legame che abbiamo consolidato con ogni personaggio. L’apparizione di Alfred Enoch è una stortura già citata, ma anche l’invecchiamento artificiale degli ex studenti di Annalise negli ultimi minuti dell’episodio pare fatto un po’ con i piedi, lato tecnico.

Registicamente inoltre, la scena della sparatoria è confusa e labirintica, il montaggio non fa vedere nulla che non sia la Birkhead raggiunta dai proiettili, e si capisce solo in un momento successivo che Frank e Bonnie sono stati raggiunti dal fuoco di risposta da parte degli agenti. Emozionalmente si percepisce la confusione, ma l’esecuzione della scena stranisce e lascia perplessi.

But am I the mastermind criminal who pulled off a series of violent murders? Hell no.

How to Get Away with Murder probabilmente non ha rivoluzionato il modo di fare serialità televisiva, ma ha saputo raccontarci a suo modo una parte malata di sistema giudiziario americano, mantenendoci contemporaneamente incollati allo schermo, in un misto tra sensazione di rapimento e incredulità. Ma soprattutto ci ha insegnato che no, dopo un omicidio difficilmente si riesce a farla franca.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 5.5/10
    Tecnica - 5.5/10
  • 9.5/10
    Emozione - 9.5/10
7.5/10

Summary

Il finale di How to Get Away with Murder ci sorprende, regalandoci una chiusura di serie emozionante e senza troppi brutti strascichi, se non nel lato tecnico. Annalise e i pochi studenti rimasti nel suo gruppo fanno finalmente i conti col loro destino, e tutto ha un bel senso di chiusura che ci lascia tutto sommato soddisfatti.

Porcamiseria

7.5

Il finale di How to Get Away with Murder ci sorprende, regalandoci una chiusura di serie emozionante e senza troppi brutti strascichi, se non nel lato tecnico. Annalise e i pochi studenti rimasti nel suo gruppo fanno finalmente i conti col loro destino, e tutto ha un bel senso di chiusura che ci lascia tutto sommato soddisfatti.

Storia 7.5 Tecnica 5.5 Emozione 9.5
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