Manifest1×14 Upgrade – 1×15 Hard Landing

Tanta, tantissima carne al fuoco per questi due episodi di Manifest che precedono il gran finale della settimana prossima. Se in Upgrade nulla di eccezionalmente rilevante ci ha fatto sgranare gli occhi, in quaranta densissimi minuti, invece, Hard Landing riesce a incastrare così tante storyline da impedire di distrarci anche per un solo momento. Non ci sono più uno o due filoni narrativi da seguire, di cui uno magari tratta vicende amorose o personali, in questo penultimo episodio ciascun personaggio si trova ad avere qualcosa di vitale da fare – e perché no, anche da nascondere -, creando non solo un clima ansiogeno, a cui contribuisce anche l’ottima colonna sonora, ma anche una matassa di sottotrame pressoché impossibile da sbrogliare nel solo finale di stagione.

Tutto ciò che ho fatto si basava sulla consapevolezza che ci fosse una specie di potere benefico, alla base di ogni missione. Ma se così non fosse?

Così esclamano Ben e Grace ad un certo punto. Se fin dal pilot siamo stati portati a pensare che “tutte le cose cooperano al bene”, ora ad un episodio dal termine ci rendiamo conto che questo, forse, non è sempre vero. Se per Michaela lo è stato, con l’entrata in scena di Zeke e Griffin le vicende si sono notevolmente complicate, costringendoci a domandarci se tutto il Bene che abbiamo visto fin ora sia tutta la storia o solo un lato della medaglia.

La storia di Griffin, raccontata in Hard Landing, ed il suo tentativo di sfruttare le missioni per scopi puramente personali, è un ottimo pretesto per farci dubitare anche di Zeke, a cui fin dal primo momento noi come Michaela avevamo ciecamente creduto. Guardando però il personaggio da una diversa angolazione – quella di Jared, in questo caso – ci si rende facilmente conto di quanto poco si sappia di lui, ed è così che nell’arco di un solo episodio Manifest riesce a ribaltare la percezione che si aveva dell’uomo, facendoci (quasi) dubitare di ogni sua parola non appena la pronuncia. Se così fosse, pur nella tristezza di spostare un così amato personaggio nella fazione dei “cattivi”, saremmo di fronte all’ennesimo capolavoro di Manifest. Dunque, chi è Zeke?

L’anello in comune tra i due nuovi superstiti, tornati dal “regno dei morti” esattamente come i passeggeri dell’air 828, è Michaela Stone, che proprio come gli altri due sta cercando di perdonarsi per la morte di una persona a lei cara. È per questo motivo che la donna si fida fin da subito di Zeke, tanto da ospitarlo in casa sua, e forse ad un certo punto anche di Griffin, sebbene, ricordiamolo, sia tra le altre cose anche un pluriomicida.

Chi non crede alla loro buonafede, nemmeno e forse soprattutto a quella di Zeke, è Jared, che accecato dalla gelosia tenta in ogni modo di mettere i bastoni tra le ruote all’uomo, tanto da arrivare a mandare ad analizzare la tazza del suo caffè – sebbene non sia ancora chiaro cosa tenti di scoprire. “Non credo sia questo il motivo della tua rabbia”, come gli dice Michaela, che sa benissimo che il disappunto dell’uomo ha ben altre radici con cui il povero Zeke non c’entra pressoché nulla. Del resto, in Upgrade Jared e Michaela si sono dichiarati nuovamente amore eterno, ma la donna si è tirata indietro nonostante il matrimonio dell’uomo sia ormai finito. Ci chiediamo, le remore di Michaela sono in qualche modo fondate o è solo il solito vecchio modo, trito e ritrito, di creare suspance prima del finale di stagione?

Per quanto riguarda l’altro fratello Stone, invece, le cose almeno sul piano privato sembrano andare meglio, con la famiglia finalmente riunita sotto lo stesso tetto e felice di stare insieme. Addirittura il ritrovato rapporto con Grace ed Olive non solo gli ha ridato una moglie ed una figlia, ma anche un team con cui proseguire le indagini sul Grande Mistero dell’air 828. Infatti, tra gli esaltati delle nuove chiese fanatiche dei superstiti ed i loro avversari, Ben ha capito che solo tra le mura domestiche può trovare fedeli compagni di squadra che non lo tradiranno mai, a prescindere dalle condizioni esterne.

Tra coloro che, in qualsiasi caso, gli rimarranno accanto si colloca certamente Saanvi, la dottoressa che fin da subito collabora con lui cercando di fare chiarezza su una situazione ancora avvolta da una fittissima nebbia. Protagonista di Upgrade, in cui è stata coinvolta in un rapimento, mostrandoci così la deriva pericolosa del fanatismo “religioso” a cui sono esposti i superstiti, mostra le sue ferite in Hard Landing, contribuendo a creare quel clima ansiogeno che aleggia durante tutto l’episodio.

Non è ancora ben chiaro il ruolo della donna all’interno della serie. Serviva un medico per lo sviluppo logico del racconto, certo, ma oltre a questo? Quale contributo apporta Saanvi alla trama? Se inizialmente poteva esserci un sentore di un possibile intreccio amoroso con Ben, con il quale lavora spesso fianco a fianco, ora anche questa possibilità sembra essere svanita.

Troppi sono i quesiti irrisolti per poter trovare risposta nel solo finale di stagione.

Arrivati alla fine del penultimo episodio, è certamente tempo di tirare le somme della stagione e di chiedersi: cosa accadrà nel gran finale? A questa domanda purtroppo o per fortuna, in una serie imprevedibile come Manifest, non si è in grado di rispondere. Quel che è certo è che i quesiti irrisolti sono troppi e troppo grandi per poter trovare risposta nel solo finale di stagione.

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