Una bella serie sui viaggi nel tempo, sui paradossi temporali e sulla possibilità o meno di cambiare il futuro agendo sul passato. Purtroppo però è una serie monca, uccisa dalla ABC prima ancora che la prima stagione fosse terminata. Quindi da guardare per le tematiche e per il modo in cui sono state affrontate, ma con la consapevolezza che non ci saranno le risposte tanto attese, purtroppo.
Alcuni rifugiati in fuga da una guerra iniziano a cercare asilo in una città americana. I rifugiati, però, sostengono di stare scappando dalla stessa America, 180 anni nel futuro.
Un approccio originale e interessante al tema del viaggio nel tempo da un futuro sanguinoso, ma la cancellazione della serie annunciata a metà stagione la rende prevedibilmente incompleta e rovinata.
Dei veloci flashback ci mostrano il gruppo dei primi viaggiatori temporali, mentre nel presente devono fare i conti con la fuga di Reece e con l'intromissione di Ren, la cui scomparsa potrebbe causargli molti più problemi del previsto.
Dopo lo stallo di settimana scorsa, la serie torna a muoversi. Ma oltre alle direzioni prevedibili, spunta una nuova pista che porterà a un finale assolutamente inaspettato.
Arrivati al terzo episodio, la serie rallenta e rischia di impantanarsi su complotti e giochi di potere. Solo un paio di spunti tengono a galla questo episodio francamente deboluccio.
Jude cerca di capire cosa fare con la misteriosa Reece in un secondo episodio che fornisce già delle risposte a domande sorte durante il pilot, ma che allo stesso tempo ne genera di nuove. Ci si può realmente fidare di qualcuno, in questa situazione?
Su una spiaggia dell'Oregon compaiono tantissimi corpi portati dal mare, alcuni di loro sono ancora in vita. Si tratta di rifugiati, in fuga dalla guerra... il problema è che dicono di essere anche americani, e di scappare da uno sterminio che avverrà nel futuro!
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