The Crossing1×04 The face of oblivion

Dopo lo stallo di settimana scorsa, la serie torna a muoversi. Ma oltre alle direzioni prevedibili, spunta una nuova pista che porterà a un finale assolutamente inaspettato.

6.7

In questo quarto episodio la serie riprende a muoversi, dopo l’immobilità della Pax Americana.
Sebbene non a un ritmo eccezionale, tutti i protagonisti si muovono nella direzione che al momento loro vedono come prioritaria: Jude vuole salvare Oliver, Reece vuole ricongiungersi alla figlia, Ren vuole capirci qualcosa in questa situazione assurda in cui si trova, la dottoressa Forbin vuole trovare una cura alla malattia di Leah e Marshall vuole ritrovare Hannah che, a sua volta, vuole sopravvivere ai ricatti di Luke.

Continua per ora a mancare totalmente una trama di più ampio respiro, un qualcosa che dia uno scopo alle azioni dei personaggi e li incanali verso un fine

Purtroppo, come si capisce dall’elenco fatto, al momento ogni personaggio vive per conto proprio e, sopratutto, ogni azione intrapresa è più che altro una reazione ad altre azioni a lui ostili.
Da ormai un mese, noi spettatori ci aspettiamo che si verifichi qualcosa che unisca prepotentemente la trama nel presente con il futuro da cui i nostri protagonisti sono fuggiti: un intervento deciso del primo gruppo di viaggiatori che, attaccando magari i nuovi arrivati, li costringa ad agire per difendersi, dandogli uno scopo; un’indagine e un attacco di Ren e Jude contro i cospiratori, per capire quali siano i loro piani; l’arrivo di un gruppo di Apex che facciano precipitare le cose; l’arrivo di altri viaggiatori che scatenino un’epidemia. Qualcosa di ampio respiro che costringa i personaggi all’azione.
Invece per ora questo è proprio quello che manca, e purtroppo col passare degli episodi l’assenza si fa sempre più pesante; non si può reggere un’intera stagione su piccoli fatti  come Reece che vuole portarsi via la figlia ma che potrebbe avere il segreto della cura dell’epidemia, o su Jude che vorrebbe immischiarsi con Ren ma non osa farlo per non mettere in pericolo il figlio, o sui tantissimi misteri che avvolgono i primi viaggiatori e che di questo passo finiranno per l’annoiarci, se non si sbrigano.

Jude scopre di non poter portare LeahReece come concordato, visto che la bambina è al momento una sorta di bomba a orologeria umana in grado di scatenare una pandemia letale. Così decide di portare all’Apex, al posto della figlia, la dottoressa Forbin che è ben lieta di poter conoscere questo umano geneticamente migliorato proveniente dal futuro, nonché portatrice sana della cura per la mattia della bambina. Un po’ troppo lieta, forse. Chissà che in futuro non diventi una delle cause della nascita degli Apex?
Comunque, come era ampiamente prevedibile, Reece cerca di far divertire per un pomeriggio Oliver e poi lo porta a casa. Non ha mai avuto intenzione di fare del male a un bambino, ma era ovvio.

Marshall continua a sentirsi legato ad Hannah, conosciuta brevemente nello scorso episodio. Questa ossessione riceverà una spiegazione, o servirà solo per dare un senso ai suoi comportamenti?

Intanto Marshall continua a promettere di potersi conquistare un ruolo di primo piano nel proseguio della serie: dopo il breve incontro con Hannah settimana scorsa, finito con la ragazza riportata di forza al campo, ha continuato evidentemente a pensare a lei ossessivamente, senza sapersene spiegare nemmeno lui il motivo. Ora è riuscito a risalire al luogo davvero molto top secret dove i superstiti della spiaggia sono stati portati, ed è intenzionato a trovare il modo di contattare la ragazza. Peccato che il modo che trova sia abbastanza idiota, ed è fortunato che il drone sia stato attaccato da un rapace invece di essere individuato dai soldati.

Hannah, nel frattempo, si nasconde da Luke e unendo insieme degli innocui coltelli da burro (e affilandoli con cura) si prepara un’arma con la quale eliminare il suo ricattatore prima che questi la attacchi, o la venda ai suoi nemici. Però il nemico in questione, Caleb, sembra molto diverso da come i due lo immaginano. Sappiamo che era un alpha-zulu e che nel futuro ha fatto molte cose crudeli ed estremiste. In tempi disperati, tutti fanno cose orrende, sicuri che siano necessarie per sopravvivere, ma ora, arrivato nel passato, ha una possibilità di ricominciare e non la vuole perdere.
Per questo vuole che tutti si comportino civilmente, per poter essere liberati nel mondo e poter vivere in pace.
I ricordi del suo passato lo tormentano. Non vuole più essere chi era al punto da passare sopra alla confessione di Hannah, che invece era pronta a una sua reazione letale e al punto, in questa nuova condizione in cui sono tutti loro, di attaccare invece Luke per cercare di fargli cambiare idea sull’intenzione di ricattare Hannah.
Apprezziamo il cambiamento che il salto temporale ha prodotto in Caleb, e apprezziamo la sua difesa di Hannah, ma difficilmente Luke sparirà dal campo visivo di entrambi.

Dare la caccia a profughi temporali provenienti da un futuro di guerra, giunti nel passato con progetti misteriosi e in grado di occultare perfettamente le proprie tracce è pericoloso

Ren, infine, continua a coltivare i dubbi nei confronti di Craig ricordando la sua reazione alla telefonata riguardante l’Apex, ma a darle una pista da fiutare è Paul, uno dei superstiti del campo, che chiede a un agente di fare una ricerca sui loro database: vuole vedere se sua moglie si trova lì.
La moglie infatti, di cui ha fatto fare un ritratto a un’altra viaggiatrice, dovrebbe aver fatto parte del primo gruppo di viaggiatori. Non sa se sia in quell’epoca o in un altro tempo, ma vuole scoprirlo e riunirsi con lei.
E la donna esiste, si trova in quest’epoca. Greta ricorda bene Paul, ma proprio quando crediamo che stia per confessare tutto ci spiazza spiegando come suo marito l’abbia abbandonata per unirsi a una specie di setta che gli ha fatto il lavaggio del cervello. Passiamo dal crederla colta in contropiede allo stupore del suo sangue freddo e della sua mente calcolatrice, ma in effetti avremmo dovuto aspettarcelo: la prima migrazione sarà stata composta probabilmente da gente molto abile ed esperta, specialisti in svariati settori, inviati nel passato al presumibile scopo di evitare la nascita dei loro nemici, o in alternativa di preparare delle armi con le quali affrontarli e sconfiggerli. Difficile quindi che siano impreparati a eventi di questo tipo, o che possano essere colti di sorpresa facilmente.

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E’ difficile anche per noi ipotizzare cosa accadrà a uno dei protagonisti della storia, lasciato in condizioni critiche alla fine dell’episodio: la ferita sarà banalmente non letale? Cure miracolose lo manterranno in vita? Verrà salvato all’ultimo da un improbabile soccorso?
Poi c’è la questione della leadership del campo, con uno scontro che si può facilmente immaginare tra il nuovo e civile Caleb e un Luke invece ancora molto ancorato ai rancori del passato. Senza contare che ora Marshall è in contatto con l’interno del campo, e che in questo episodio Craig non si è mosso, e non abbiamo visto le sue reazioni all’eliminazione della squadra mandata a prendere Reece.
Le questioni aperte sono parecchie, speriamo però che il ritmo si alzi e che magari si torni a vedere qualcosa del futuro. Anche se, più realisticamente, il prossimo sarà un episodio molto medico.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.7/10

In breve

Si è in crescita rispetto alla scorsa settimana, ma i personaggi continuano a muoversi solamente in reazione ad altri eventi. Si può e si deve migliorare, nel ritmo ma anche nel dare uno scopo comune ai protagonisti.

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Porcamiseria

6.7

Si è in crescita rispetto alla scorsa settimana, ma i personaggi continuano a muoversi solamente in reazione ad altri eventi. Si può e si deve migliorare, nel ritmo ma anche nel dare uno scopo comune ai protagonisti.

Storia 6.5 Tecnica 6.5 Emozione 7
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