Marvel’s RunawaysMarvel’s Runaways Season 3: un’occasione sprecata

Season Recap Marvel's Runaways si conclude, ma il percorso che fa per giungere alla fine è parecchio accidentato.

5.3

Runaways è una serie che potremmo ragionevolmente definire atipica. Nata a sorpresa qualche anno fa, si era proposta di portare sullo schermo uno dei fumetti più belli, inusuali e amati della Marvel degli anni 2000 e sembrava essere partita col piede giusto, fatti salvi alcuni difetti narrativi nella gestione dei tempi che avevamo sottolineato più volte.

La terza stagione aveva due compiti: il primo, fondamentale, doveva essere il portare definitivamente a conclusione la trama dei Gibborim e del Magistrato, rimasta (nuovamente) in sospeso alla fine della precedente; il secondo era più legato alle vicissitudini extra-serie: con l’acquisizione da parte di Disney era arrivato anche l’annuncio della sua cancellazione, rendendo pertanto necessario il portarla a una conclusione se non degna, quanto meno accettabile.

Se possiamo dire che entrambi i compiti siano effettivamente stati portati a termine, dobbiamo anche subito aggiungere che il modo in cui ciò è avvenuto non lascia particolarmente soddisfatti.

La netta impressione che si ha nella fruizione dei dieci episodi è che la mano dietro la sceneggiatura sia cambiata e che tutte le trame imbastite in passato abbiano cambiato nettamente direzione e significato.

Il risultato è di avere personaggi costantemente incoerenti con loro stessi, risoluzioni prive di qualunque tipo di epicità e mordente, nuove trame goffe, senza coerenza e che, pur potenzialmente interessanti, non riescono a far superare quel senso di poco impegno che pervade l’intera stagione.

Il primo blocco di episodi si focalizza sulla chiusura della trama dei Gibborim. Già qui si ha l’impressione che la trama giri in cerchio, con personaggi che agiscono senza scopo o intenzione, siano essi i Runaways, i genitori posseduti da Magistrato e famiglia o quelli che in qualche modo l’hanno scampata. A favore va sottolineata l’abilità recitativa in particolare di Brittany Ishibashi e Brigid Brannagh, che riescono ad interpretare realisticamente personaggi completamente diversi tra loro.

Ma i pregi, tra i quali citiamo anche un comparto musicale sempre originale e azzeccato, finiscono qui, dato che anche il momento di risoluzione è completamente anti climax e lascia ben più di una perplessità sul fatto che la storyline sia effettivamente terminata.

Il blocco successivo è purtroppo anche peggiore. L’introduzione di Morgana LeFey (sì, quella Morgana, che comunque è una villain anche nei fumetti) sposta le trame in una direzione che ha ben poco a che fare con la serie originale e col significato stesso dei personaggi, dando sempre meno spazio al concetto stesso alla base. Se già l’utilizzo di Elizabeth Hurley, vestita in stile Rita Repulsa, è ridicolo e bidimensionale, uno dei difetti maggiori si ha nella continua contraddizione della logica interna della serie: ad esempio prima si afferma che una persona posseduta dai Gibborim è condannata, poi l’invio nella dimensione oscura fa sparire (a schiocco di dita) i magistrati e fa sì che tutti i personaggi posseduti tornino nella loro versione originale, poi si finisce per considerare il passato dei membri di Pride quasi alla stregua di un peccatuccio veniale ormai dimenticabile.

Uno degli aspetti più interessanti del fumetto originale era il repentino e sempre più ampio distacco tra i protagonisti e i genitori criminali. Qui non avviene, si gravita sempre gli uni intorno agli altri e si finisce quasi per perdonarli. Senza contare il personaggio di Dale, sempre bonario e social weird, scritto e interpretato in modo da suscitare una simpatia che non meriterebbe.  Ma se togliamo ai Runaways il motivo della loro fuga cosa resta?

Non c’è sottotrama che si sviluppi in modo che sia quanto meno coerente alle dinamiche interne e questo finisce per pesare realmente in una serie che, per quanto diluita e con gestione dei tempi opinabili, aveva mostrato quanto meno un livello di scrittura più che discreto: si pensi all’identità del secondo figlio del Magistrato, oggetto di indizi che poi vengono completamente ignorati, o al fatto che Old Lace/Vecchi Merletti non sia praticamente mai utilizzata sebbene sia uno degli elementi più caratterizzanti della serie originale e del personaggio di Gert. Che senso ha, ad esempio, mostrare la scena in cui la ragazza impara a sfruttare al 100% il suo legame mentale col Deinonychus se poi questo non viene mai sfruttato nella trama?

L’episodio finale, poi, sembra inserito a produzione terminata, a cancellazione annunciata, per mettere una parola fine; l’ennesimo uso dei viaggi del tempo fa storcere il naso anche perché viola le logiche definite in Endgame, facendo ulteriormente percepire il completo distacco tra Runaways e il Marvel Cinematic Universe, esattamente com’è stato per Agents of S.H.I.E.L.D.

L’unico punto di contatto esterno resta il cross-over con l’altrettanto cancellata Cloak & Dagger, che si risolve sostanzialmente in un episodio nella dimensione oscura che incuriosisce e poco più, nonostante le interazioni risultino quanto meno interessanti.

Se togliamo ai Runaways il motivo della loro fuga cosa resta?

A fronte di un materiale originale splendido e di due stagioni che, pur non prive di difetti, erano riuscite e trasporlo in modo adeguato, questa conclusione si dimostra quindi raffazzonata, approssimativa e non in grado di rendere merito ai personaggi e alle loro storie.

Sarà da vedere cosa deciderà di fare Disney in futuro coi personaggi: l’integrazione nell’MCU della serie com’è pare improbabile, così come un eventuale nuovo utilizzo dello stesso cast; se mai dovessimo rivedere i fuggiaschi sarà probabilmente con una sorta di reboot sotto ogni fronte, ma dubitiamo fortemente che accada, nonostante il loro recente ritorno cartaceo.

  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
5.3/10

Summary

Troppi difetti e ben pochi pregi rendono quest’ultima stagione di Marvel’s Runaways un’occasione persa. Quanto meno c’è stata una conclusione, ma ci saremmo aspettati di più da un prodotto che era partito nella giusta direzione.

Porcamiseria

5.3

Troppi difetti e ben pochi pregi rendono quest'ultima stagione di Marvel's Runaways un'occasione persa. Quanto meno c'è stata una conclusione, ma ci saremmo aspettati di più da un prodotto che era partito nella giusta direzione.

Storia 5 Tecnica 5 Emozione 6
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