I MediciI Medici Season 3 Parte 1: la lunga guerra tra Firenze e Roma

All'indomani della Congiura de' Pazzi i rapporti tra Firenze e Roma non potrebbero essere più tesi. Mentre Lorenzo combatte con astute strategie politiche, Clarice deve occuparsi delle conseguenze che questo fin troppo lungo scontro ha sulla popolazione di Firenze, sulla sua famiglia e sugli affari della Banca.

7.0

Le celebri vicende di una delle famiglie italiane più influenti del Medioevo sono tornate a movimentare la prima serata su Rai 1, con una programmazione inaspettata: I Medici – Nel nome della famiglia (questo il sottotitolo della terza stagione) andrà in onda per sole due settimane, in cui il primo canale nazionale trasmetterà due episodi il lunedì e due episodi il martedì. Alla luce della considerevole fetta di pubblico che segue con interesse questa fortunata coproduzione anglo-italiana e del fatto che ci troviamo di fronte la sua ultima stagione, questa scelta ci sorprende, ma allo stesso tempo ci permette di avere già da adesso una visione piuttosto ampia su questo terzo capitolo, di cui abbiamo guardato già la metà degli episodi.

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La trama riprende pochi mesi dopo la conclusione dello scorso season finale, che aveva rappresentato un vero e proprio spartiacque e momento di passaggio, chiudendo amaramente il capitolo della rivalità con i Pazzi e aprendone un altro, che vede Lorenzo schierato contro il Papa (ora interpretato da John Lynch, subentrato a Raoul Bova), complice nella congiura in cui ha perso la vita suo fratello.

Firenze non sarà Dio a salvarla, ma lo farò io.

Lo scontro tra i due è fondamentalmente una guerra fredda combattuta a suon di scomuniche da una parte e ribellioni e strategie politiche dall’altra: mentre Sisto IV si rivela un personaggio più debole e meno carismatico rispetto a quello conosciuto nella seconda stagione (ambientata solo un anno prima, nonostante il recasting poco azzeccato e la caratterizzazione del pontefice suggeriscano tutt’altro), il Magnifico si conferma una figura affascinante nella sua sempre più accentuata tridimensionalità, la cui transizione da giovane ancora inesperto e poco avvezzo agli intrighi politici a leader di grande scaltrezza e pienamente consapevole delle responsabilità e dei doveri che il proprio ruolo comporta si mantiene graduale e in continuità con il percorso avviato nella scorsa stagione.

Anche grazie a questo approfondimento, in un primo momento questa trama orizzontale si lascia seguire con piacere, finché non finisce per monopolizzare i quattro episodi e annoiare gli spettatori, dilungandosi fin troppo nella rappresentazione delle singole fasi della guerra e sottraendo spazio ad altre storyline. Tuttavia, il plot non manca di alcuni momenti di grande interesse in cui centra in pieno il bersaglio; il terzo episodio, intitolato Fiducia, è il punto in cui esso ottiene i risultati migliori, mostrandoci le trattative di Lorenzo con il re di Napoli (alleato di Girolamo Riario, nipote del Papa e vero villain di questi episodi, anch’egli un personaggio privo di mordente e originalità) e, soprattutto, il ruolo svolto da Ippolita Sforza (Gaia Weiss), la quale, innamorata del Magnifico, lo aiuterà a ottenere il favore del re. Con il suo coraggio e la sua intelligenza, che non le permetteranno tuttavia di fuggire dall’angustia della corte di Napoli insieme a Lorenzo, l’affascinante donna assume i caratteri di un’eroina tragica e si impone come uno dei personaggi secondari più affascinanti della serie.

Mentre Lorenzo porta avanti pubblicamente la propria battaglia, a farne le spese in ambito privato è Clarice, che continua ad essere un personaggio solido e ben costruito, in grado di reggere sulle proprie spalle il peso di una storyline secondaria e di imporsi all’attenzione anche quando i riflettori sono puntati altrove; nonostante la lontananza fisica e emotiva del marito, aggravata dalla solitudine durante una gravidanza difficile prima e dall’ombra di un tradimento poi, la donna non si abbatte e continua a portare avanti la famiglia e occuparsi degli abitanti di Firenze, le prime vittime della guerra in corso, dimostrandosi allo stesso tempo una moglie devota e una matrona fiera e indipendente, che non esita ad accogliere con impegno e stoicismo il testimone dell’ormai anziana Lucrezia nell’occuparsi degli affari della Banca.

Una menzione particolare va riservata al quarto episodio, Innocenti, che rappresenta il punto di svolta della stagione, in quanto chiude il capitolo che ha monopolizzato la narrazione finora e apre le porte agli sviluppi futuri che porteranno alla conclusione della serie. In realtà inizialmente l’episodio non sembra tanto diverso dai precedenti, almeno finché non assistiamo alla morte di Lucrezia – in una sequenza molto intensa che ci costringe a rivivere la morte di Giuliano, il cui spettro è una presenza costante e palpabile nel corso delle puntate attraverso vari flashback e continue menzioni – o finché non giungiamo al finale, in cui appunto Lorenzo e Sisto IV giungono a una “pace” resa definitiva dalla morte del pontefice.

Il Magnifico si conferma una figura affascinante nella sua sempre più accentuata tridimensionalità

A proposito di questo episodio ci sembra inevitabile, nella formulazione di un giudizio sulla sceneggiatura della serie, analizzare la gestione del salto temporale rispetto al precedente, che fa acqua da tutte le parti. Inizialmente ci viene detto che sono passati sette anni, anche se gli unici ad essersene accorti sono stati i giovani di Palazzo Medici, mentre gli adulti – non invecchiati di un giorno – si trovano ancora nella stessa identica situazione in cui si trovavano alla fine di Fiducia.

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Pare infatti che gli autori abbiano inserito questo salto senza una vera e propria pianificazione, come conferma la rivelazione che, nonostante pensassimo che la serie si fosse presa l’ennesima licenza rispetto alla fedeltà alla cronologia reale, ci troviamo ancora nel 1484, anno in cui storicamente è stata firmata la pace di Bagnolo e in cui Sisto IV è morto: se la stagione si apre nel ’79 e ora siamo nell’84, è evidente che alcuni conti non tornano, e il fatto che questo sia dovuto non ad esigenze narrative ma ad un banalissimo errore di distrazione nell’aggiunta delle didascalie è sintomatico di una disattenzione in corso di produzione che una serie del genere non può permettersi.

La prima metà dell’ultima stagione de I Medici si chiude quindi con un grosso inciampo che, se da un lato ci lascia con una punta di amarezza, dall’altro non impedisce alle varie anticipazioni lanciate nel corso del quarto episodio di porre delle solide basi per ciò che ci aspetta nell’ultima parte, in cui probabilmente i nuovi personaggi assumeranno un ruolo più significativo: ci riferiamo in particolare a Girolamo Savonarola (Francesco Montanari), una figura ancora piuttosto ambigua, e Tommaso Peruzzi (Toby Regbo), il quale, presentato come fedele sostenitore di Lorenzo, potrebbe essere spinto dagli ultimi avvenimenti ad azioni imprevedibili. Un potenziale interessante è anche quello dei figli di Lorenzo e Clarice e di Giulio, figlio di Giuliano: finora a malapena abbozzati, questi giovani personaggi rappresentano il futuro della famiglia, e siamo certi che avranno modo di raccontarsi nei prossimi episodi, soprattutto grazie alla storyline introdotta dal viaggio a Roma di Giovanni e Giulio, destinati a passare alla storia.

Con simili premesse gli ultimi atti di I Medici – Nel nome della famiglia hanno sicuramente tutta la nostra attenzione, e speriamo che la serie eviti gli errori commessi in questa prima parte per soddisfare le nostre aspettative e sorprenderci.

  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7/10

Summary

La prima metà della terza stagione de I Medici è costituita da episodi godibili ma appesantiti da una trama orizzontale che finisce per essere troppo diluita. La caratterizzazione dei personaggi protagonisti si mantiene coerente, mentre alcuni tra i nuovi volti dimostrano un interessante potenziale. La qualità tecnica rimane buona e non manca un’efficace componente emotiva, portata soprattutto dai drammi amorosi e dallo spettro di Giuliano, ma speriamo che la serie si impegni di più nelle ultime puntate, per chiudere in bellezza senza incappare in errori grossolani ed evitabili.

Porcamiseria

7

La prima metà della terza stagione de I Medici è costituita da episodi godibili ma appesantiti da una trama orizzontale che finisce per essere troppo diluita. La caratterizzazione dei personaggi protagonisti si mantiene coerente, mentre alcuni tra i nuovi volti dimostrano un interessante potenziale. La qualità tecnica rimane buona e non manca un'efficace componente emotiva, portata soprattutto dai drammi amorosi e dallo spettro di Giuliano, ma speriamo che la serie si impegni di più nelle ultime puntate, per chiudere in bellezza senza incappare in errori grossolani ed evitabili.

Storia 6 Tecnica 7.5 Emozione 7.5
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