Mr. RobotMr. Robot Season 4: Hello, Elliot

Series Finale Abbiamo evitato gli spoilers perché speriamo di richiamare con questa recensione anche chi ha abbandonato questa magnifica serie. La 4° stagione di Mr. Robot è riuscita non solo a riscrivere la storia di Elliot, ma ad alzare per sempre il livello delle serie tv che la seguiranno.

10.0

Mr. Robot nel corso degli anni è diventata una serie di nicchia. Mentre aumentava la qualità, sia tecnica che di scrittura, proporzionalmente scendevano gli ascolti e la partecipazione generale del pubblico che, molto probabilmente, si perdeva nei labirintici dettagli dell’intreccio narrativo. Non è stata colpa di una proposta matura e intelligente che non trovava il necessario riscontro nel pubblico di massa, a nostro parere la colpa è stata nel fatto che molti spettatori non si sono accorti di cosa stessero effettivamente vedendo. Mr. Robot non è stata una serie facile e non sarà facile recensire la quarta stagione. Quindi mettetevi comodi.

Il Viaggio di Elliot

La prima stagione fu acclamata dalla critica e dagli spettatori, vincendo anche il Golden Globe come Miglior serie drammatica. La storia ci faceva immergere nel mondo di Elliot Alderson, un informatico antisociale e represso che di notte si trasformava in hacker per farla pagare ai ricchi che ci hanno impoverito e resi schiavi nelle invisibili gabbie che chiamiamo vita. Per la prima volta nella storia del cinema e della televisione assistevamo alla rappresentazione realistica della programmazione informatica e questo talento aveva per Elliot lo stesso significato del potere di un supereroe. Sam Esmail, il creatore di Mr. Robot, aveva posto le basi della sua rivelazione finale fin dal concept.

Mr. Robot non è mai stata la storia di un hacker in lotta contro i poteri forti che governano invisibili il mondo

Dopo che nel finale della prima stagione Elliot innescava la tanto agognata rivoluzione e ci lasciava desiderosi di sapere come sarebbe continuata, Sam Esmail apriva la seconda con il momento fondante della personalità di Elliot, quello in cui da bambino il padre lo scaraventò fuori dalla finestra. Tutta la seconda stagione si concentra sulla lotta per il controllo del corpo e la mente di Elliot, un conflitto che si esaurisce soltanto all’inizio della quarta stagione, e che in pochi hanno capito quanto fosse centrale alla storia di Mr. Robot – tanto che persino noi ci lamentavamo di una trama che “sembrava uscire dal binario e tendere alla dispersione” (vedi: Mr. Robot Season 2: Control is an illusion). Immaginiamo che molti spettatori siano rimasti delusi da quella che sembrava una lunga digressione autoriale.

Quando è iniziata la terza stagione eravamo tutti molto preoccupati della Dark Army e del fantomatico, quanto terribile, Stage 2, tanto da non aver dato la giusta importanza al fatto che Elliot avesse escluso una parte di se stesso dalla propria coscienza. Lui e Mr. Robot non solo non si parlavano più, ma lottavano anche l’uno contro l’altro per diversi obiettivi. L’episodio finale riusciva magnificamente a riunire tutte le linee narrative e riportare al centro della storia lo scontro di personalità, che di fronte all’ipotesi di un terribile attacco terroristico non potevano più ignorarsi. Mr. Robot non aveva mai agito contro Elliot, ma era sempre stato un guardiano e un protettore.

Mr. Robot è sempre stata la storia intima e personale del disturbo mentale di un ragazzo che ha sofferto molto

Come avevamo intuito, la prima puntata della quarta stagione chiariva astutamente gli obiettivi di Elliot per proseguire a chiudere tutte le storie e aggiungere, puntata dopo puntata, i tasselli necessari alla grandi rivelazioni finali. Mr. Robot non è mai stata la storia di un hacker in lotta contro i poteri forti che governano invisibili il mondo. Mr. Robot è sempre stata la storia intima e personale del disturbo mentale di un ragazzo che ha sofferto molto. La cosa straordinaria è che Sam Esmail ha seminato gli indizi fin dalla puntata pilota. Erano lì di fronte ai nostri occhi, ma come un geniale prestigiatore ce li ha mostrati solo quando voleva lui.

Il Talento di Mr. Robot

La quarta stagione è indubbiamente la migliore. Non solo perché Sam Esmail ha riservato per questa i colpi di scena e i twist migliori della sua storia, ma anche perché la regia degli episodi ha un livello qualitativo tale che siamo sicuri farà scuola alle prossime generazioni di autori. Tra citazionismo ed eccentricità, Sam Esmail è riuscito ad alzare la qualità tecnica delle serie tv a un livello a cui soltanto il cinema ci aveva abituato in passato. In ogni episodio ha adottato uno stile diverso a seconda del tema trattato.

Il sesto episodio, per esempio, dove Elliot e Darlene rapinano una società tecnologica per infiltrarsi nei server della Cyprus National Bank, è un piccolo capolavoro di narrazione visuale. In 50 minuti ci sono soltanto due battute di dialogo, una all’inizio e l’altra alla fine, e il resto del racconto è affidato alle immagini e alla stupenda colonna sonora di Mac Quayle. Il decimo episodio è per metà road-movie e per metà rom-com. Non poteva, quindi, non concludersi con una separazione dolorosa e una conseguente corsa finale all’aeroporto con tanto di musica romantica. Il settimo episodio – una pietra miliare della televisione – è un’opera teatrale di ispirazione shakespeariana in 5 atti.

 

La cosa che rende Mr. Robot un capolavoro imperdibile della televisione è l’organicità della scrittura, della recitazione, dello stile visivo e della colonna sonora che contribuiscono di concerto a creare l’esperienza emotiva del racconto. È il prodotto certamente di diversi talenti, ma riconducibile a Sam Esmail, la cui bravura non risiede solo nel gusto, ma soprattutto nell’essere riuscito a tenere sempre a fuoco il tema principale della serie.

Hello, friend

È uno scandalo che Mr. Robot non abbia ottenuto nomination ai Golden Globes oltre a quella per Rami Malek, scoperto grazie a questa serie con un’eccellente scelta di casting. Con la sua conclusione, Mr. Robot è sicuramente una delle migliori serie del decennio appena finito e siamo certi che segnerà quello a venire. Il passaparola dei fortunati che hanno assistito alle ultime meravigliose e commoventi puntate creerà un effetto simile alla riscoperta di Fight Club – film a cui Mr. Robot si ispira e che cita fin dalle premesse iniziali. Per noi che viviamo di serie questa è stata un’esperienza che ricerchiamo ansiosamente, ma raramente troviamo: una serie riferimento che alza il livello per tutte le altre a seguire.

  • 10/10
    Storia - 10/10
  • 10/10
    Tecnica - 10/10
  • 10/10
    Emozione - 10/10
10/10

Summary

Con la quarta stagione, Mr. Robot è diventata una serie riferimento per tutte le altre che la seguiranno. Scrittura, recitazione, stile visivo e colonna sonora contribuiscono di concerto a creare un’esperienza emotiva unica.

Porcamiseria

10

Con la quarta stagione, Mr. Robot è diventata una serie riferimento per tutte le altre che la seguiranno. Scrittura, recitazione, stile visivo e colonna sonora contribuiscono di concerto a creare un’esperienza emotiva unica.

Storia 10 Tecnica 10 Emozione 10
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