ServantServant Season 1: il falò delle ipocrisie

La prima claustrofobica stagione di Servant costruisce un abile thriller psicologico in cui l’orrore c’è, ma per l’ipocrisia e il classismo dei suoi protagonisti.

8.0

Sean e Dorothy sono una coppia stanca che sta in piedi solo grazie a una consolidata routine e alla reciproca tolleranza l’uno dell’altra. Lei è una popolare giornalista di un canale locale, mentre lui è un abile consultant chef di cucina molecolare con una vasta collezione di vini pregiati. Sono una coppia della upper class di Philadelphia e, non avendo tempo libero, ingaggiano un’adolescente, la religiosa Leanne – la Servant del titolo – per fare da tata al loro neonato, Jericho. Sono soldi facili per Leanne perché Jericho in realtà è morto e al suo posto c’è il bambolotto che serve alla madre per elaborare il lutto. Dorothy infatti non ha mai superato la morte del figlio e tratta il surrogato come fosse un bambino vero. Anche Leanne prende molto seriamente il suo lavoro, lasciando da solo il padre a fare i conti con la realtà. Questo finché – alla fine della prima puntata – Jericho non prende vita.

Anche se colorito di sfumature, a volte, soprannaturali e bizzarre, Servant non è un horror, ma piuttosto un riuscito thriller psicologico. Tutta la tensione è giocata sui rapporti di potere in un primo momento all’interno della coppia e poi nello strano triangolo che si crea con la presenza di Leanne. La figura ambigua di questa impenetrabile e servizievole ragazza è al centro del mistero della resurrezione di Jericho – se di resurrezione si tratta. Ma al tempo stesso la sua presenza serve solo da canalizzatore per accendere un conflitto inconscio nei personaggi. La differenza tra chi sono e chi vorrebbero essere sono i due eserciti che si confrontano nelle 10 puntate di questa prima stagione di Servant. Il campo di battaglia è il mondo immorale, ipocrita e classista della nuova upper class dei tempi moderni che finge solidarietà per le classi meno abbienti, ma fa di tutto per proteggere il proprio status quo.

Il tono claustrofobico della serie è dato anche grazie all’eccellente scelta – scenografica e produttiva – dell’appartamento di Sean e Dorothy, che ha le architetture di una torre col suo svilupparsi in più piani, comprese le sotterranee “segrete” dove sono conservati i vini e si squartano i tranci di carne più sanguinosi. La tensione e l’orrore è unicamente cerebrale. La cruenta preparazione dei cibi elitari di Sean sono il contrappunto perfetto a questo tipo di narrazione e servono anche come un ulteriore elemento di comunicazione per il suo personaggio, frustrato e represso. Nonostante sia giocato spesso su dialoghi conflittuali, Servant è una serie che mostra molto e riesce a non spiegare didascalicamente la trama e la complessità psicologica dei suoi personaggi.

Per quanto sia bella, Servant non è priva di difetti e uno di questi è sicuramente la sporadica sensazione che si dilunghi inutilmente, specie per quanto riguarda il dilemma tra Sean e il cognato, Julian, su cosa fare di Leanne e il “resuscitato” Jericho. Nonostante il meccanismo sveli magnificamente l’ipocrisia dei personaggi, è una questione che viene portata avanti per troppe puntate col risultato di sembrare una stanca scusa per rimandarne la risoluzione. E questo ha l’effetto di diminuire anche l’emozione generale della serie. Un’altra nota negativa è la sporadica e inconsistente presenza di Julian, brillantemente interpretato da Rupert Grint, che ruba la scena ogni volta che appare, ma è in realtà poco sfruttato e marginale alla trama. Non fraintendete, questi sono solo piccoli difetti di una serie di alta qualità sotto ogni aspetto.

Concludiamo con una riflessione sul finale di stagione. La storia rilancia in chiusura sul passato di Leanne, ma ci lascia con un dubbio. La trasformazione psicologica di Dorothy e Sean sembra infatti essersi conclusa con una presa di coscienza dei loro problemi e il ritorno allo stato di equilibrio iniziale che ora entrambi non sono più in grado di accettare. Non è un meccanismo inusuale – anzi, del tutto scontato – ma dato lo stile di racconto di questa stagione facciamo fatica a immaginarne una seconda che tenga loro come protagonisti. Comunque continuerà Servant, siamo lo stesso curiosi di vedere cosa ci aspetterà.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
8/10

Summary

Servant è un riuscito thriller psicologico, scritto in modo maturo e intelligente e recitato brillantemente. Non è perfetto, ma il risultato finale è ottimo. Consigliato.

Porcamiseria

8

Servant è un riuscito thriller psicologico, scritto in modo maturo e intelligente e recitato brillantemente. Non è perfetto, ma il risultato finale è ottimo. Consigliato.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 7.5
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