Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.2×16 Afterlife – 2×17 Melinda

Dopo la rivelazione dell’esistenza del vero S.H.I.E.L.D. e la scoperta delle origini dei poteri di Skye, a Agents of S.H.I.E.L.D. si è deciso di spingere sull’acceleratore in vista degli episodi finali. E il risultato, al momento, è più che buono. Lo dico da subito: in Rete si sono letti diversi “confronti” tra il neonato Marvel’s […]

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Dopo la rivelazione dell’esistenza del vero S.H.I.E.L.D. e la scoperta delle origini dei poteri di Skye, a Agents of S.H.I.E.L.D. si è deciso di spingere sull’acceleratore in vista degli episodi finali. E il risultato, al momento, è più che buono.

Lo dico da subito: in Rete si sono letti diversi “confronti” tra il neonato Marvel’s Daredevil e le altre serie della casa madre, ovvero questa e Agent Carter. Per quanto mi riguarda, è un paragone assolutamente fuori luogo e fine a se stesso: target diversi, personaggi totalmente diversi (gli stessi fumetti di Devil sono più dark di molti altri del Marvel Universe), piattaforme diverse (su Netflix la libertà degli autori è molto più elevata rispetto a un canale generalista come la ABC). Perciò, per quanto Daredevil sia una serie coi controcazzi, questo non significa che S.H.I.E.L.D. faccia schifo. Anzi. E la dimostrazione sono questi ultimi episodi.

La città degli Inumani

Avevamo lasciato Skye nelle mani di Gordon, l’Inumano senza occhi e con la capacità di teleportarsi, che l’aveva salvata da un blitz del vero S.H.I.E.L.D.. Ce la ritroviamo ora in una città dall’altra parte del mondo – visti il nome, Lai Shi, e la location tra le montagne, si presuppone sia da qualche parte sull’Himalaya – abitata dagli stessi Inumani e da coloro che si stanno preparando per attraversare le Nebbie Terrigene.

Qui facciamo la conoscenza di un nuovo interessante personaggio, Lincoln, che ha il compito di guidare e accompagnare Skye nella sua transizione. La nostra hacker, manco a dirlo, è speciale: ha infatti affrontato la Terrigenesi in un tempio Kree, da sola, come si faceva secoli fa, mentre tutti gli altri si preparano per anni tra le mura di Lai Shi rischiando magari di non essere ritenuti idonei dai misteriosi anziani della comunità. Appare evidente che questo, prima o poi, potrà metterla in contrasto con individui particolarmente bellicosi in quella città, ma per ora il pericolo è solo accennato.

RUTH NEGGA, JAMIE HARRIS

Quello che invece non ci aspettavamo era di ritrovare qui tra le montagne una rediviva Jiaying, la madre di Skye, ancora intenta a educare giovani in fase di transizione, come l’abbiamo vista fare anni prima con Gordon. Non si sa come sia tornata in vita dopo essere stata fatta a pezzi dall’HYDRA, ma a giudicare dalle cicatrici e da alcuni suoi racconti, pare ci sia lo zampino di Cal, che l’ha letteralmente riassemblata come una sorta di moderno Frankenstein.

Nel primo dei due episodi, Afterlife, vediamo Skye tentare di ambientarsi in quel nuovo mondo sotto la guida di Lincoln – e affrontare duramente Raina, anch’ella a Lai Shi e con evidenti turbe psichiche dovute alla trasformazione – con tutte le difficoltà del caso: accettarsi in quanto dotata di superpoteri e vivere distante da tutte le persone a cui vuole bene ma che, da quando è cambiata, l’hanno effettivamente trattata non certo nel migliore dei modi.

Ma è nel secondo dei due episodi, Melinda, che vediamo per davvero l’inizio del cambiamento: Skye finalmente fa la conoscenza della madre, la quale le insegna a controllare i propri poteri sfruttandoli a proprio vantaggio. La nostra ragazza ha modo, in alcuni momenti particolarmente toccanti, di conoscere le circostanze del suo abbandono e di perdonare entrambi i suoi genitori: su richiesta di Jiaying, infatti, Skye acconsente a incontrare il padre Cal, tenuto prigioniero, e per l’allegra famigliola inumana la cena che ne segue è il primo vero momento di condivisione.

Certo, un po’ di inquietudine pervade l’intero quadretto: Lincoln infatti si rende conto che Raina aveva sognato la stessa identica scena: che il superpotere della psicopatica, oltre a essere ricoperta di spine, sia quello di prevedere il futuro?

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E tu da che parte stai?

Mentre Skye scopre allo stesso tempo le sue origini e il suo futuro, allo S.H.I.E.L.D. la tensione si taglia con il coltello.

Ogni componente deve scegliere da che parte stare, e l’unico totalmente sicuro della sua scelta appare essere Mack.

Bobbi, infatti, appare sempre più dubbiosa delle decisioni di Gonzales, specialmente quelle riguardanti gli individui potenziati – la stessa Bobbi infatti aveva legato molto con Skye e il doverle dare la caccia deve averla in qualche modo sconvolta – anche se al momento, comunque, la sua lealtà resta con il vero S.H.I.E.L.D..

Discorso diverso per Melinda May: nell’episodio a lei dedicato, scopriamo qualcosa in più sul suo passato e sull’evento misterioso che l’ha portata ad essere così come la conosciamo. Anni fa, in Bahrein, si è trovata costretta ad uccidere una bambina: quest’ultima era un’Inumana dotata del potere di controllare le persone semplicemente toccandole, ma era totalmente fuori controllo, squilibrata e già responsabile della morte di moltissime persone. Un intervento forte, sconvolgente ma necessario, quello di Melinda, che ancora oggi ne porta le conseguenze psicologiche, tra cui il non sorridere mai.

D’altro canto, però, gli ultimi sviluppi nel presente la stanno portando – e stanno portando tutti noi, nel mentre – a rivalutare le azioni di Coulson e a prendere in considerazione l’idea di schierarsi con Gonzales.

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Menzione speciale per la neo-ritrovata coppia Fitz-Simmons. Inizialmente ho temuto il peggio, quando i due hanno iniziato a litigare per la presunta collaborazione di lei con Gonzales e, a causa di questo, Fitz ha deciso di lasciare per sempre lo S.H.I.E.L.D. Fortunatamente, però, tutto ciò si è rivelato una messinscena: i due sono tornati a collaborare, dopo mesi di freddezza reciproca, e il loro geniale piano ha fatto in modo che Fitz riuscisse a portare la toolbox di Nick Fury fuori dalle grinfie di Gonzales e compagni, mantenendo la copertura di Simmons.

Rimane il discorso Coulson: il nostro amato direttore è alla ricerca di Skye inseguito dallo S.H.I.E.L.D. ma anche noi spettatori iniziamo a essere dubbiosi, e l’intervento di Deathlok, che segretamente ha collaborato con Coulson per tutto questo tempo, non fa che alimentare i nostri sospetti: a cosa sta lavorando segretamente Coulson? Cosa contiene davvero la toolbox di Fury? E che cos’è il Protocollo Theta a cui tutti allo S.H.I.E.L.D. fanno riferimento ma di cui nessuno, eccetto Coulson, sa nulla? C’entra qualcosa l’imminente crossover con Avengers: Age of Ultron?

Verso il gran finale

Tantissima carne al fuoco, quindi, in cui il tema centrale è giocato dall’ambiguità. Se nella passata stagione ci si chiedeva di chi ci si potesse davvero fidare e chi, segretamente, facesse parte dell’HYDRA, ora questa ambiguità è ancora più marcata. In buona sostanza, non esistono buoni o cattivi.

Lo S.H.I.E.L.D. di Gonzales crede di lavorare nel giusto, lascia liberi i membri del team di Coulson di decidere se collaborare o andarsene, ma allo stesso tempo ha una linea molto dura nei confronti dei superumani.

Coulson, dall’altro lato, è sempre stato il nostro amatissimo protagonista, ma ora come ora nasconde dei segreti di cui nessuno, nemmeno la fidata Melinda May, sa nulla.

Gli Inumani vivono nel loro mondo, cercando di crearsi il proprio spazio, ma non nascondono un certo risentimento nei confronti degli umani – specie quelli che cercano di controllarli, vedi lo S.H.I.E.L.D. pre-Coulson e quello di Gonzales – che li porterà presto o tardi allo scontro.

Ogni pedina in campo presenta zone d’ombra e zone di luce, difficile identificare un vero e proprio villain. Ma il finale di stagione si avvicina, preceduto dal crossover con il film dell’anno, e i prossimi episodi si preannunciano esplosivi.

Non posso far altro che dare quattro porcamiseria a Afterlife: dialoghi brillanti e un’ottima introduzione al mondo degli Inumani, ma l’intera storyline di Coulson in fuga poteva essere gestita decisamente meglio.

4

 

I porcamiseria sono cinque, invece, per Melinda: un grande episodio, sia nei flashback relativi all’Agente May sia nella reunion familiare di Skye, Jiaying e Cal. Eccitazione alle stelle per gli episodi finali.

5

 

Note da nerd

  • Non è chiaro se Lai Shi sia la città Inumana dei fumetti, ossia Attilan. La location corrisponde – le montagne dell’Himalaya non sono che una delle tante – ma ancora non si è fatto cenno a nessuna famiglia reale. Il film sugli Inumani uscirà nel 2019, quindi mi chiedo: cosa ha spinto la Marvel a tirarli fuori dal cilindro con così tanto anticipo? Cosa ci aspetta in questi anni?
  • Avengers: Age of Ultron esce in Italia questa settimana, mentre negli USA solo il primo maggio. In ogni caso, tratteremo approfonditamente i collegamenti tra il film e Agents of S.H.I.E.L.D. nella prossima recensione. Di sicuro gli Inumani compariranno, rappresentati da Quicksilver e Scarlet Witch: che sia tempo, ora che i supereroi più forti della terra sono di nuovo riuniti, del ritorno di Coulson sul grande schermo? Io ci spero tantissimo.

Twitter Freaks

Anche se la scena è stata rubata da Daredevil, i fan di #AgentsofSHIELD non se ne stanno certo fermi. C’è chi ha avuto un’epifania:

e chi, visto il finale di Melinda, ha grandi aspettative per il futuro.

Infine, c’è chi riassume in 140 caratteri tutto ciò che noi abbiamo detto in una recensione intera.

Appuntamento a settimana prossima: twittate insieme a noi la puntata usando gli hashtag #AgentsofSHIELD e #Serialfreaks, potreste essere su queste pagine!

Porcamiseria

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